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Killer in Red, il corto di Sorrentino per Campari. E Clive Owen diventa barista

Il nuovo progetto Campari prevede, oltre al tradizionale calendario, anche una serie di cortometraggi d'autore

Pubblicato:25-01-2017 12:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:50

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ROMA  –  “Ogni cocktail racconta una storia” è la filosofia alla base di Red Diaries, il nuovo progetto firmato Campari che innova il tradizionale calendario aggiungendo una serie di cortometraggi d’autore.  E a raccontare la prima storia da cocktail è il regista premio Oscar Paolo Sorrentino. Con lui, nell’inedita veste di barman, la star di hollywood Clive Owen.

Il corto, che potete vedere qui sotto, si intitola  “Killer in Red” ed è un noir ambientato in un esclusivo locale, che presenta gli inconfondibili tratti stilistici di Sorrentino e vede il premio Golden Globe Clive Owen calarsi nei panni di un uomo come tanti che assume le sembianze di Floyd, un celebre bartender nei primi anni Ottanta, mentre immagina la storia che sta dietro alla creazione del cocktail Killer in Red.

https://www.youtube.com/watch?v=fKKp6tQeXho&app=desktop


Il film si sviluppa su due piani temporali, ritraendo magnificamente l’incredibile energia che caratterizzava lo spirito di allora con un cast di oltre 170 attori e l’uso di costumi originali del periodo.

La leggenda narra che Floyd abbia un talento nel leggere la mente dei clienti e servire quindi il cocktail perfetto per il carattere di ciascuno. Nel corso della storia, questo presunto talento permette a Floyd di conoscere la “Signora in rosso”, interpretata dall’attrice franco-svizzera Caroline Tillette. Più il cortometraggio prosegue, più il pubblico inizia a sospettare che la “Signora in rosso” sia assai più complicata di quanto Floyd avrebbe mai creduto … Come spesso accade in molti film di Sorrentino, il finale è aperto ed è lo spettatore a dover trarre le proprie conclusioni, in linea con la filosofia di Campari secondo cui ogni cocktail racconta una storia, e a narrarla è il suo creatore, il bartender.

Con Campari hanno collaborato  artisti ineguagliabili, riflette Sorrentino, “ora il mio nome è pronunciato insieme a quello di Depero, Fellini e altri, forse immeritatamente. Questo progetto, almeno per come l’ha inteso Campari, è insolito, e io amo i progetti pionieristici.”

Mi è subito piaciuto il fatto che fosse un cortometraggio con una vera storia e non uno spot pubblicitario, e mi ha attirato molto il fatto che a girarlo fosse Paolo Sorrentino. Penso che Sorrentino, con la sua immaginazione visionaria, sia uno dei migliori registi in circolazione”, ha invece commentato Clive Owen.

Come da tradizione del calendario Campari, nonché per confermare la vera ri(e)voluzione di Campari Red Diaries, i protagonisti di Killer in Red e i bartender su cui sono basate le 12 storie di cocktail saranno immortalati in un Calendario Campari Red Diaries firmato dall’acclamato fotografo argentino Ale Burset, che coglie la vera essenza di ogni storia e del suo narratore. Come negli anni scorsi, sono state stampate soltanto 9.999 copie che non andranno in vendita, ma saranno distribuite in tutto il mondo agli amici di Campari come ricordo.

 

 

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