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Rottura totale tra Arianna Fontana e la Federazione: la campionessa pattinerà per gli Usa a Milano-Cortina 2026?

La replica della Fisg all'atleta undici volte medaglia olimpica: "Ha chiesto una somma irraggiungibile per la preparazione. Basta con accuse e intimidazioni". Malagò: "Sono amareggiato, aspetto che mi chiami"

Pubblicato:25-01-2023 19:12
Ultimo aggiornamento:25-01-2023 19:16
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(Foto dal profilo Instagram di Arianna Fontana)

ROMA – Nuovo capitolo del burrascoso rapporto tra Arianna Fontana e la Federazione Italiana Sport del Ghiaccio. La pluricampionessa olimpica su Instagram ha aperto a una clamorosa ipotesi: lasciare l’azzurro e gareggiare per gli Stati Uniti alle Olimpiadi 2026 di Milano-Cortina. Il peggiore degli epiloghi per una storia fatta di undici medaglie olimpiche nello short track e il ruolo di portabandiera dell’Italia ai Giochi invernali di Pyeongchang 2018.

COSA HA DETTO ARIANNA FONTANA

Con un lungo post su Instagram, la 32enne nata a Sondrio ha ammesso di “aver esplorato nuove opzioni” nel corso del viaggio negli Stati Uniti, a Salt Lake City, intrapreso insieme al marito e allenatore Anthony Lobello. “Ho deciso di aggregarmi al viaggio che Anthony aveva già in programma qui per vedere cosa hanno da offrire gli Stati Uniti e Salt Lake City nel caso dovessi continuare il mio viaggio olimpico“. Proprio il ruolo di Lobello, considerato ‘ingombrante’ dai vertici della Federghiaccio, è stato uno dei motivi principali di scontro tra le parti.


“Purtroppo non ci sono state comunicazioni costruttive sulla mia partecipazione ai Giochi Olimpici del ’26 da parte della Fisg – spiega Fontana – dopo che, dall’aprile scorso, ci sono state ammissioni, da parte del presidente della Fisg, di errori commessi e fatto promesse che non sono mai state mantenute. Lo staff rimane, in parte, quello che ha permesso ad atleti di prendermi di mira durante gli allenamenti e questo non è accettabile. La strada davanti a me non è facile, ma so che non tollererò più che il personale tecnico e federale prenda decisioni per isolarmi senza assumersi la responsabilità di queste decisioni“.

FONTANA: “ECCO PERCHÉ QUEST’ANNO NON HO GAREGGIATO”

Fontana nega di essersi presa un anno sabbatico: “Non ho gareggiato perché non posso giustificare di gareggiare per una federazione che condona comportamenti e decisioni dannose nei miei confronti“. La chiusura da parte della plurimedagliata azzurra non è comunque definitiva: “Finché quelle decisioni e azioni saranno approvate, non tornerò e se dovessi decidere di competere in futuro, il mio percorso sarà completamente separato da quello che il direttore tecnico e il suo staff hanno pianificato per il gruppo italiano“.

ARIANNA FONTANA E L’ITALIA SEPARATI IN CASA?

Uno scenario di cui comunque la campionessa di short track non è entusiasta. “In questo caso, mi dispiacerà non allenarmi con il resto degli atleti italiani, ma la mia fiducia nello staff tecnico e federale è irrecuperabile. Ho davanti a me decisioni importanti da prendere e tutte le carte sono sul tavolo, anche quelle che pensavo non avrei mai preso in considerazione. Negare e non affrontare i problemi ha solo creato più problemi e so che non posso avere quel tipo di persone o problemi intorno a me se decidessi di continuare“, rimarca Fontana.

LA FEDERGHIACCIO ESPRIME “STUPORE E RAMMARICO”

Dopo le parole di Fontana, arriva la replica della Federghiaccio, che in una nota “esprime stupore e rammarico per le gravi esternazioni espresse in data odierna da Arianna Fontana sui propri profili social. Dichiarazioni riportate, una volta di più, senza che ne fosse stato dato avviso e il cui contenuto per nulla giova alla ricerca di una soluzione comune e condivisa per il prossimo futuro in avvicinamento ai Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026″.

“Ben consapevole di quanto Arianna Fontana rappresenti un patrimonio dello sport italiano, negli ultimi mesi, senza necessità di annunci o proclami mediatici, la Fisg ha lavorato a fondo con il Coni per garantire che l’atleta fosse messa nelle migliori condizioni possibili per competere ancora ai massimi livelli“, afferma la Federazione guidata da Andrea Gios nel comunicato.

