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VIDEO | Le proposte Anquap per scuola e sanità: “Ripartire dall’edilizia e dal personale”

Il presidente Germani: "Istruzione e salute tornino al centro degli investimenti"

Pubblicato:24-11-2020 16:21
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:38

scuola distanziamento
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https://vimeo.com/483078082ROMA – Entrambe soffrivano di problemi strutturali già prima del Covid-19, entrambe sono state travolte dalla crisi pandemica. Ma ora scuola e sanità hanno la possibilità di disegnare nuove prospettive future e tornare ad essere voci di investimento, e non solo di spesa. Le analisi e le proposte sul futuro dell’istruzione e della sanità sono state al centro dell’assemblea nazionale dell’Anquap, l’Associazione nazionale quadri delle amministrazioni pubbliche, che si è svolta questa mattina in streaming con Giorgio Germani, presidente di Anquap; Simona Malpezzi, sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento; Guido Quici, Presidente della Federazione Cimo-Fesmed e Antonello Giannelli dell’Anp.

TRASFORMARE LA CRISI IN OPPORTUNITÀ

“Prima della pandemia scuola e sanità avevano gli stessi problemi: mancanza di personale, un sistema organizzativo non centralizzato e un’edilizia inadeguata- ha commentato in apertura il presidente di Anquap- adesso assistiamo ad un’inversione di tendenza: stanno arrivando i primi finanziamenti e dobbiamo saper cogliere questa terribile crisi per riorganizzare sia il settore scolastico che quello sanitario“. ‘Scuola e sanità al tempo del Covid’ era appunto il titolo dell’assemblea, che ha ospitato nel corso della mattinata proposte e idee avanzate da rappresentanti del mondo dell’istruzione, medici e personalità politiche.
“Il Covid ha scoperto le nostre fragilità e messo in crisi una sanità già in affanno a causa dei numerosi tagli- ha detto Guido Quici, Presidente del sindacato dei medici Cimo-Fesmed- tuttavia il nostro sistema ha retto e si è dimostrato abbastanza resiliente.

DA DOVE RIPARTIRE

Adesso però la pandemia ci offre anche l’opportunità di riformare il servizio sanitario. I punti da cui dobbiamo partire- aggiunge Quici- sono l’edilizia sanitaria, la prevenzione, la medicina generale e una maggiore organizzazione a livello centrale. Il decentramento e il susseguirsi di Dpcm e ordinanze ha provocato solo disorientamento”. Edilizia e personale, dunque, i due problemi che riguardano anche la scuola, ora al centro del dibattito sulla riapertura. “Far tornare i ragazzi delle superiori in classe è necessario, ma solo se le condizioni epidemiologiche lo consentono- sostiene Simona Malpezzi- i luoghi a rischio zero non esistono, ma le misure adottate a scuola funzionano, e anche i dati che provengono dagli altri Paesi ci dicono che i ragazzi si contagiano, ma non ci sono focolai. Ora che la curva si sta abbassando, quindi, si può cominciare a parlare di riapertura“. A margine dell’evento, la senatrice del Partito democratico e insegnante, ammette il suo rammarico “perché il dibattito in questi giorni si è concentrato sulle piste da sci e le attività commerciali- commenta alla Dire- ma le scuole devono riaprire il prima possibile e da parte del governo c’è l’intenzione di farlo, anche prima del tempo previsto. Con il ministero dell’Istruzione stiamo lavorando per questo”.
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Per Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola, riaprire è necessario, purché si stabilisca una “catena di comando ben chiara”. “La scuola è fondamentale per i nostri ragazzi non solo per l’aspetto nozionistico ma anche perché educa al rispetto e alla cittadinanza attiva. Una missione che è stata portata avanti anche con la didattica integrata. Ora però serve un piano strutturato per il futuro dell’istruzione che guardi ai prossimi vent’anni e non al prossimo mandato politico. Dobbiamo lavorare pensando alle prossime generazioni”. All’assemblea hanno preso parte anche Bianca Laura Granato, senatrice del Movimento 5 Stelle; Mario Pittoni, senatore della Lega e Carmela Bucalo, deputata di Fratelli d’Italia.


GERMANI (ANQUAP): “SI APRE NUOVA STAGIONE DI INVESTIMENTI, BASTA TAGLI”


“Diamo un giudizio positivo dell’attenzione che il governo, nel presentare la legge di bilancio, ha riservato alla scuola e alla sanità. Vi è un’inversione di tendenza importante”. Lo sottolinea all’agenzia di stampa Dire Giorgio Germani, presidente dell’Anquap, l’Associazione nazionale quadri delle amministrazioni pubbliche. Germani, intervenuto a margine dell’assemblea Anquap, ha ribadito l’importanza degli investimenti in istruzione ed evidenziato un diverso approccio rispetto “alla stagione precedente, caratterizzata dai tagli”. Adesso “le risorse finanziate per la scuola sono importanti- aggiunge Germani che valuta quindi positivamente l’impegno del ministero dell’Istruzione e del governo- ci sono alcune manchevolezze, ma sono state gia’ oggetto di proposte specifiche presentate al ministro, ai presidenti delle commissioni parlamentari competenti e agli uffici ministeriali”.

GIANNELLI (ANP): “SÌ A RIAPERTURA MA SOLO CON ASL E TRASPORTI PRONTI”


Riaprire tutte le scuole è auspicabile, ma per il presidente dell’Anp, Antonello Giannelli, sarebbe meglio aspettare risposte concrete da parte di Asl e trasporti. “Bisogna intervenire subito perché se pensiamo a un ritorno generalizzato il 7 gennaio, il tempo non è molto”, commenta all’agenzia di stampa Dire a margine dell’assemblea ANQUAP su ‘Scuola e sanita’ al tempo del Covid-19′. Il ritorno in classe, quindi, per il presidente dell’Associazione dirigenti pubblici della scuola, dipende dalle strategie che verranno adottate sia dal punto di vista della mobilita’ che nel settore sanitario. “La scuola si era organizzata bene e anche nella gestione dei casi, i referenti Covid hanno fatto il loro lavoro. Il problema e’ stata la gestione delle Asl- ha spiegato Giannelli- serviva un organico Covid com’e’ stato introdotto a scuola: almeno 5mila persone in piu’ nella sanita’ per gestire meglio il tracciamento dei casi. Quando si riaprira’ bisognera’ definire bene gli obiettivi”. Per le scuole superiori, quindi, il presidente dell’Anp spera in una riapertura graduale, che coinvolga prima i piccoli centri dove il problema dei trasporti è ridimensionato rispetto alle grandi città. Giannelli ha aggiunto che a settembre la scuola ha dovuto affrontare non poche difficoltà, a cui si sono sommate anche la carenza di personale e la difficolta’ nel reperimento dei docenti, “ma che grazie agli stanziamenti del ministero ora la didattica integrativa sta funzionando molto meglio, e docenti e alunni possono utilizzare i device e le connessioni messe a disposizione delle scuole- ha aggiunto- Il divario tecnologico è stato in buona parte colmato e sono state varate delle linee guida più’ definite sulla didattica a distanza, ma ci sono ancora spazi di miglioramento”.

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