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Con Coldiretti, Asi e Crea l’olio extravergine arriva in orbita

I campioni saranno in orbita sulla Iss. Da gennaio i primi assaggi 'spaziali'

Pubblicato:24-11-2022 19:50
Ultimo aggiornamento:25-11-2022 07:38

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ROMA – Un esperimento che dura 24 mesi per studiare gli effetti della permanenza nello spazio sulle caratteristiche chimico-fisiche, sensoriali e nutrizionali dell’olio extravergine. I campioni di olio extravergine di oliva italiano hanno raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale, grazie a un progetto inserito nel quadro dell’accordo tra l’Agenzia Spaziale Italiana e il CREA, in collaborazione con Coldiretti e Unaprol-Consorzio Olivicolo Italiano. I campioni di olio extra vergine di oliva saranno riportati sulla Terra dopo rispettivamente 6, 12 e 18 mesi per essere analizzati e confrontati con quelli dei controlli lasciati a terra. In particolare, l’esperimento andrà ad investigare come la composizione dei metaboliti secondari – fenoli e tocoferoli (vitamina E) – venga influenzata dalla microgravità e dalle radiazioni presenti nello spazio e servirà a raccogliere nuove informazioni sulla stabilità dell’EVOO e sulla durata di conservazione nelle condizioni ambientali spaziali. Il progetto studierà inoltre il modo in cui la tipologia di contenitori correntemente utilizzati a bordo dell’ISS influisce sul prodotto. Già il prossimo gennaio, quindi ci saranno i primi assaggi comparati tra i campioni andati in orbita e i loro ‘gemelli’ rimasti sulla Terra. I risvolti scientifici del progetto verranno monitorati dal Centro CREA Olivicoltura Frutticoltura e Agrumicoltura, sede di Rende, in Calabria, che sta investendo fortemente per fornire soluzioni che rendano sempre più competitivo e apprezzato l’olio extravergine di oliva italiano.

IL BONUS FOOD

“L’Agenzia spaziale italiana, con Coldiretti e Crea, ha immaginato un esperimento molto creativo che è stato reso possibile dalla complicità della nostra Samantha Cristoforetti”, racconta Giorgio Saccoccia, presidente ASI, intervenendo al XX Forum Coldiretti in corso a Roma. ‘AstroSamantha’ “ha pensato di inserire l’olio nel cosidetto ‘bonus food’, cioè il cibo che gli astronauti possono chiedere oltre al cibo che si trova sulla Stazione spaziale internazionale”, racconta Saccoccia, “e lei ha chiesto di portare quattro boccettine di oli provenienti da quattro monocultivar per arricchire la sua dieta”. Un’idea “molto importante, perché l’olio d’oliva continua antiossidanti che possono contribuire a diminuire lo stress psicofisico degli astronauti a bordo, magari un giorno durante i lunghi viaggi interplanetari”, prosegue il presidente ASI.

Inoltre, “in paralellelo al supporto alla dieta di Samantha, c’è stato un aspetto scientifico-sperimentale, e sono stati mandati tre campioni di oli da tre monocultivar diversi, esposti alla situazione ambientale molto particolare della ISS, a livello di radiazioni e microgravità, che verranno poi confrontati con campioni analoghi tenuti a terra”, spiega Saccoccia. I campioni “ritorneranno sulla Terra a partire da gennaio” e ne verranno studiate le qualità organolettiche e nutritive, dice Saccoccia, “è un inizio di un’analisi approfondita di quello che potrà essere il sostegno al benessere nei viaggi di lunga durata che il genere umano dovrà sostenere per andare verso Marte o altri corpi celesti”. Un test “di benessere perché dovremo andare nello spazio non solo per fare delle prove di resilienza ma anche per vivere, per lunghi periodi, quindi il benessere sulla Terra dovrà essere trasferito anche in questi ambienti, e l’olio ne sarà un elemento”, dice il presidente ASI.



I campioni di olio EVO vanno ad unirsi ai quattro oli extravergini selezionati che fanno parte del “bonus food” scelto, nell’ambito della missione Minerva, dall’astronauta ESA Samantha Cristofiretti e dagli altri membri dell’equipaggio. Questi oli sono accomunati da un alto contenuto in antiossidanti naturali e, in particolare, di fenoli dell’olivo che sono indispensabili per chi, come gli astronauti, è sottoposto a condizioni di intenso stress psico-fisico. Si tratta di prodotti italiani di altissima qualità, provenienti da diverse regioni, e ottenuti, ciascuno, da una singola varietà, in rappresentanza dell’immenso patrimonio di biodiversità che rende unico il nostro Paese.
“Un esperimento straordinario, il primo al mondo, l’Italia è la prima a spedire olio nello spazio, un esperimento importantissimo”, aggiunge Stefano Vaccari, direttore del CREA, sempre intervenendo al XX Forum Coldiretti. “Non sappiamo cosa svilupperà quest’olio- prosegue- Alcuni indizi ci vengono dall’esperimento fatto dai francesi sul vino l’anno scorso, hanno mandato 12 bottiglie di Romanee-Conti, un borgogna importante, e quando è tornato quel vino era clamorosamente invecchiato. Quindi i raggi cosmici hanno un impatto potente”. Dunque, “come CREA, con ASI, abbiamo lavorato sui quattro contenitori, ci sono voluti tre mesi per avere le certificazioni, un lavoro complesso, una tecnologia enorme, ma alla fine l’esperimento si concluderà con un panel di assaggio”, dice Vaccari, “degli esperti che già dal mese di gennaio assaggeranno l’olio dello spoazio insieme al loro gemello rimasto a Terra, e noi ci aspettiamo dell’invecchiamento”. L’esperimento “durerà 24 mesi ma non sarà unico, ci aspettiamo nelle prosisme missioni di fare esperimenti anche su prodotti composti, cioè che contengono olio d’oliva, la cosa che succede di regola per molti nostri alimenti conservati sotto olio d’oliva”, conclude il direttore del CREA.

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