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Report Consiglio Grande e Generale, 25 febbraio – seduta del pomeriggio

L'Aula approva con 32 voti a favore il Progetto di legge “Modifica dell'articolo 8 della legge Qualificata 30 ottobre 2003 n.145”, presentato dai gruppi di maggioranza. L'opposizione non partecipa alla votazione

Pubblicato:25-02-2019 21:49
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:10

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SAN MARINO – La seconda sessione di Febbraio si apre con il comma Comunicazioni in cui, tra l’altro, sono commentate le lettere, inviate alla Reggenza e ai consiglieri, del Prof. Giovanni Guzzetta e del Comandante della Polizia Civile Albina Vicini, relativamente ai dibattiti affrontati in Aula la scorsa settimana. Altra ‘lettera’ discussa nelle comunicazioni è quella inviata alla Reggenza da parte dei consiglieri di opposizione membri delle delegazioni parlamentari per San Marino di Osce e Pam, in cui hanno stigmatizzato la concomitanza delle convocazioni consiliari con importanti missioni nei rispettivi organismi internazionali.

Nel corso del dibattito, Davide Forcellini di Rete presenta un Odg per avvicinare il Titano alle normative Ue in materia di divieto di vendita di articoli di plastica monouso. 

 Concluse le Comunicazioni, i lavori proseguono con il Comma lasciato aperto nella precedete sessione consiliare sulla Giustizia. Si concludono così le dichiarazioni di voto sul progetto di legge della maggioranza per estendere al dirigente del Tribunale le funzioni del magistrato dirigente: i gruppi di opposizione annunciano che non parteciperanno al voto. Così, prima di sospendere i lavori, il Pdl  “Modifica dell’articolo 8 della legge Qualificata 30 ottobre 2003 n.145” viene approvato con 32 voti a favore.


 I lavori consiliari riprenderanno in seduta notturna.

 Di seguito un estratto degli interventi della seduta del pomeriggio.

 Comma 1. Comunicazioni

Stefano Canti, Pdcs
Ascoltando in questo fine settimana, il dibatitto politico in Italia, ho visto un intervento sul presidente di Confindustria, Boccia, che chiede al governo italiano un programma per far ripartire l’economia, mettendo al primo posto l’indicazione di aprire subito i cantieri delle opere pubbliche già finanziate.  Lo cito perché è quello che sta avvenendo un po’ anche a San Marino, dove anche noi, all’interno dell’Aula, abbiamo parlato di quali potrebbero essere le infrastrutture pubbliche per far ripartire San Marino. Ma la differenza è che in Italia si parla di opere già finanziate, invece da noi non ci sono progetti, né finanziamenti. Abbiamo la legge di spesa, approvata nel 2015, e non vediamo né progetti, né debito pubblico per il finanziamento di queste opere pubbliche.  C’è il parcheggio di Borgo, ma un progetto non c’è. E’ l’unica opera pubblica finanziata con una legge di spesa del 2015, attraverso un residuo di 3 mln di euro.
Nell’ultimo anno il governo ha fatto diverse delibere di incarico, per la ristrutturazione delle cave al parcheggio 6 e 7, vorrei risposte. E’ stata avviata una variante del piano particolareggiato per la modifica dei chioschi, non per realizzare un’opera strategica. Ho appreso poi che sull’area del parcheggio 7 dovrà sorgere una struttura ‘tipo serra’ per ospitare i matrimoni. Mi piacerebbe capire come si innescano questi progetti. Qual è il progetto che deve andare avanti? State facendo una confusione immane. E ancora: nel famoso allegato Zeta era prevista la realizzazione di un polo museale, erano stati pagato 260 mila euro a Tadao Ando per un progetto che sarà chiuso nel cassetto della Segreteria. Poco tempo fa il Segretario per la Cultura ha presentato un progetto di recupero delle cisterne a scopi museali, progetto realizzato da uffici pubblici, ma l’ho citato come esempio per capire come si innesca nell’ambito degli interventi per il rilancio del comparto turistico e commerciale. Apriamo piuttosto un dibattito su cosa il governo vuole fare come opere pubbliche, forse è il caso di dare avvio a qualche progetto per rilanciare l’economia.