“Preso atto della volontà di Fontana di non aggregarsi alla Nazionale italiana seguendo il lavoro impostato e programmato dallo staff tecnico federale, la Fisg si è nuovamente resa disponibile a prendersi carico dei costi di allenamento e preparazione dell’atleta, insieme allo staff da lei scelto, nel luogo che più avrebbe ritenuto adatto e consono alle proprie esigenze. Tutto ciò – osserva la Federghiaccio – a condizione che Fontana prendesse parte alle competizioni internazionali con la Nazionale italiana, accompagnata a bordo ghiaccio dal proprio tecnico durante le gare individuali e dal tecnico federale nelle gare a squadra”.

UNA QUESTIONE DI SOLDI?

“Non senza sforzi e d’intesa con il Coni, la Fisg ha così comunicato ad Icelab, società di appartenenza dell’atleta, l’impegno a garantire la somma di 200mila euro a stagione a copertura di tutte le spese di preparazione e allenamento di Fontana”. Una proposta che la Fisg, si spiega nel comunicato, “ritiene importante e che ha avanzato per dimostrare nuovamente la volontà di sostenere e supportare una propria campionessa. Una cifra, tuttavia, purtroppo neanche lontanamente vicina alla somma irraggiungibile richiesta da Fontana per il quadriennio in corso”.

Poi la Federghiaccio torna sulle accuse di Fontana ai compagni di squadra di Pechino 2022: “Si vuole sottolineare la recente archiviazione da parte della Procura Federale e della Procura Generale del Coni. Un episodio sul quale la Fisg si era immediatamente adoperata chiedendo agli organi di giustizia competenti di indagare, come da prassi, in modo autonomo e indipendente”.

“Quel che è certo – si conclude la nota di fuoco della Federazione – è che d’ora in avanti la Fisg non tollererà ulteriori accuse, avvertimenti o intimidazioni da parte di Fontana. L’interesse federale, come già espresso dal Presidente Gios a Pechino in occasione dei Giochi Olimpici Invernali, è la tutela e la salvaguardia del lavoro di un’intera Nazionale e di un intero movimento, che verranno sempre prima degli interessi di un singolo atleta, per quanto vincente. Le medaglie sono e restano importanti, ma non lo saranno mai più del rispetto, dell’educazione, della professionalità e della correttezza”, conclude la nota.

MALAGÒ: “AMAREGGIATO E DISPIACIUTO, ASPETTO CHE ARIANNA MI CHIAMI”

“Sono profondamente amareggiato dalle frasi che ho letto. Arianna sa quanto le sono stato vicino in tutti questi anni, sin dalla mia elezione a presidente del Coni, attraverso riunioni e contatti costanti e ricordo che l’ho incontrata lo scorso 11 gennaio a Milano, quando mi è venuta a trovare con Anthony nella sede di Milano Cortina 2026″. Così il presidente del Coni Giovanni Malagò commenta le parole di Arianna Fontana.

“In quell’occasione – ricorda il numero uno dello sport italiano – abbiamo parlato dettagliatamente di tanti temi che riguardano lei e suo marito, da adesso fino al 2026 e successivamente ho condiviso i contenuti del colloquio con la Federazione e il suo Presidente Gios. Non voglio aggiungere altro per rispetto alla straordinarietà dell’atleta, però onestamente – non solo in qualità di Presidente del Coni – ma a livello umano e in nome del rapporto personale e dell’affetto che mi lega a lei e che tutti conoscono, mi sento di dire che sono rimasto sinceramente molto dispiaciuto per quello che ha dichiarato. Mi aspetto che mi chiami per chiarire”.

ABODI: “FARÒ IL POSSIBILE PER SCONGIURARE FONTANA CON GLI USA”

Anche il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, interviene sulla vicenda di Arianna Fontana, la campionessa dello short track che subito dopo le Olimpiadi di Pechino ha interrotto i rapporti “non idilliaci” con lo staff tecnico azzurro e la Federazione italiana sport del ghiaccio: “Farò il possibile, nel rispetto dei ruoli e delle persone e in sintonia con la Federazione Italiana Sport Ghiaccio, affinché questa ipotetica prospettiva americana di Arianna Fontana, con la quale avevo già un appuntamento purtroppo rimandato a causa di mio un cambio di agenda, non si consolidi“.

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