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Musumeci: “Nessun richiamo per i furbetti del vaccino”

La Cgil di Palermo denuncia "una vaccinazione abusiva su quattro" all'ospedale Petralia e chiede indagini

Pubblicato:25-01-2021 19:09
Ultimo aggiornamento:25-01-2021 19:09

musumeci
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ROMA – Per gli eventuali ‘furbetti’ che in Sicilia hanno ricevuto la prima dose di vaccino anti-Covid senza averne diritto “non c’è possibilità” di avere anche il richiamo che completa la copertura. Ad annunciarlo è stato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, interpellato nel merito durante ‘Oggi e’ un altro giorno’, trasmissione su Rai1. “Queste persone non ne hanno titolo e quindi non c’e’ possibilita’ – ha precisato il governatore -, sarebbe come diventare complici o avallare questo comportamento”.

CGIL PALERMO: “ALL’OSPEDALE PETRALIA 1 SU 4 ABUSIVO, INDAGARE

“Vaccinazioni ‘sospette’ all’ospedale Madonna dell’Alto di Petralia, dove su 1.121 vaccinazioni eseguite fino al 21 gennaio 333 sono finite sotto inchiesta dai Nas perché sarebbero state fatte non alle categorie di chi rientra nelle direttive previste dal governo nazionale”. Lo dice la Cgil di Palermo, che parla di “una vaccinazione ‘abusiva’ su quattro“: un dato “alto” che ha portato l’ospedale di Petralia alla ribalta della cronaca. Un “fatto grave” che per la Cgil testimonia “malcostume e favoritismi” nel modo di gestire le vaccinazioni. “Diciamolo chiaramente: e’ una vergogna che il vaccino, ancora prima di essere somministrato a quanti ne hanno bisogno e diritto, venga somministrato agli amici, ai parenti o agli amici degli amici – dice il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo -. Occorre trasparenza e serieta’. Non e’ possibile come nel caso dell’ospedale di Petralia, che il 25 per cento dei vaccinati siano persone che non ne avevano diritto. Chiediamo che siano accertate le responsabilita’ per evitare che questa situazione ripeta in questa o in altre realta’. La strada della vaccinazione di massa e’ ancora parecchio lunga e bisogna proteggere prioritariamente ed evitare che vengano scavalcate le persone piu’ fragili e piu’ esposte”. “La sanita’ e gli ospedali sono sempre stati un punto nodale dove il clientelismo ha imperversato negli anni determinando le fortune politiche elettorali di alcuni personaggi – aggiunge Calogero Spitale, responsabile Cgil Alte Madonie -. Sarebbe opportuno agire con severita’, con l’individuazione da parte dei Nas di chi e’ stato registrato negli elenchi senza essere fra i soggetti prioritari previsti dal protocollo nazionale per le vaccinazioni. Chiediamo che vengano fatte tutte le indagini necessarie per accertare eventuali responsabilità della direzione sanitaria e dell’equipe medica e infermieristica e per evitare che, nel prosieguo delle vaccinazioni anti-Covid, si calpestino e si saltino i meccanismi previsti”.


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