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NAPOLI – – Per il prefetto di Napoli Michele di Bari, dopo l’omicidio di un 15enne avvenuto nella notte in corso Umberto I, c’è “preoccupazione” ma anche “tanta volontà nell’affrontare queste tematiche”.
Oggi, nel corso di un comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato subito dopo l’evento delittuoso, “abbiamo affrontato queste tematiche con grande responsabilità e determinazione. Da una parte – ha spiegato di Bari – ci sarà una risposta in termini di attività di prevenzione da parte delle forze di polizia, che ringrazio, con una serie di servizi mirati, straordinari, ad alto impatto, l’impiego di unità cinofile, tutto ciò che è necessario per controllare il territorio. Dall’altra parte un’attività forte da parte della magistratura. L’altro pilastro su cui si regge tutta questa vicenda non può che prescindere da un appello alla città”.
L’appello che rivolge il prefetto riguarda il fatto che protagonisti di episodi del genere siano “ragazzi la cui età diminuisce giorno dopo giorno. Questo non va assolutamente bene, questo interpella tutti. C’è una grande coralità istituzionale, oggi tutti hanno cercato di affermare che c’è bisogno di una risposta sociale, che questa comunità sta dando in maniera anche forte”.
“Sono fiducioso che la città risponderà a un appello in cui in termini sociali c’è bisogno di riappropriarci di strumenti educativi da parte di tutti, perché ai ragazzi sia impartito il senso dei valori. Se oggi un 15enne, un 16enne viene ucciso significa – ancora di Bari – che la vita di un ragazzo è un valore quasi annientato. Noi dobbiamo combattere e contrastare queste vicende valoriali e questo è l’impegno che noi ci siamo assunti”.
Il prefetto ricorda anche di aver promosso “una serie di incontri sul patto educativo con i sindaci, con i parroci, con le tante agenzie che si occupano di queste tematiche. Io credo che il patto educativo sia uno degli strumenti da utilizzare”.
Di Bari poi, rispondendo ai cronisti a margine della riunione, afferma: “Ritengo che quello si sta facendo non è mai sufficiente rispetto all’obiettivo, perché l’asticella deve essere sempre alzata. Se muore un ragazzo di 15 anni noi dobbiamo chiederci perché avviene e le risposte le dobbiamo ricercare in una vicenda che trae radici in un contesto particolare, che ha a che fare con un sistema educativo che probabilmente deve dare qualche risposta in più. Ma è un’attività che noi stiamo facendo: c’è un affievolimento rispetto all’uso di armi, i dati sono in miglioramento nell’ultimo semestre e questo dato è un dato positivo”.
Il prefetto di Bari ha poi aggiunto: “Credo che, come sempre in questi casi, si stia facendo tutto il possibile per individuare i soggetti responsabili”. Ai cronisti che gli chiedevano informazioni circa la dinamica del delitto, il prefetto ha risposto: “Credo che questo vada posto all’attenzione dell’autorità giudiziaria. Non abbiamo alcuna competenza su questo – ha aggiunto di Bari -, abbiamo competenza in materia di prevenzione ed è lì che stiamo lavorando. Io posso solo dire che sono fiducioso, perché, come sempre è accaduto nel passato, qui l’autorità giudiziaria nel giro di qualche settimana individua i responsabili. C’è fiducia nell’attività che, con grande professionalità, la procura per i Minorenni sta facendo come anche la Procura di Napoli. Dobbiamo affidarci e dobbiamo avere fiducia”.
Al termine del comitato ordine e sicurezza, ha parlato anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi: “La circostanza di avere questi minori, molto giovani, che spesso si muovono armati di notte chiaramente ci dà grande preoccupazione e richiede grande attenzione. C’è stato un intervento molto tempestivo del prefetto per convocare subito questo comitato ed emerge chiaramente che noi ci troviamo di fronte a una problematica che va affrontata con grande determinazione”, ha sottolineato il primo cittadino, evidenziando che l’attenzione “deve essere mirata alla prevenzione”. “Noi – ha aggiunto Manfredi – stiamo facendo un grande investimento sulle telecamere, sia sulla manutenzione che su altre 350 telecamere che metteremo in città nel giro di pochi mesi. Ma chiaramente c’è anche un problema di controllo del territorio durante la notte, che richiede un’organizzazione logistica specifica”.
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