Altra comunicazione sulle recenti delibere, dove viene riconfermata la possibilità di continuare l’implementazione della campagna di comunicazione per San Marino con l società Expansion spa. Una delibera è del 6 febbraio, un’altra dell’11 febbraio, rispettivamente per 66 mila e 290 mila euro: con 350 mila euro è stata affidata così per il 2019 la concessione per la promozione turistica on e off line. E’ il quarto anno in cui viene deliberata la concessione e per il quarto anno il rinnovo non avviene con una gara di appalto ma attraverso una trattativa privata. Saremo pronti a fare la solita interpellanza per chiarimenti.

Davide Forcellini, Rete

Mi inserisco nel tema ‘territorio e ambiente’, per parlare di un argomento che ritroviamo spesso sui giornali sammarinesi. Il Segretario Michelotti, invece di dare una svolta ‘green’ al Paese, si è perso su fantomatiche monorotaie, intanto però, come orologi svizzeri, arrivano i giornali che segnalano problemi di decoro urbano. Parlo del taglio degli alberi al campo sportivo di Serravalle e del degrado a Fiorentino. Sembra che anche per la riqualificazione di via Paolo III si preveda l’abbattimento di 13 pini. Il Segretario non c’è, ma è importnte capire che il taglio degli alberi rappresenti una problematica importante. Si assiste al contiuno abbattimento degli alberi, mentre non si procede alle piantumazioni. Si dovrebbe tenere una programmazione del verde, non basta pagare l’architetto Boeri per risolverci con la bacchetta magica tutti i problemi.

Altro argomento: Il parlamento europeo ha approvato il divieto del consumo di alcuni prodotti monouso di plastica dal 2021 all’interno dell’ Ue (posate, piatti, cannuccie..). Oltre il 70% dei rifiuti marini è costituito da plastica che si accumula nei mari e sulle spiegge e i residui si trovano nelle specie marine, arrivando fino alla catena alimentare dell’uomo. 

Propongo un Odg diffuso in Aula, le tempistiche sono dilatate apposta, non a caso, per dare dovuto tempo alle aziende sammarinesi di riconvertire la produzione dei prodotti in plastica monouso in tempo giusti, prima per bandirli. Do lettura dell’odg: “…Considerata l’intenzione dell’Ue di vietare da aprile 2021 la vendita di articoli in plastica monuso,  (…) il Consiglio Grande e Generale impiega il governo a predisposrre un testo normativo entro il 31 dicembre 2019 per vietare la vendita dei prodotti in plastica monouso dal 1 gennaio 2021”.

Mara Valentini, Rf

Sono molto dispiaciuta per le lettere inviate alla Reggenza sulle missioni Osce e Pam, ed esprimo disappunto per il comportamento istintivo e non collaborativo su questa missione di carattere internazionale, da partedi consiglieri che dovrebbero agire super partes e al di sopra dei rancori politici. La presenza di San Marino all’Osce è fondamentale. La missione appena terminata all’Assemblea del Parlamento dei paesi mediterranei (Pam) che ha coinvolto con me il consigliere Denise Bronzetti si è conclusa con soddisfaziene da parte di entrambe. Con il piacere di aver svolto al meglio la nostra doverosa missione, rileviamo che San Marino ha fatto sentire la propria voce in Assemblea. E a lato dell’assemblea la nostra delegazione ha posto le basi per progetti che coinvolgano i nostri giovani in ambiti internazionali. Oggi chiedo di far sì che  il Consiglio venga convocato non in concomitanza con missioni così importanti. Spero non si ripeta una convocazione critica del Consiglio in contemporanea a due missioni così importanti. Ai redattori della lettera chiedo più comprensione e ragionevolezza.

Fabrizio Perotto, Rf

Il 27 genaio 1945 vennero aperti i cancelli di Auschwitz e liberati gli ultimi sopravvissuti al regime nazista. Ancora ci chiediamo come l’Europa abbia fatto a chiudere gli occhi o ad abbracciare il cinismo tedesco. Tra le storie scritte nei campi, una delle più agghiaccianti è quella del non dottore Mengele. Oltre 2 mila bambini sono stati torturati e soggetti a esperimenti del macellaio tedesco. La Shoa ha legami con la storia sammarense. In quegli anni le gallerie del treno diedero riparo prezioso ad oltre 100 mila sfollati riminesi. Nel periodo più terribile della Shoa, San Marino fu un porto sicuro per decine di italiani che trovarono riparo nelle nostre mura, per chi fuggiva dalle leggi naziste italiane. Repubblica futura ogni anno dedica una iniziativa di contenuto per ricordare il dramma della Shoa, per tramandare e ricordare alle generazioni future che tale eccidio è avvenuto appena 70 anni fa. Non so se il passato non tornerà, ma alcune degenerazioni che si verificano in Europa stanno alimentando le nostre preoccupazioni. Si tratta di episodi non molto lontani da quello che avvennero 70 anni fa.

