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Questura di Trieste contro associazione che cura migranti, Palazzotto: “Reato di solidarietà”

"L'unica e la più grave illegalità di questa storia è quella dei respingimenti, contrari ai principi della nostra Costituzione e a quelli costituenti dell'Unione Europea"

Pubblicato:25-02-2021 12:14
Ultimo aggiornamento:25-02-2021 12:14

palazzotto
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ROMA – “Gian Andrea Franchi e Lorena Fornasir da anni, in piazza a Trieste e alla luce del sole, curano i piedi di chi ha varcato il confine nella neve della rotta balcanica, danno da mangiare e da bere a chi fugge. Da martedì sono considerati dalla Questura di Trieste ‘un’associazione criminale’, con tanto di irruzione in casa da parte delle forze dell’ordine alle cinque di mattina. Il reato contestato è quello di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ma si farebbe prima a chiamarlo ‘reato di solidarietà’“. Lo scrive su Facebook il deputato di LeU, Erasmo Palazzotto a proposito del caso degli attivisti di Linea d’Ombra.

“La criminalizzazione della solidarietà non è una novità- aggiunge- l’abbiamo vista nei confronti delle ONG nel Mediterraneo centrale, la vediamo forte e disumana nella rotta balcanica. L’unica e la più grave illegalità di questa storia è quella dei respingimenti, contrari ai principi della nostra Costituzione e a quelli costituenti dell’Unione Europea. Voglio esprimere la mia vicinanza e il mio sostegno a Gian Andrea Franchi, Lorena Fornasir e all’Associazione da loro fondata Linea d’Ombra ODV. Sono certo che non si faranno scoraggiare e che continueranno con il loro prezioso lavoro di cura delle ferite profonde che questi viaggi drammatici lasciano sui migranti in fuga. Come sempre accade in queste casi, le indagini finiranno in un nulla di fatto perché la solidarietà non è, e non deve mai essere, reato”.


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