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Maroni-Toti-Zaia a Minniti: “Campi profughi e respingimenti, sennò Cie sono inutili”

Secondo il presidente della Regione Lombardia servono rimpatri per dare il messaggio "se tu vieni, ti rimando indietro"

Pubblicato:25-01-2017 13:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:50

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ROMA  – “Bisogna fare quello che avevamo fatto nel 2011 quando ci fu la primavera araba: campi profughi e respingimenti, per prevenire, per non farli piu’ venire. Rimpatri per dare il messaggio ‘se tu vieni, ti rimando indietro’. Allora, e solo allora si puo’ pensare ai Cie”. Lo dice il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni in conferenza stampa alla Camera con Luca Zaia a Giovanni Toti.

“A cosa serve un Cie da 100 posti se non si fa tutto quello che c’e’ da fare prima e dopo? Non possiamo piu’ accettare che qualcuno da Roma ci mandi i clandestini facendo accordi con Anci. E poi dicono che e’ anche colpa delle regioni che non accolgono. Questo sistema deve finire”, aggiunge Maroni. La conferenza stampa precede l’incontro tra i presidenti delle Regioni e il ministro dell’Interno Marco Minniti.


“La situazione di oggi e’ ancora piu’ drammatica della fine dello scorso anno”, dice Maroni. Presenti anche il segretario della Lega Nord Matteo Salvini. Anche Giorgia Meloni si e’ affacciata per qualche minuto alla conferenza stampa. “Nel 2016- aggiunge Maroni- sono sbarcati 181mila immigrati. Il 18 per cento in piu’ rispetto al 2015. E nel 2017, nei primi dodici giorni, sono sbarcati 729 immigrati, il triplo rispetto allo scorso periodo dello scorso anno. Sono numeri straordinariamente elevati, drammatici. Noi poniamo l’esigenza di prevenire gli sbarchi e di rimandare indietro chi non ha diritto di restare. E per questo esprimiamo una posizione comune, molto precisa, netta e risolutiva”.

“Noi non siamo disponibili a provvedimenti a senso unico, a provvedimenti bandiera, a cerotti o men che meno a cambiali in bianco. Se i punti che il centrodestra ha messo nella carta di Genova per l’immigrazione verranno recepiti dal governo, noi siamo disponibili. I singoli provvedimenti” annunciati dal governo “fino ad adesso non sono risolutivi del problema”, commenta Toti.

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