 Teodoro Lonfernini, Pdcs

Siamo in seduta quasi permanente nel mese di febbraio, di comunicazioni ne abbiamo già fatte tante, e dalla scorsa settimana grosse cose non ci sono state nel week end, però alcune note leggermente fastidiose alle mie orecchie sono arrivate. La prima, il fatto che il Sds Nicola Renzi, a seguito di un dibattito della scorsa settimana, in maniera chirurgica dice a tutti noi, avvalendosi della comunicazione pubblica, in un comunicato- visto e considerato che il clima sulla giustizia va al di là delle istituzioni e che non dobbiamo farle diventare terreno su cui scambiare reciproche accuse- lei ha detto: rivolgetevi al tribunale e aprite un contradditorio con il prof. Guzzetta. Io quel contradditorio non lo voglio assolutamente come consigleire della Repubblica nei confronti del dirigente del tribunale. Anche quello che abbiamo ricevuto come consiglieri tra sabato e domenica, una lunga e accorata lettera del prof. Guzzetta, un po’ mi ha infastidito. Non per la sua voglia di ribellarsi ad attacchi più o meno gratuiti e di parte- chi si è rivolto a lui in determinati termini se ne prenderà la responsabilità. ma il fatto che un dirigente del tribunale si è rivolto a tutti dicendo ‘sono particolarmente infastidito di quello che sta avvenenendo’, a legggerlo mi infastidisce ancora di pù. Quel rapporto non può avvenire in quei termini ma attraverso lei, Segretario.

Siamo in quest’epoca, tutti possiamo rivolgerci un po’ come la mattina ci svegliamo nei confronti delle istituzioni e superiamo la forma corretta di applicare le regole istituzionali. Quel fastidio del fine settimana lo ha generato anche le parola del comandante delle Polizia civile: anch’essa ha rivolto un lungo invito perché molto risentita dalle parole degli stessi consiglieri per il dibatitto che ha riguardato il decreto che interessava direttamente la Polizia civile. Io rivolgo altrettanto appello al comandande: tutti gli interventi dell’Aula sono stati portati all’attenzione verso il comando della Polizia civile che era oggetto di decreto. Tutti abbiamo riscontrato- tra maggioranza e opposizione- che il discorso riguarda le forze di polizia, non solo la Polizia Civile, con le dovute distinzioni. Uno può anche sbagliare il suo intervento e peccare del rispetto o nel restare più o meno a tema, ma siamo in un Parlamento e siamo delegati a rappresentare i cittadini. Questa forma con cui gli alti funzionari si rivolgono ogni qualvolta con una lettera ai consiglierei e alla Reggenza piace molto poco. Dite piuttosto loro che le regole per rispettare le istituzioni e loro stessi sono quelle di base.

 Oscar Mina, Pdcs

A proposito di organismi internazionali, sulla nota di protesta delle opposizioni, che condivido, vorrei far notare all’Aula che il punto deve focalizzarsi esclusivamente sulla programmazione sia delle sedute consiliari, sia su quelle delle commissioni, tenuto conto che le riunioni degli organismi internazionali sono programmate con largo anticipo.

Non è tollerabile la discriminanti di consiglieri di maggioranza e opposizione che non possono partecipare alle trasferte istituzionali per le convocazioni in Aula cui devono partecipare, è inaccettabile. Sono reduce da una trasferta istituzionale, oggi ho deciso di fare un breve riferimento e depositare la relazione sulla mia patecpazione a questa riunione Osce a Vienna che si è tenuta recentemente. Se a qualcuno interessa, potrà leggerla. 

