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Firenze, caso multe. Comune: “Velocità non si può alzare, ma notifiche più rapide con app”

L'assessore comunale alla Mobilità: "Possibilità da studiare". Ma Fratelli d'Italia: "Si rischia raffica di ricorsi"

Pubblicato:24-10-2022 19:52
Ultimo aggiornamento:24-10-2022 19:52

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FIRENZE – Il Comune dice no all’innalzamento del limite di velocità a 60 chilometri orari su viale XI Agosto, una delle strade ormai martoriate dall’impennata di multe a seguito dell’installazione del velocar, ma palazzo Vecchio pensa a nuove modalità smart di consegna dei verbali. È quanto emerge dalla risposta dell’assessore comunale alla Mobilità, Stefano Giorgetti, a una interrogazione di Fratelli d’Italia: “Ho presentato alcune richieste nel corso del tempo, l’ultima per iscritto il 28 settembre- spiega l’assessore- gli uffici dopo una serie di riunioni, il tre ottobre, avendo esaminato le caratteristiche della viabilità hanno detto che non ci sono le condizioni normative per poter alzare il limite da 50 a 60 chilometri orari“. Per quanto riguarda i tempi di notifica delle sanzioni, questi oscillano in media fra i 45 e i 60 giorni. “Il limite- ricorda Giorgetti- è di 90 giorni, ma abbiamo verificato che il periodo è fra i 45 e i 60 giorni, l’iter peraltro è complesso. Può essere successo anche che sia arrivata dopo 80 giorni, ma non abbiamo potuto verificare”, aggiunge rispondendo a un caso specifico sollevato proprio da Fdi.

ACCELERARE TEMPI CONSEGNA? CON LA PEC, MA SOLO PER PERSONE GIURIDICHE

“L’unico sistema per accelerare i tempi è attraverso la pec- sostiene- ma in base alla normativa vigente, in questo caso, la notifica può essere fatta solo a persone giuridiche, quindi è un campo abbastanza limitato. Stiamo verificando la possibilità di fare notifiche tramite anche delle app, ma è tutto da studiare. Ho chiesto la possibilità, stamani stava per partire uno studio”. Scettici i due consiglieri comunali del gruppo di minoranza, Alessandro Draghi e Jacopo Cellai: “L’ipotesi lanciata da Giorgetti ci pare al momento molto azzardata– replicano- si rischiano ricorsi a raffica per la tipologia anomala di comunicazione al cittadino”. 


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