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Colombia, firmato nuovo accordo di pace Governo-Farc

Santos: "Niente referendum, basterà il voto parlamentare"

Pubblicato:24-11-2016 18:19
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:21

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colombia2BOGOTA’  – Mentre Juan Manuel Santos e Rodrigo Londono Echeverri alias Timochenko firmano nuovamente l’Accordo di pace a Bogotà le campane della cattedrale principale sulla piazza Bolivar suonano a festa. Cerimonia semplice, aperta con l’inno colombiano a cui seguono subito le firme. Il primo a prendere la parola è il comandante delle Farc: “Dopo mezzo secolo di guerra aperta abbiamo conseguito questo nuovo Accordo tenendo conto di tutte le richieste provenienti dalla società civile. Abbiamo introdotto importanti cambiamenti anche grazie alla preoccupazione della comunità mondiale che ci ha sempre sostenuto.

A tutti il nostro eterno riconoscimento perché questo Accordo appartiene a tutti quelli che lo hanno costruito. Non deponiamo l’ideologia, però poniamo fine a una lunga guerra”. Timochenko rivolge un pensiero anche al nuovo Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump: “Salutiamo la sua elezione con la speranza che si possa spendere per la pace nel mondo”, concludendo con un saluto agli avversari delle Farc: “a loro il nostro rispetto e il nostro ramoscello di ulivo”.

Il Presidente Santos aggiunge: “Noi colombiani abbiamo un profondo amore per il nostro paese. Questo conflitto ci ha trascinato in un labirinto di violenza, la pace ci porterà speranza e fede nel futuro per vivere meglio. Ad agosto avevamo raggiunto un accordo ma i colombiani ne hanno chiesto uno differente, non dovevamo perdere impulso e in quaranta giorni siamo arrivati qui. Tutti chiedono la pace, soprattutto i giovani che sono il futuro di questo paese dove il diritto alla vita e alla pace è divenuto ormai imprescindibile”. Il Presidente della Colombia ha confermato poi che non vi sara’ nuovo referendum per approvare il nuovo accordo, “basterà il voto Parlamentare che è già espressione del popolo”. Infine Santos ha riconosciuto che questo accordo è migliore di quello scritto ad agosto, “perché riunisce il 50% di chi ha votato a favore con una grande maggioranza che prima era contraria. Questo ci permette di lavorare tutti uniti per la pace, convertire un sogno in realtà”, conclude.


di Silvio Mellara, giornalista

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