All’interno dell’ organismo parlamentare Osce ci sono tre commissioni, più una plenaria. Quella Affari economici è importante, poi quella sui diritti umani, in cui sono state tenute diverse riunioni in cui sono stati fatti riferimenti sulle nazioni in guerra e con problemi di migrazione, poi a commissione affari politici in cui avvengono dibattiti specifici, si è affrontata la questione Ucraina, Cipro, Armenia-Azerbajan, e nella prossima sessione di luglio si proseguirà su questi argomenti. Ulteriori argomenti affrontati sono stati la prevenzione e la lotta al terrorismo in generale. La discriminante non sono i consiglieri che partecipano agli organismi internazionali, ma sessioni repentine consiliari che non vanno sovrapposte, è una questione di correttezza istituzionale.

Mimma Zavoli, C10

Mi sono un po’ stupita dell’intervento di Lonfernini cui riconosco una puntuale attenzione sulle funzioni che ha, sulle mansioni che svolge, e sono sinceramente dispiaciuta di come abbia in qualche modo considerato le segnalazioni arrivate da parte di due alti esponenti della nostra realtà interna. Non parlerò del prof. Guzzetta, cercherò invece di sviluppare alcune considerazioni su come, dal mio punto di vista, doveva essere la lettura di quelle lettere. Il rispetto che dobbiamo dimostrare in Aula va tenuto in massima considerazione. Nell’argomentare le nostre scaramucce politiche, rispetto alle tematiche in discussione, sarebbe comprensibile se le informazioni vengono giocate in ambito non allargato. Se si è arrivati a ricevere una nota da parte del comandante di quel corpo significa che si è passati oltre e allora si devono fare considerazioni nel modo più onesto possibile. Sono stati utilizzati termini non rispettosi, per mettere in difficoltà un avversario politico. Nell’agone politico stiamo buttando dentro tutto e tutti. In quella missiva viene chiesto rispetto, è questo su cui qualcuno dovrebbe fare uno sforzo più grande. Certe parole sono state dette e ascoltate e qualcuno lo ha sottolineato.

 Roger Zavoli, Rf

Sto perdendo la speranza di vedere una frenata nello scontro tra maggioran e opposizione, i cittadini sono stufi, le associazioni economiche lanciano appelli per abbandonare liti, ma è possibile rassenerare il clima politico con chi asconde i coltelli dietro la schiena? Non sostengo che la maggioranza non abbia sbagliato niente, ma un conto sono gli errori politici, un’altro le accuse di collusioni con poteri che sono tutti da dimostrare, armamenti alimentati da menzogna, illazioni e calunnie. Quasi sempre accade che ad ogni inizio seduta i consiglieri di opposizione si nascondano per non far raggiungere il numero legale, è una forma becera di rallentamento dei lavori. Strilli, urla e barricate per impedire la lettura dei verbali della commissione giustizia, blocco dei lavori della commissione che hanno fatto perdere mesi e mesi. Il paradosso è che la maggioranza viene accusata di essere fatta di ‘spingi-bottoni’, mentre i consiglieri di maggioranza seguono i loro capi non seguendo le norme. Se la missione è di scatenera la guerra, l’obiettivo non è il bene del paese. 
Per il decreto sul fabbisogno della polizia civile si è scatenato l’inferno con la conseguenza che il comandante del corpo si è sentito di intervenire direttamente. In questo Consiglio si insulta anche quando non si hanno i titoli per farlo, c’è chi ha problemi con la giustizia e dovrebbe pure dimettersi. Se gli esperti giuridici di Rete auspicano il commissariamento  del tribunale ci pieghiamo alla loro conoscenza ed esperienza. Quindi la chiamata a rapporto dei propri aderenti per seguire i lavori sul loggione e protestare: questo imbarbarimento non fa bene al paese. Quali le motivazioni? In questo clima di scontro, governo e maggioranza sono chiamati a scelte importanti per guidare il paese verso un futuro meno complicato, mi appello alle componenti di buona volontà dell’opposizione.

Marco Gatti, Pdcs

Mi associo agli  interventi che hanno segnalato il fatto che ci sono concomitanze tra impegni internazionali e quelli del Consiglio che bisognerebbe cercare di evitare, come sempre fatto in passato. Oggi con questo governo e con questa maggioranza diventa complicato stimare i tempi del Consiglio perchè manca la volontà politica di compiere confronti preliminari per evitare scontri e alzate di voci in Consiglio. Quando queste cose succedono, succedono perché prima non si è fatto niente per cercare di evitarle.

