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Covid, insorgono i commercianti veneziani: “No ristori se siamo gialli? Assurdo”

“Gli effetti anche del solo blocco parziale delle attività sono devastanti": lo afferma Elio Dazzo, vicepresidente vicario delegato per il turismo di Confcommercio unione metropolitana di Venezia e Rovigo

Pubblicato:24-11-2020 11:45
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:38

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VENEZIA – L’esclusione del Veneto dai ristori alle imprese, in quanto area gialla, “è paradossale”. Lo afferma Elio Dazzo, vicepresidente vicario delegato per il turismo di Confcommercio unione metropolitana di Venezia e Rovigo. “Gli effetti anche del solo blocco parziale delle attività sono devastanti e non parlo solo di Venezia: tutta la terraferma metropolitana, a cominciare da Mestre, per non parlare degli alberghi e dei ristoranti della Riviera del Brenta e del Terraglio, degli itinerari storici e ambientalistici del Polesine, stanno già pensando alla chiusura per la totale mancanza di turisti e di avventori”, afferma Dazzo. 

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“È assurdo pensare che solo perché la nostra Regione non è in zona rossa allora pubblici esercizi, attività ricettive e persino attività culturali e d’intrattenimento non soffrano il blocco totale dei viaggi transfrontalieri, delle trasferte di lavoro, della convegnistica e del fatto che tutte queste attività non riprenderanno, se andrà bene, prima di fine 2021”. E anche gli aiuti promessi alle città d’arte rischiano di essere poco efficaci, sostiene il vice presidente dell’associazione veneta. “Non si possono centellinare nel tempo i decreti, attendere i rinvii di lungo periodo delle scadenze fiscali ormai sempre meno onorabili. Queste misure di sopravvivenza servivano già mesi fa. E invece, cosa capita? Ieri per un territorio, domani per le città d’arte… Ma in tutto il Veneto, città storiche, borghi antichi, strade nazionali e ambiente sono e devono essere considerati un tutt’uno senza interruzioni. Se il mondo si ferma non solo Venezia chiude, ma buona parte del Veneto”. Insomma, conclude Dazzo, “servono veri indennizzi, altro che ristori, immediati e per tutti gli operatori del settore, senza distinzione di località”.


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