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Guatemala, condanne fino a 40 anni per gli stupri delle donne della comunità Achì

Le violenze sono avvenute nei primi anni Ottanta ad opera del Patrullas de Autodefensa Civil (Pac), un gruppo paramilitare costituito a inizio anni '80. Alcune vittime avevano appena 12 anni

Pubblicato:25-01-2022 13:58
Ultimo aggiornamento:25-01-2022 13:58
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donne guatemala
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ROMA – Le donne della comunità achì del Guatemala hanno vinto: cinque ex membri di un’organizzazione paramilitare sono stati condannati da un tribunale speciale fino a 40 anni di carcere per crimini contro l’umanità avvenuti nell’ambito del conflitto civile che ha attraversato il Paese tra gli anni ’60 e ’90. Le persone condannate sono state ritenute responsabili di schiavitù e violenze sessuali.

I fatti contestati, come ricorda il quotidiano Prensa Libre, sono avvenuti nel dipartimento centrale di Baja Verapaz e risalgono al periodo compreso fra il 1981 e il 1983. La sentenza è stata emessa ieri dal Tribunal de mayor riesgo A, preposto dalla Corte suprema a esaminare i casi che presentano rischi particolari di sicurezza per le persone coinvolte. La denuncia che ha portato al verdetto è stata presentata nel 2011 da 36 donne della comunità achì sopravvissute agli abusi. Alcune di loro avevano solo 12 anni quando hanno subito le violenze contestate.

Nel corso del procedimento, cominciato solo il 6 gennaio, sono state ascoltate 18 testimonianze. Dei condannati, tutti appartenenti alle cosiddette Patrullas de Autodefensa Civil (Pac), un gruppo paramilitare costituito a inizio anni ’80 dall’allora presidente de facto Efraín Ríos Montt, quattro sono stati condannati a 30 anni di reclusione mentre solo uno, Gabriel Cuxún Alvarado, a 40.


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Diverse attiviste achì hanno atteso la sentenza nella centrale Plaza de Derechos Humanos della capitale Ciudad de Guatemala, antistante al Palazzo di giustizia. Dopo l’emissione del verdetto le donne si sono strette in cerchio in raccoglimento, mano nella mano. La decisione dei giudici è stata accolta con soddisfazione da numerose organizzazioni.

La settimana scorsa 140 diverse associazione della regione, tra le quali Impunity Watch Guatemala, che ha accompagnato le attiviste fino al giorno della sentenza, avevano chiesto un verdetto duro per “dare il messaggio contundente che il sistema di giustizia guatemalteco non accetterà più l’impunità per le violenze sessuali avvenute durante il conflitto armato“.

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