Anche le modalità con cui sono portati avanti certi temi sono irrituali e completamente fuori dai ruoli istituzionali, mentre le istituzioni non fanno più da garanzia: la comunicazione del dirigente del tribunale in cui comunicava di essere a posto e lamentava gli scontri mi pare irrituale.

Colleghi, la verifica che state portando avanti può concludersi con un salto di maturità: ammettere gli errori compiuti, ricercare il dialogo e smettere di fare continue forzature istituzionali. Quando in una Repubblica sono più le interpretazioni del rispetto del dettato letterale della legge, viene a mancare ogni certezza.

Marina Lazzarini, Ssd

La lettera inviata dal comandante della Polizia civile alle Loro Eccellenze e a tutti i consiglieri, parte dal dibattito consiliare del 18 febbraio sul decreto sul fabbisogno della Polizia civile. Il comandante elenca le funzioni istituzionali delegate al corpo, funzioni che rendono il nostro territorio sicuro.  La lettera ci ricorda che di coordinamento e di riforma dei corpi se ne parla da 20 anni e delle difficoltà legate a questo, senza che ci fosse bisogno di parlare di ‘marchetta elettorale’ da parte di un consigliere. Non ripeterò parole offensiva di un altro consigliere che ha ridicolizzao procedure dei posti di blocco. Il comandande ha sottolineato come certi interventi abbiano minato la fiducia duramente guadagnata negli anni dal corpo.
L’altra lettera arriva dall’ordine degli Avvocati e notai, rispetto cui c’è un comma aperto, che richiama attenzione sui danni immensi chelo  scontro sulla giustizia sta causando. Terzo avvenimento è la lettera del dirigente del tribunale inviata alla Reggenza e a tutti i consiglieri: l’utilizzo di insulti e offese in Aula, coperti da immunità, verso persone che non possono difendersi, sta costringendo a scrivere alla Reggenza. E’ opera del processo di smantellamento di fiducia portato avanti dall’opposizione verso le istituzioni sammarinesi, tutto questo non fa bene ai cittadini e al paese. Chiedo massimo impegno per ritrovare corrette modalità di dialogo e rispetto. Ultima segnalazione, questa volta positiva: martedì scorso ho letto la notizia che il cantante Edoardo Bennato è stato sottoposto a un intervento ortopedico nel nostro ospedale di Stato. Notizia che ci conferma che alcune scelte fatte sono state positivesulla sanità e che la strada intrapresa è quella buona.

Iro Belluzzi, Psd

Intervengo per rispondere al richiamo di abbassare i toni che a parole auspica maggioranza ma nei fatti agisce in direzione totalente diversa. Non si può continuare a mistificare tutto e affermare tutto e il contrario di tutto: si dice che importantissimo sarebbe ricreare le condizioni per cui all’interno del tribunale si ricrei una situazione di tranquillità, ma l’attuale situazione è figlia della gestione poco oculata della maggioranza e del Segretario Renzi. L’Ordine degli avvocati e notai chiede di ripristinare condizioni di tranquillità all’interno di quella struttura, temo dovranno passare anni per riavere un buon funzionamento del tribunale a causa di tutte le forzature che avete deciso di portare avanti. Da ultimo, la modifica costituzionale per cui un professionista scelto con incompatibilità, presto non ne avrà più, perché è stata cambiata la legge apposta.

 Al di là del progetto di rilancio di San Marino, che è tutto da venire, non ci si interroga sulle modalità di fare fronte comune per sostenere il paese. Cosa si fa all’interno della maggioranza? Si discute di ridistribuzioni delle deleghe all’interno, di allargamento del governo per essere più incisivi… Smentitemi immediatamente se così non è. Si smembrano le deleghe per essere più incisivi a due anni e mezzo dall’inizio legislatura, senza aver messo nulla nel paniere, si rimpasta il governo e si riparte. Ma quando pensate di poter continuare a governare per 5 anni con qualche decreto? Vi si chiede chiarezza e serietà, non possiamo più tenere il paese nella condizione in cui l’avete fatto ritrovare. Non pensate di rilanciare la palla per prendere tempo, perché del populismo e della vostra azione politica e dei grandi enunciati del ‘faremo e cambieremo’ cittadinanza, politica parti datoriali e sindacali sono stanchi. O vi assumete le responsabilitè andando a fare le azioni per il rilancio paese o gettate la spugna, non continuate a violentare le leggi.

