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Autonomia, Landini: “Idea di dividere il paese è sbagliata”

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Pubblicato:25-02-2019 15:57
Ultimo aggiornamento:25-02-2019 15:57

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ROMA – “Quest’idea di dividere il Paese più di quanto non lo sia già è sbagliata. Il problema non è che ognuno deve tenere le tasse sul proprio territorio ma bisogna far pagare le tasse a quelli che non le pagano e tenerle sul territorio non significa combattere l’evasione fiscale. Quelli che più hanno, più devono contribuire”. Questo il pensiero sull’autonomia differenziata del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, intervenuto a Napoli per l’inaugurazione della sede regionale Flai Cgil/Nidil.

Per Landini, il governo “tiene nascosta” la discussione sull’autonomia di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna “e non si capisce – aggiunge – su quali testi si sta lavorando. Noi siamo contrari a questa logica perché l’autonomia delle città e delle regioni è una cosa importante, prevista anche dalla Costituzione”.

QUOTA 100,”NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE SI RISCHIA IL VUOTO”

“C’è il rischio che chi va in pensione lasci un grande vuoto nei servizi che il pubblico deve dare mentre ci sarebbe bisogno in questi settori di fare assunzioni che vadano oltre quei vuoti. C’è la necessità di un piano straordinario di assunzioni per tanti servizi che invece mancano”. E’ l’allarme lanciato a Napoli dal segretario generale della Cgil , Maurizio Landini, dopo l’incontro di stamattina con il governo sulle pensioni. “Oltre a chiedere di cambiare una legge sbagliata come la Fornero abbiamo sollevato anche delle contraddizioni”, ricorda Landini, intervenendo a margine dell’inaugurazione della sede Flai Cgil/Nidil di Napoli e della Campania. Su Quota 100, in particolare, il governo “ci ha dato dei numeri e un terzo riguarda i lavoratori che sono nel pubblico impiego. E noi siamo di fronte al fatto che il governo, mentre dice di voler mandare in pensione un po’ di gente, ha bloccato le assunzioni nel pubblico impiego fino alla fine dell’anno”.


“SALVINI COMBATTA LAVORO NERO, NON PERSONE PER COLORE PELLE”

“Al ministro dell’Interno dovremmo dire che nel nostro Paese vanno combattuti lavoro nero e corruzione e non le persone per il colore della pelle che hanno”, afferma Landini durante l’inaugurazione della sede Flai Cgil/Nidil di Napoli e della Campania che è stata intitolata a Jerry Essan Masslo, il bracciante agricolo ucciso dalla camorra nel 1990 a Villa Literno, in provincia di Caserta. “Dedicare una sede a una persona che è morta in questo modo – commenta – vuol dire rilanciare con forza la lotta per la dignità del lavoro e contro il caporalato e fare in modo che il sindacato, le nostre sedi, siano un luogo in cui tutti quelli che hanno un problema si possano ritrovare. Oggi abbiamo bisogno di unire, perché la divisione e lo sfruttamento favoriscono l’economia illegale, quell’idea per cui le persone sono numeri e merci”.

Landini ha più volte rimarcato la battaglia della Cgil contro il caporalato, ricordando “che un altro migrante è morto bruciato in un accampamento a San Ferdinando. E’ un pugno in faccia a qualsiasi idea di società civile”. “Nel nostro Paese siamo a forme di schiavismo puro”, ha detto il segretario della Cgil parlando del lavoro dei migranti, puntando il dito contro la scelta del governo di “voler chiudere anche i centri che lavorano sull’accoglienza. Questo non è solo inaccettabile sul piano della dignità e dei valori: così facendo – ha precisato – si mettono di nuovo sulla strada persone che avrebbero bisogno di essere integrate e aiutate e si stanno licenziando migliaia di cittadini italiani che avevano trovato un lavoro in queste strutture”. Landini ha quindi ricordato che in Italia “ci sono 5 milioni di lavoratori non italiani che lavorano nel nostro Paese e hanno più di 50 anni. Un governo serio, che non vuole sfruttare paure e difficoltà, dovrebbe avere il coraggio di affrontare a viso aperto questa situazione. Noi – ha aggiunto – sfidiamo il governo a dare un futuro a questo Paese, superando la paura con un’idea di Paese che oggi non c’è”.

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