NEWS:

Violenza donne, Valente: “Non celebriamo il 25 novembre, capiamo che non ci siamo ancora”

"Domani in aula porteremo il ddl per una statistica del fenomeno della violenza", annuncia la senatrice e presidente della Commissione d'inchiesta sul Femminicidio

Pubblicato:24-11-2020 16:41
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:38
Autore:

valeria-valente
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “Le donne continuano ad essere ammazzate. Abbiamo un impianto normativo robusto e tutti i governi si sono impegnati, ma i numeri ci inchiodano ancora e giornate come quella di domani, 25 novembre, ci chiedono bilanci… Ancora non ci siamo e per questo domani in aula porteremo il ddl per una statistica del fenomeno della violenza. E’ importante avere una raccolta puntuale e diretta dei dati. C’è sommerso”. E’ un monito severo, appassionato, un invito a fare ancora di piu’ quello lanciato dalla senatrice e presidente della Commissione d’inchiesta sul femminicio, Valeria Valente che chiede, nella conferenza di oggi pomeriggio al Senato ‘Dalla parte delle donne. Il ruolo fondamentale dei centri antiviolenza’ un “25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, senza retorica e per capire il fenomeno”.

LEGGI ANCHE: Violenza sulle donne, la testimonianza della chirurga in prima linea: “Aumentano fratture e strozzamenti”

La relazione della Commissione Femminicidio, votata all’unanimità, ha individuato i punti su cui intervenire: “Risorse, criteri di accreditamento stringenti, monitoraggio, formazione- ha ricordato Valente- di giudici, avvocati, assistenti sociali, di chi fa informazione e in questo senso ai centri antiviolenza- ha aggiunto la senatrice- vogliamo dare un ruolo in più, non solo di accoglienza e protezione delle donne, ma nella battaglia culturale che va fatta per una lettura corretta di questo fenomeno“.


LEGGI ANCHE: Lo sguardo di chi resta dopo un femminicidio: Stefania Prandi lo racconta in un libro

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it