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Salvini: “Il ponte sullo Stretto è un mio impegno. Non farlo costerebbe di più”

Il ministro delle Infrastrutture: "Il cantiere creerebbe più di 100mila posti di lavoro". E sul controllo dei porti assicura: "Non se ne occuperà il ministero del Mare"

Pubblicato:24-10-2022 19:56
Ultimo aggiornamento:31-10-2022 03:11
Autore:

matteo_salvini
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ROMA – “Dell’attraversamento dello Stretto di Messina si parla da decenni, e dal 1981 sono stati spesi centinaia di milioni di euro di denaro pubblico senza aver concluso nulla. La prossima legislatura potrà e dovrà essere, dopo quarant’anni di parole, quella che passerà finalmente ai fatti, unendo Sicilia e Calabria, creando lavoro vero e inquinando di meno. Questo uno degli impegni del mio ministero”. Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Matteo Salvini.

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Il leader della Lega, intervista da Bruno Vespa a ‘Porta a Porta’, aggiunge: “Far partire entro cinque anni i lavori del ponte sullo Stretto è uno dei miei obiettivi. Ora costa più non farlo che farlo, come è stato per la Tav. Un eventuale cantiere creerebbe più di 100mila posti di lavoro stabili“, spiega il ministro.


IL MINISTERO DEL MARE E IL TEMA DEI PORTI

Il leader della Lega dice la sua anche sul possibile conflitto di attribuzione sui porti con il nuovo ministero del Mare e del Mezzogiorno, guidato dall’ex governatore della Sicilia Nello Musumeci. “Il ministero delle infrastrutture si occupa di terre e mare. Il ministero del Mare toglierà i porti alle Infrastrutture? Assolutamente no”, assicura a ‘Porta a Porta’ Salvini, che oggi ha incontrato anche il comandante della Guardia Costiera e sui migranti dice: “Torneremo a far rispettare leggi e confini“.

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