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A Roma più di uno stupro al giorno e un femminicidio al mese

È quando emerge dal report su femminicidio e violenza di genere realizzato dal UIL LAZIO e dall'Eures

Pubblicato:24-11-2022 12:23
Ultimo aggiornamento:25-11-2022 10:48
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ROMA – Più di una donna al mese uccisa e più di una violenza sessuale al giorno nella Capitale. Con 12 femminicidi tra gennaio e ottobre 2022 e con 371 casi di violenza sessuale accertati nel 2021, a Roma si concentra il 74% di tutte le denunce del Lazio che risulta tra le prime regioni in Italia per i cosiddetti reati di genere – ovvero maltrattamenti verso famigliari e conviventi, violenze sessuali, stalking – e la terza per numero di donne uccise nei primi dieci mesi di quest’anno (dopo Lombardia e Veneto). Questo quanto emerge nel report su femminicidio e violenza di genere nella nostra regione realizzato dal UIL LAZIO e dall’Eures.

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Con 35,4 denunce per stalking ogni 100 mila abitanti (a fronte di 29,0 in Italia), il Lazio si colloca al quinto posto tra le regioni italiane per rischio vittimogeno, mentre sale addirittura al terzo posto per diffusione dei maltrattamenti familiari, pari a 44 denunce ogni 100 mila abitanti, contro 37,4 in Italia. Particolarmente allarmante è la crescita di quelle commesse su vittime minori di 14 anni, passate da 23 a 33 (+43,5%), superando in termini percentuali la media nazionale (+35,8%, passando da 335 nel 2020 a 455 nel 2021); anche in questo caso è Roma a registrare l’incremento più elevato (+90,9%), con 21 denunce contro le 11 dell’anno precedente.


“Ci troviamo ogni anno purtroppo a fare la conta delle donne uccise, violentare, stalkerizzate- commenta il segretario generale della UIL LAZIO, Alberto Civica – numeri e dati che non vorremmo mai dare, numeri e dati che sono in realtà persone, uccise sì da uomini che dicevano di amarle, ma anche da un sistema non sempre tutelante. Non basta il 25 novembre, non bastano le panchine rosse, sebbene rappresentino dei simboli importanti, serve un cambiamento radicale nella lotta alla violenza, ma anche al maschilismo e alla cultura patriarcale che, nonostante le leggi e l’inevitabile evoluzione culturale, continuano purtroppo a dominare. Dominano nel mancato riconoscimento della parità di genere sui posti di lavoro, nella differente retribuzione, nell’accudimento dei figli o dei famigliari anziani da parte esclusivamente delle donne. Dominano nei commenti ancora molto diffusi sull’abbigliamento femminile, nei giudizi elargiti senza scrupoli, nella difficoltà a utilizzare ancora oggi il genere femminile nei sostantivi ‘di potere’ solitamente declinati al maschile. Anche il linguaggio, i commenti fuori campo hanno la loro importanza. Sono il sostrato su cui si possono innestare pregiudizi e presunti valori su cui si formano i nostri ragazzi o si influenza l’opinione pubblica”.

Risultano in forte crescita (+41%) anche le chiamate al numero antiviolenza 1522. Nell’ultimo biennio infatti le donne che si sono rivolte al numero di emergenza sono passate da 2.525 a 3.577 e, sebbene molte chiamate siano richieste informative sul servizio, appare rilevante il numero delle richieste di aiuto da parte di vittime di violenza (1.533, pari ad oltre 4 al giorno nel Lazio), che peraltro registrano un incremento del +84% rispetto al 2019. Con 8 femminicidi è sempre la Capitale a registrare il numero più alto di donne uccise nei primi dieci mesi del 2022 e, se la famiglia si conferma l’ambito più a rischio (38 delitti negli ultimi 4 anni, pari al 79,2% del totale), nel 2022 molti sono stati anche i casi avvenuti fuori dalle mura domestiche. Il triplice omicidio accaduto pochi giorni fa nel quartiere Prati ne è una triste conferma.

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