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Muthoo (Ifad): “L’agricoltura è il futuro del pianeta, ma servono più fondi” VIDEO

ROMA  - Con 3,5 miliardi di persone che vivono in contesti rurali, l'agricoltura e' il futuro del pianeta.

Pubblicato:25-01-2017 14:35
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:50

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ROMA  – Con 3,5 miliardi di persone che vivono in contesti rurali, l’agricoltura e’ il futuro del pianeta. I piccoli produttori giocano quindi un ruolo fondamentale, producendo il 70% del cibo che viene consumato.

Facile immaginare quanto sia importante investire nella piccola e media imprenditoria agricola e nello sviluppo rurale sia nei paesi piu’ arretrati che negli altri, su scala globale. Lo spiega all’agenzia DIRE Ashwani K. Muthoo, direttore del dipartimento Global engagement, knowledge and strategy del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (International fund for Agricultural development – Ifad).


Secondo i dati diffusi da questa agenzia Onu, nel mondo 3,5 miliardi di persone vive in aree rurali, percio’ migliorare le condizioni di vita di questi soggetti diventa il cuore della strategia Ifad, che si propone di realizzare i punti dell’Agenda di Sviluppo 2015-2030. In questo si inserisce la tre giorni di incontri che comincia oggi alle 17 a Roma, in collaborazione con ministero per lo Sviluppo economico (Mef) dal titolo ‘Investing in inclusive rural transformation: innovative approaches to financing’.


Per ottenere sviluppo rurale “prima di tutto bisogna aumentare gli investimenti- spiega il funzionario Ifad- perche’ quelli attuali, provenienti dal settore pubblico, non bastano. Quindi serve la collaborazione dei privati, e infine maggior coordinamento tra paesi in via di sviluppo, paesi sviluppati, e organizzazioni internazionali come Ifad e Fao”.

Se l’obiettivo e’ la sostenibilita’ dello sviluppo rurale, allora vanno introdotti dei cambiamenti. Uno di questi riguarda ad esempio le infrastrutture legate alla mobilita’: “spesso i lavoratori hanno difficolta’ a spostarsi, a volte mettono a rischio la propria incolumita’ per recarsi al lavoro” dice il rappresentante Ifad. Quindi spingere i privati a trasferirsi nelle zone rurali “puo’ essere una soluzione”. Sono molti nel mondo gli stati in cui il settore agricolo e’ in crisi, cosi’ come numerosi, al contrario, “i fattori che favoriscono il successo- spiega ancora Ashwani Muthoo- tra cui una leadership politica forte, ma anche capace di garantire stabilita’ e continuita’”.

Un esempio virtuoso in questo senso e’ il Rwanda che, dopo il conflitto armato, “ha fatto molti passi avanti a partire dagli anni Novanta”. Meno positivo e’ il Gambia, che paga il conto della recente crisi politico-istituzionale. Coinvolgere i privati e le Pmi agricole, ma senza lasciare da parte le aziende piu’ grandi e gia’ affermate sul mercato: “il loro ruolo nella catena di montaggio e’ essenziale” l’opinione di Ashwani Muthoo. “Penso ad esempio all’Indonesia, in cui la Mars – azienda produttrice di barrette al cioccolato – fornisce assistenza tecnica ai produttori di cacao, e poi acquista da loro il prodotto finito. Quindi il compito di aziende come questa e’ fornire competenze tecniche alle imprese che ricevono i finanziamenti Ifad”.

di Alessandra Fabbretti

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