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Giovani contro la violenza di genere: al via la campagna Beawarenow

Presentati i contenuti social frutto di una campagna di comunicazione durata un anno. Laboratori di musica, arte e diritto per capire e contrastare la violenza sulle donne

Pubblicato:24-11-2022 17:04
Ultimo aggiornamento:24-11-2022 17:04

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ROMA – I giovani parlano ai giovani per combattere la violenza di genere. Dopo un anno di formazione che ha coinvolto gli studenti degli istituti superiori di 4 città pilota, parte oggi la Campagna ‘Comunicatio Manifesta. Giovani contro la violenza di genere’ di Beawarenow, l’associazione impegnata a combattere la disuguaglianza di genere con l’utilizzo di differenti linguaggi e discipline artistiche e un approccio partecipativo. La campagna, rivolta a ragazzi e ragazze, è stata presenta oggi a Roma nella Casa Internazionale delle Donne.


Una giornata per ricordare tutto il percorso fatto durante l’anno scolastico 2021-22, e per presentare i contenuti prodotti, che verranno diffusi sui social per combattere gli stereotipi, i modi e le tendenze proprie della violenza di genere. All’evento romano hanno partecipano i rappresentanti degli studenti e delle studentesse delle quattro scuole coinvolte: l’Istituto Tecnico ‘Renato Cartesio’ di Cinisello Balsamo (MI), l’Istituto Tecnico Industriale ‘Avogadro’ di Torino, l’Istituto ‘Cellini Tornabuoni’ di Firenze e l’Istituto Tecnico Luigi Einaudi di Roma. Durante l’anno scolastico 2021-22, le classi coinvolte hanno approfondito il tema della violenza di genere dal punto di vista giuridico, socio culturale, e artistico.


Anche per questo, nella casa internazionale delle Donne è stata allestita una mostra a cura di Janine von Thungen – scultrice e socia fondatrice di Beawarenowb – composta da due sculture bianche di corpi femminili, alte 2,30 metri, senza né testa né piedi. Grandi ‘canvas’ al femminile sulle quale sono proiettate le immagini scelte dai ragazzi durante i laboratori. Regula Burelle, svizzera francese e appassionata d’arte, ha ‘abbracciato’ il progetto di Beawarenow, non solo sostenendolo, ma anche permettendo la realizzazione del taglio 3 D in polistirolo a Parigi delle 2 sculture.


A sostenere il progetto è Gucci, attraverso ‘Chime For Change’, la Campagna globale lanciata dalla Maison nel 2013 a sostegno della parità di genere. Il Progetto e la Campagna, tra l’altro, sono stati supportati da Banca d’Italia, Fondazione Cariplo, Fondazione CRT (Cassa di Risparmio di Torino).
“L’arte ha sempre avuto una fascinazione complessa e profonda per il corpo femminile, ma in questi anni il panorama della creatività deve confrontarsi con una società schizofrenica: da una parte si afferma il body positive, dall’altra imperversa una comunicazione che esalta modelli di perfezione fisica improbabili e l’universo dei social si caratterizza come il terreno della manipolazione digitale e dell’esibizione- ha messo in evidenza Janine Von Thungen, artista e co fondatrice di Beawarenow- Il corpo femminile è un terreno di scontro. Il luogo di un impatto fra visioni diverse e inconciliabili. È un tema fondamentale per capire come evolve la nostra società”.


L’arte è stata centrale nei laboratori rivolti ai giovani, ma non solo. Gli aspetti socio-culturali sono stati curati delle operatrici della Cooperativa Befree che supportano le donne vittime di violenza: attraverso i giochi di ruolo è stato affrontato il tema degli stereotipi e delle discriminazioni. Nel laboratorio di diritto, i giovani hanno ascoltato le lezioni di docenti universitari e professionisti del settore su temi come la Convenzione di Istanbul e le policy gender sensitive.


Tra i laboratori creativi anche quello di regia, tenuto da Alberto Guerri – formatore, fotografo e grafico al Centro sperimentale di cinematografia – che ha dato la possibilità di conoscere al meglio gli strumenti necessari per realizzare dei video per le interviste e per il backstage, utili per la Campagna di informazione e sensibilizzazione contro la violenza di genere. Il laboratorio di Movimento corporeo è stato gestito dall’Associazione Tadan e tenuto da Teresa Farella, danzatrice e performer, dottoressa in scienze dell’educazione, regista e coreografia, che ha messo al centro del lavoro il corpo. Grazie all’esperienza pratica sul gesto e sul movimento gli studenti e le studentesse hanno potuto prendere coscienza del proprio essere come contenitore di vissuti, di emozioni e come strumento di comunicazione. Giulia Smerilli, social media specialist, ha curato invece il laboratorio di comunicazione sociale, mettendo in evidenza come la comunicazione digitale abbia una valenza e un peso nell’informazione.


Percorsi anche di musica condotti da Massimo Nunzi, compositore, trombettista e musicologo italiano, insieme a Francesco Forni, compositore, chitarrista e cantante, per suscitare il desiderio di esprimersi mettendo in evidenza la loro capacità di affrontare le situazioni proposte, il tutto in una in chiave musicale. Massimo Polello, calligrafo professionista, ha tenuto invece il laboratorio Social lettering per il manifesto della campagna ‘Comunicatio manifesta’.


“Ascoltando i ragazzi e le ragazze sono emerse riflessioni importanti. Ancora una volta i giovani hanno dimostrato quando hanno da dire- ha detto Gaia Brunetti di Befree- È arrivato il momento che voi prendiate la parola. Che voi prendiate spazio nel mondo”.
“È stato un lavoro importante, perché abbiamo affrontato temi fondamentali e a volte dolorosi per noi donne- ha detto Agar, una delle studentesse del progetto- intervistando le persone, mi sono resa conto di quanto questo tema sia trasversale, anche tra gli adulti”.


“Questo progetto tocca la base della nostra società. Tra noi giovani se ne parla troppo poco”, hanno detto due studenti di Torino che hanno partecipato al progetto con la loro classe, composta da soli ragazzi. Per Stefania e Giulia, studentesse di Firenze, “questo argomento purtroppo rimane ancora nell’ombra. Per questo è giusto parlarne, e soprattutto parlarne nelle scuole”.

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