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Olimpiadi, Malagò: “Situazione drammatica, colpa della politica”

Ricorda il presidente del Coni: "La carta olimpica vieta categoricamente a un Comitato olimpico di operare per tramite del Governo. E attualmente Sport e Salute è il braccio operativo del Governo, per questo non si può sottoscrivere un contratto di servizio"

Pubblicato:25-01-2021 16:47
Ultimo aggiornamento:25-01-2021 16:47

giovanni malagò
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ROMA – “Siamo in una situazione abbastanza particolare, la definirei drammatica sportivamente parlando. La legge delega è scaduta e oggi siamo arrivati: c’è stata una formidabile accelerata da parte del Cio per avere dal Governo prima spiegazioni, poi chiarimenti, poi garanzie per sistemare quello che tutti fino a prova contraria hanno sempre ritenuto un vulnus che andava sanato“. Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, in audizione davanti alle commissioni riunite Cultura e Lavoro della Camera, in merito alla questione dell’autonomia del Coni. “C’è la volontà di sistemare” la situazione “ma per colpa della politica questo discorso, a distanza di 25 mesi, non è stato risolto. Eravamo convinti che questa cosa si sarebbe risolta e in teoria si può ancora fare fino al 27 gennaio, data dell’Esecutivo del Cio. Il Comitato internazionale non chiede nulla di più e di diverso rispetto a quello che il Governo ha sempre promesso di fare, anche il 24 giugno del 2019 a Losanna”, quando all’Italia sono stati assegnati i Giochi Olimpici e Paralimpici invernali del 2026.

Malagò ha spiegato di non sapere cosa il Comitato esecutivo del Cio “delibererà: io sono un semplice membro ma a più riprese il presidente Bach ha fatto presente che questa situazione è contraria all’ordinamento. Inoltre, dopo quello del 27 gennaio, non ci saranno altri esecutivi del Cio, perché anche il mandato del presidente Bach scade e si va a rielezione ad Atene: da qui a quella data non ci saranno altri incontri”.

“Il punto è molto semplice- ha ricordato Malagò- La carta olimpica vieta categoricamente a un Comitato olimpico di operare per tramite del Governo. E attualmente Sport e Salute è il braccio operativo del Governo, per questo non si può sottoscrivere un contratto di servizio“: il Coni “nell’ambito delle sue funzioni non può dipendere da una società dal Governo. Ci siamo ridotti così perché questa società, diventata nel frattempo emanazione del Governo, non ha scorporato quelle che sono le funzioni dovute al Coni, in termini di organico e asset”.


“VI SUPPLICO, DATE DECRETO AL GOVERNO”

“La mia è una supplica: vi prego, fate un documento che mandate al Governo. Chi ha la delega per lo sport nel Movimento 5 Stelle? Chi è azionista con il Mef e il Partito democratico e i partiti di governo? A me risulta che dopo due anni hanno finalmente trovato una sintesi. Si tratta semplicemente di portare questo decreto a placare il rischio spaventoso che abbiamo con il Cio e poi starà a voi parlamentari entrare del dettaglio”, ha detto Malagò, in audizione davanti alle commissioni riunite Cultura e Lavoro della Camera, in merito alla questione dell’autonomia del Coni.

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