Gian Matteo Zeppa, Rete

Come al solito Zavoli Roger interviene e fa copia incolla di quello che ha già detto, dice di voler abbassare i toni poi lancia stilettate. Oggi eravate in 26 all’appello e l’opposizione ha dato i numeri per far iniziare i lavori, non dica che ci nascondiamo. Bello usare microfono per dire poi che l’opposizione si nasconde nel macchione. Rilanciare l’azione di governo, ha detto, bene: si sa che ieri questa maggioranza di governo avrebbe avuto un incontro per rilanciare l’attività di governo attraverso l’aumento del numero di segreterie di Stato, pasando da 7 a 10 Segretari, con tre Segretari e tre staff nuovi.  Sono voci che girano da un po’. Sono due sessioni consiliari in cui Eva Guidi non viene in Aula, vuoi perché ha impegni, ma capisco difficoltà a venire qui a dire come rilanciare il Paese dopo il report Fmi e la decisione di tre nuove Segreterie.

Qualcuno si è scandalizato della lettera del Comandante della polizia civile, io no. In un momento in cui un governo opta di portare qualsiasi norma di deontologia attaverso decreto,  è normalissimo che l’Aula possa esprimere la sua opinione con emendamenti. Allora non fare un decreto e fate progetti di legge, condividendoli nelle commissioni, dove il clima è ben diverso che da qui dentro. Ci vorrebbe onestà di dire che la maggioranza ha il diritto e il dovere di abbassare i toni. Anche le organizzazioni datoriali ce lo chiedono e hanno ragione. Ma se vuoi siete in 32 e vedete che non c’è dialogo, viene normale pensare che forse qualcosa dovreste lenire. Se non c’è possibilità di dialogare su qualcosa di concreto, continueremo qui a venire a scannarci. Come volete fare a rilanciare il Paese? Se venite qui con un piano senza fare figli e figliastri, senza accanimento, si fa squadra, e questo è abbassare i toni. 

Gian Carlo Venturini, Pdcs

La maggioranza continua imperterrita con la richiesta di abbassare i toni, ma queste parole non si fa seguito con i fatti. La settimana scorsa abbiamo discusso un Odg che chiedeva un riferimento e dei dati e un aggiornamento su quello che è stato l’incontro del 29 novembre a Roma del Sds Michelotti al Ministero delle Infrastrutture in cui si valutava la messa in sicurezza della SS 62 Rimini-San Marino e la costruzione della rotatoria per l’accesso del Polo della Moda. E’ doveroso un aggioramento di quell’investimento e prima della modifica della convenzione sarebbe opportuno parlarne in Consiglio: questa sarebbe la strada giusta da percorrere per cercare di abbassare i toni. Invece cosa avete fatto? Dopo aver respinto l’Odg dell’opposizione tre giorni dopo fate un decreto, il n.32 del 19 febbraio 2019, prorogando molti termini di quella convenzione senza far conoscere le motivazioni che hanno portato il governo a questo. Se si vuole dialogo e confronto, era più opportuno, cogliendo magari l’Odg, fare un riferimento in Aula sullo stato di avanzamento degli interventi, su quali problematiche si sono riscontrate etc.

Al prof. Guzzetta chiediamo se le notizie emerse sono reali, se ha assunto il ruolo di amministratore di una società e se lo ha comunicato al Collegio Garante, se ha iniziato a svolgere il lavoro di dirigente del tribunale con quell’incarico …
E’ inutile decantare certe situazioni in cui tutti devono collaborare nell’interesse del paese ed evitare strumentalizzazione, se vi siete spesi e venduti come governo della trasparenza e poi non date risposte ai dubbi ma andate nella direzione opposta.

Comma 5  punto c) Progetto di Legge Qualificata “Modifica dell’art.8 della Legge Qualificata 30 ottobre 2003 n.145” (presentato dai Gruppi Consiliari di Maggioranza) (II lettura)/ approvata con 32 voti a favore, l’opposizione non partecipa al voto

Dichiarazione di voto.

