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Terrorismo, arrestato un foreign fighter. E’ un giovane marocchino di 25 anni

E’ un  giovane marocchino di 25 anni, Hamil Mehdi, radicalizzato

Pubblicato:25-01-2016 10:27
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:50

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isisE’ un  giovane marocchino di 25 anni, Hamil Mehdi, radicalizzato e residente a Luzzi (CS), arrestato all’alba dalla Polizia di Stato di  Cosenza. Lo stesso è  indagato per i reati contemplati dalla nuova legislazione antiterrorismo, introdotta dalla legge n. 43 del 17 aprile 2015, con particolare riferimento alla fenomenologia dei cosiddetti foreign fighters, art. 270-quinquies del c.p. Le indagini dei poliziotti della Digos di Cosenza e dell’Antiterrorismo della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, nei confronti del marocchino arrestato, sono iniziate a luglio del 2015. L’arrestato, il 10 luglio del 2015, aveva raggiunto la Turchia ma è stato fatto rientrare in Italia dopo che le autorità Turche, d’intesa con gli uomini dell’Antiterrorismo Italiano, ne avevano evidenziato la pericolosità respingendolo per motivi di “sicurezza pubblica”.

Nel luglio dello scorso anno, i poliziotti della Digos di Cosenza hanno effettuato una perquisizione domiciliare presso l’abitazione del cittadino marocchino bloccato presso l’Aereoporto di Fiumicino in entrata dalla frontiera turca da dove era stato respinto per motivi di “sicurezza pubblica”. Al momento del controllo, oltre al passaporto marocchino con cui è stato identificato, era in possesso di un unico bagaglio a mano (zaino multitasche) contenente un pantalone di tipo militare con le tasche laterali, una camicia, biancheria intima, un tappeto da preghiera, un libro in lingua araba, una pubblicazione dei Fratelli Musulmani sui comportamenti che deve tenere un buon musulmano secondo il Corano,  due telefoni cellulari e denaro contante per la somma di 800 euro.

Nel corso della perquisizione il personale della Digos ha avuto modo di apprendere dai familiari presenti che nella stessa serata avrebbe dovuto fare rientro a casa, elemento contrastante con la sua presenza nella stessa giornata ad Istanbul da dove è stato respinto, motivo per il quale, unitamente ad altri, si legittimava la supposizione che lo straniero potesse essere partito alla volta della Siria con l’intenzione di combattere a fianco dei guerriglieri dell’Isis.


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