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Tg Politico Parlamentare, edizione del 25 gennaio 2021

Pubblicato:25-01-2021 18:19
Ultimo aggiornamento:25-01-2021 18:19

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GOVERNO, CONTE DAL BIS AL TER?

E’ sempre più vicina la fine del governo Conte bis. Non è più un mistero: il presidente del Consiglio potrebbe rassegnare le dimissioni per favorire la nascita di un altro esecutivo a sua guida. Nei palazzi, intanto, si continua a trattare. Da una parte c’è il Pd che chiede di riaprire il dialogo con Matteo Renzi, al quale chiede un segnale di buona volonta’. Dall’altra c’è il confronto con l’Udc e con gli scontenti di Forza Italia. Ma l’accordo con i centristi passa per forza dalle dimissioni di Conte: senza un nuovo esecutivo, avvertono, niente ‘quarta gamba’. Intanto il tempo corre: mercoledì c’è la sfida in aula sulla relazione del ministro Alfonso Bonafede sulla giustizia. Lì il governo rischia di andare sotto. Ecco perché Conte non può più perdere tempo.

COVID ALLARME EUROPEO SULLE ZONE ROSSO SCURO

Il nostro paese e’ tra quelli che presentano zone mappate “rosso scuro”, nella nuova classificazione europea del rischio Covid. Da Bruxelles arriva un ulteriore allarme sulla situazione italiana. Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Provincia autonoma di Bolzano potrebbero rientrare tra le nuove zone per le quali la Commissione europea propone restrizioni piu’ severe riguardo agli spostamenti transfrontalieri. Le persone provenienti da queste aree, cioe’, saranno sottoposte all’obbligo di test e quarantena per poter viaggiare nell’Unione. Non si placa, intanto, lo scontro tra Governo e Regione Lombardia sulla comunicazione dell’indice Rt, che ha fatto finire quest’ultima in zona Rossa, prima del ‘ripescaggio’ in fascia arancione. La Giunta guidata da Attilio Fontana e l’esecutivo si accusano a vicenda di aver inviato i dati sbagliati. Il consulente del governo Walter Ricciardi chiede ancora una volta misure piu’ incisive: “Le varianti del virus sono pericolose, serve un mese di zona rossa”, dice il professore.

CINQUE ANNI FA IL RAPIMENTO DI GIULIO REGENI

Cinque anni fa veniva rapito in Egitto Giulio Regeni, il ricercatore italiano poi ritrovato morto al Cairo, il 3 febbraio 2016, dopo aver subìto indicibili torture. Da allora nessun responsabile e’ stato assicurato alla giustizia mentre sono stati diversi i tentativi di depistaggio. La mamma di Giulio ricorda il figlio pubblicando sui social una foto con dei fiori gialli, il colore che contraddistingue la campagna internazionale per la ricerca della verita’ sull’omicidio. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiede all’Egitto di dare adeguate risposte. “Il crimine non resti impunito”, dice il Capo dello Stato, mentre il presidente della Camera Roberto Fico ricorda le offese ricevute dalla Procura del Cairo e chiede di interrompere la vendita di armi’ al paese africano. Intanto l’Europa annuncia che potrebbe muovere altri passi sul piano diplomatico.


RECOVERY PLAN, CONFRONTO TRA CONTE E CONFINDUSTRIA

E’ durato circa un’ora e mezza l’incontro sul Recovery plan tra il governo e Confindustria, seconda tappa del confronto con le parti sociali iniziato da Palazzo Chigi coi sindacati. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte auspica un Piano ampiamente condiviso. “Stiamo creando le premesse per ripartire piu’ forti di prima”, dice al leader di Confindustria Carlo Bonomi, collegato in videconferenza. Obiettivo del governo, assicura il premier, è superare le carenze strutturali del Paese e migliorarne la competitività. Critici però gli industriali che chiedono un affinamento del piano per comprenderne gli effettivi impatti sul Pil e avvertono che non è conforme alle linee guida indicate dall’Europa.

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