Alessandro Cardelli, Pdcs (dalla precedente sessione)
Non si può che esprimere un grande disappunto per come è stato portato avanti questo Pdl. Un progetto di legge nato creando mal di pancia nella stessa maggioranza. Originariamente riguardava la modifica di un singolo articolo della legge qualificata, dopo di chè abbiamo concesso i voti per la nomina, non avete ritirato come avevamo richiesto il pdl, ne avete approfittato per fare ulteriori modifiche alle legge qualificata, avete equiparato un dirigente a un magistrato dirigente, avete attribuito a un dirigente esterno alla magistratura i poteri di un magistrato. Nonostante questo siete andati avanti con le forzature. Tanti aspetti della legge non sono stati affrontati come dovevano, come la questione dei pareri. In quest’Aula non siamo ascoltati. Ringrazio le persone che ieri sono venute ad ascoltare il dibattito e a manifestare pacificamente contro questa riforma, e nonostante questo siete andati avanti. State approvando questa legge con 31 voti. Fatevi delle domande. Una maggioranza risicata a traballante ha votato l’ennesima forzatura.  La Dc non prenderà parte alla votazione per non legittimare questa forzatura istituzionale.

Roberto Giorgetti, Rf

Vorrei solo rimarcare molto brevemente alcune considerazioni attorno al Pdl. La ratio è stata, ed è, quella di raccordare delle modifice legislative affrontate nel 2011 rispetto al ruolo del dirigente del tribunale associato a funzioni meramente amministrative. Nel corso del dibattito vi  è stata una discussione aspra, le diversità di vedute sono rispettate, ma ci sentiamo di ribadire 1) non c’è stata nessuna violazione di legge, né delle procedure rispetto al regolarmento consiliare, né del rispetto della gerarchia delle fonti, la procedura è perfettamente legittima. La contestazione su questo punto è per noi ingiustificata. 2) Non si vuole stravolgere l’ordinamento giudiziario, ma raccordare il fatto che un dirigente del tribunale deve essere messo nelle condizioni di poter svolgere le funzioni richieste. Ciò non vuole affatto dire attribuire compiti non propri al dirigente- funzioni giurisdizionali- né attribuire il potere di intervenire arbitrariamente nei processi in corso e nella gestione dei fascicoli. 3) La scelta di un dirigente non magistrato non è stata frutto del caso, ma di una situazione di emergenza generata per la prematura scomparsa dell’ex dirigente Ferroni, emergenza ravvisata dal suo vice, confermata dal Consiglio giudiziario plenario a maggioranza. Mi sembra quindi che sia un passaggio questo importante per mettere il nostro tribunale in grado di funzionare al meglio.

Alessandro Mancini, Ps

Noi non parteciperemo al voto di questa legge, ritireremo le schede. Non abbiamo condiviso ancora prima del merito degli articoli l’impostazione che la maggioranza ha voluto dare a questo provvedimento, il voler sfruttare una legge in prima lettura che nulla ha a che vedere con il testo finale è una violenza istituzionale. Usate le maglie del regolamento consiliare in modo così estensivo, quando invece c’erano tutte le condizioni per un approfondimento nelle sedi preposte. Non è vero assolutamente che macchina della giustizia era bloccata, era importante approfondire i problemi che voi stessi avete generato. La questione Guzzetta, ovvero che il dirigente del tribunale non poteva svolgere a pieno le sue funzioni, era una questione nota, ma ve ne siete fregati. Poi si corre al riparo modificando una legge riformata nel 2011 con ampia maggioranza. E oggi vi troverete con a malapena 30 voti ad approvare una riforma della giustizia.

Gian Carlo Capicchioni, Psd

Anche il Psd non parteciperà al voto di questa legge, arrivata in Aula con un sotterfugio, con un blitz della maggioranza che ha voluto a tutti costi modificare l’ordinamento giudiziario con una legge nata solo per ripicca, di fronte all’impossibilità di eleggere i membri della maggioranza in Commissione Giustizia. E’ stata presa la palla al balzo per confezionare su misura una norma per il dirigente del tribunale, affidandogli tutti i compiti e le incombenze come se fosse un magistrato. Noi non possiamo partecipare a questo modo di fare, a questa violenza, non è il metodo di confrontarsi in Aula. Non ha aiutato neanche la lettera del Prof. Guzzetta, che ritengo non opportuna, e che non chiarisce la sua posizione all’interno del tribunale. Questa norma non risolverà sicuramente i problemi del tribunale.

