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Trivelle, i Verdi: “Presto 15 nuove trivellazioni da M5s-Lega”. Dal ministero assicurano che “Costa non firmerà”

ROMA - L'intesa trovata sul dl Semplificazioni sul caso trivelle porta con sé non solo una tregua da 18 mesi

Pubblicato:25-01-2019 13:18
Ultimo aggiornamento:25-01-2019 13:18
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ROMA – L’intesa trovata sul dl Semplificazioni sul caso trivelle porta con sé non solo una tregua da 18 mesi tra Lega e M5S ma anche “15 nuove trivellazioni”. Lo denuncia Angelo Bonelli, dell’esecutivo dei Verdi, sottolineando che tra esse “una si trova giusto davanti al Parco del Delta del Po, all’interno delle 12 miglia” entro le quali non si dovrebbe operare come da decreto Prestigiacomo 128/2010, “e una nel canale di Sicilia, giusto di fronte alle spiagge di Agrigento”.

Nello specifico, su 15 nuove trivellazioni “4 sono in mare, 3 nell’Adriatico e una nel Canale di Sicilia, mentre 11 sono su terraferma, 3 nel Lazio, 4 Emilia Romagna, una nelle Marche e 3 in Sicilia”, precisa Bonelli.

Per l’ambientalista ciò si verifica grazia alla norma che “esclude dalla annunciata sospensione di 18 mesi le istanze di concessione già in essere alla data di entrata in vigore della legge”. A queste “se ne potranno aggiungere altre sino alla data di pubblicazione della legge nella Gazzetta ufficiale”, precisa. Le richieste sono “principalmente di Eni, Agip, Edison e Total”.


Tra le trivellazioni autorizzate si trova anche una “istanza di concessione relativa al permesso che porterà ad estrarre idrocarburi di fronte al parco del Delta del Po- spiega Angelo Bonelli, dell’esecutivo dei Verdi- e, caso eccezionale, anche all’interno delle 12 miglia marine, per effetto di un’interpretazione abnorme dell’articolo 35 del decreto Sviluppo del 2012”. Quella norma, infatti, “prevedeva una deroga al limite delle 12 miglia facendo salvi i procedimenti autorizzatori e concessori in corso alla data del 29 giugno 2010”.

Tra le istanze una che “si trasformerà in autorizzazione ad estrarre”, riguarda “il permesso ‘pozzo Vela 1’ di Eni-Edison, di fronte ad Agrigento”, denuncia Bonelli, avvertendo che in questo modo sono “salve anche le concessioni in scadenza, automaticamente rinnovate senza alcun controllo”. Insomma, “tutte le concessioni della Basilicata continueranno ad operare, come quella della Val D’Agri in scadenza il 31 ottobre 2019”, così come “le 116 concessioni di coltivazioni in essere in Italia che operano su un totale di 8.000 km/q”, spiega l’ambientalista, elencando la Basilicata (1.939 km/q), la Puglia (1.092 km/q), l’Emilia Romagna (1.670 km/q), le Marche (1.035 km/q), la Lombardia (1.000 km/q). A queste si aggiungono “le 66 concessioni operanti sul fondale marino- prosegue- su un totale di 8.064 km/q, per un totale di 140 piattaforme e 745 pozzi”.

“Ci troviamo di fronte ad una presa in giro che non ferma le trivelle, come il governo vorrebbe far credere, e non affronta il tema di un’ecologica politica energetica, come il M5S e il ministro Costa vorrebbero far credere”, commenta Angelo Bonelli, dell’esecutivo dei Verdi.

“M5S a partire dal ministro Costa- prosegue- visto che in queste ore hanno più volte affermato che il futuro è nelle energie rinnovabili. In realtà questo governo fa il contrario di quello che dice perché il piano clima ed energia che hanno presentato a Bruxelles gli obiettivi sulle energie rinnovabili vengono ridotti rispetto ai limiti imposti dalla Ue, 30% invece del 32% e non rispetta gli accordi sul clima di Parigi, perché prevede la riduzione di gas serra al 2030 del 37% mentre la UE prevede al 2020 obiettivi tra il 45-50% esattamente come sta facendo Trump”, conclude Bonelli.

TRIVELLE. FONTI AMBIENTE: COSTA NON FIRMERA’ NESSUNA NUOVA RICHIESTA

“Non rispondiamo a Bonelli, ma ribadiamo per l’ennesima volta che qualsiasi nuova richiesta relativa a nuove trivellazioni dovesse giungere non sarà firmata dal ministro Sergio Costa”. Questo quanto fanno sapere fonti del ministero dell’Ambiente a chi chiede un commento sulla denuncia di Angelo Bonelli, dell’esecutivo dei Verdi, secondo il quale l’intesa trovata sul dl Semplificazioni sul caso trivelle porta con se’ non solo una tregua da 18 mesi tra Lega e M5S ma anche “15 nuove trivellazioni”.

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