Gian Matteo Zeppa, Rete

Rete prende parola solo sulle intenzione di voto, non siamo intervenuti su un dibattito che non aveva ragione di esserci. Il Pdl era stato fatto sulla modifica del quorum per la nomina dei membri della commissione Giustizia, qualcuno si è strappato le vesti per l’atto politico dell’opposizione per non consentire il quorum. E’ stato poi proposto dall’opposizione di votare le sostituzioni in cambio del ritiro del Pdl, ma la maggiroanza non è stata conseguente al ritiro perché aveva altro cui mirare: la modifica dell’articolo sulla figura del magistrato dirigente cui avete puntato facendo forzature. E’ un pdl ‘fuori tema’ e molto grave, poco prima delle fine del dibattito avete depositato qualcosa che non c’entrava nulla. Ora con un atto normativo andate a sanare l’indennità e la paga del nuovo dirigente del tribunale che non è magistrato. Si va avanti con lesioni alla certezza del diritto che questa maggioranza continua a prendere a sportellate.

Giovana Cecchetti, Gruppo Misto

Per dichiarare la non partecipazione al voto da parte del gruppo misto e per esprimere tutta la nostra contrarietà al metodo usato dalla maggioranza che con i blitz porta a casa quello che vuole, passando avanti a tutto e tutti. L’entrata a piedi pari sul potere della giustizia della maggioranza non può che lasciare perplessi.

Giuseppe Maria Morganti, Ssd

Ricordo come è stato rispettato l’impegno preso da ambe le parti, è stata concessa la sostituzione dei membri di maggioanza in Commissione Giustizia e la maggioranza ha ritirato gli articoli per la modifica del quorum. Purtroppo sul resto non ci siamo trovati d’accordo.

Il clima di scontro all’interno al tribunale si riflette sulle fazioni politiche che alimentano sfiducia nella giustizia. E’ ora di dire basta ai professionisti che sviliscono colleghi e ai politici che vogliono far passare che tutto è allo sfascio: questo clima ha impedito, dopo la morte prematura del prof. Ferroni, l’emergere di una candidatura in grado di sopportare un compito così complesso. L’obiettivo di ristabilire la pace nell’amminsitrazione della giustizia deve essere condiviso da tutti, magistrati, politici e cittadini. Mi chiedo come sarebbe possibile se il dirigente del tribunale fosse relegato a compiti da mero burocrate? La legge del 2011 parla chiaro, la figura è necessaria per affrontare le emergenze, ad essa vanno riconosciuti i poteri per poterlo fare. Certo non potrà svalicare il limite della giurisdizione. Molte le ipotesi relative all’incompatibiità che potrebero essere in capo a Guzzetta: saranno gli organi preposti a valutarle, non è l’Aula consiliare chiamata a farlo. Il provvedimento che dobbiamo discutere in questo frangente deve essere approvato.

Mimma Zavoli, C10

La volontà di far passare a tutti costi questa modifica normativa con una vena di sospetto, che si sta facendo qualcosa di illegale, è un messaggio falso.

Questa volontà di continuare a generare fratture, a dipingere il mondo che attiene alla giustizia come mondo spaccato e tenuto sotto pressione, non fa giustizia a chi lavora nel nostro tribunale.  Non è giusto che questo messaggio sbagliato esca dall’Aula. Anche questa sera abbiamo dovuto registrare parole irrispettose per la scelta dell’aula, riducendola a qualcosa di sordido. Blitz, ripicca, sotterfugi…parole che abbiamo dovuto ascoltare. Nessuno scempio istituzionale invece, è stata fatta una proposta attraverso i regolamenti dell’aula. Obiettivo è di chiarire estendendo quella che poteva essere una giusta interpretazione, tramutandola in chiarezza normativa, per non ridurre il dirigente ad esecutore di atti amministrativi. Nessuno qui dentro ha forzato la mano a nessuno o si è mosso nel buio per convincere qualcuno a fare determinate attività.

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