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Immagini porno con bambini, video violenti e foto di Hitler in chat: denunciati 7 minori

Si tratta di sei ragazzi e una ragazza tra i 13 e i 15 anni, che hanno diffuso immagini raccapriccianti sui alcuni gruppi social. Controllati dalla polizia 85mila messaggi

Pubblicato:24-10-2022 15:39
Ultimo aggiornamento:24-10-2022 15:39
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La polizia di Stato del Centro operativo sicurezza cibernetica della polizia postale di Pescara ha condotto una operazione denominata ‘Poison’, coordinata dalla procura della Repubblica del tribunale per i minorenni dell’Aquila, per diffusione e detenzione di materiale pedopornografico che ha portato all’identificazione e alla denuncia di sette minori. L’indagine, scaturita su impulso del centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online del servizio polizia postale e delle comunicazioni, trae origine da una segnalazione del servizio ‘Emergenza infanzia’ 114, relativa alla condivisione, su gruppi social, oltre che di contenuti pedopornografici, anche di stickers e meme di carattere zoofilo, necrofilo, scat, splatter, nonché di violenza estrema, apologia del nazismo e fascismo, atti sessuali estremi e mutilazioni, atti di crudeltà verso esseri umani e animali. Immagini e video raccapriccianti di vittime innocenti il cui dolore, invece di scuotere le coscienze, è stato oggetto di scherno, divertimento e condivisione da parte del gruppo di adolescenti.

ANALIZZATI PIU’ DI 85MILA MESSAGGI IN 5 DIVERSI GRUPPI SOCIAL

Gli investigatori della polizia postale, con un lavoro certosino, hanno analizzato oltre 85mila messaggi in cinque diversi gruppi social, allo scopo di identificarne gli autori. All’esito dell’operazione, che ha coinvolto, nella fase esecutiva, anche i Centri operativi sicurezza cibernetica della polizia postale di Puglia, Lazio, Lombardia e Campania, sono stati denunciati 7 minori di età compresa tra i 13 e i 15 anni, tra cui una ragazza, responsabili di aver ricevuto e inviato, su diversi gruppi social, diverse immagini di bambini, anche di tre o quattro anni, vittime di abusi sessuali.
Restano tuttora al vaglio degli inquirenti le posizioni di ulteriori 22 minori che si sono limitati all’invio dei meme, per possibili provvedimenti a protezione degli stessi, atteso il disvalore culturale ed educativo emerso, anche con l’intervento dei servizi sociali a sostegno dei ragazzi e delle loro famiglie.

L’APPELLO DELLE ISTITUZIONI: GIOVANI SIANO CONSAPEVOLI SUI SOCIAL


L’operazione di oggi ha confermato un fenomeno dilagante tra i giovanissimi, i quali, spesso, nei contesti social banalizzano eventi terribili del passato o mostrano assoluta indifferenza per violenze e stupri, anche nei confronti di bambini piccolissimi; a volte si assiste ad una gara a chi posta l’immagine più sprezzante o truculenta, al fine di stupire, all’insegna dell’esagerazione.


L’invito della polizia postale e della procura minorile ai ragazzi è di acquisire consapevolezza e responsabilità delle proprie azioni anche sui social, interrompendo la diffusione di tali contenuti, evitando di reinviarli ad altri utenti e di contribuire alla diffusione di odio e violenza. Si auspica, inoltre, che i genitori siano consapevoli del proprio ruolo di educatori e lo esercitino con senso di responsabilità, vigilando sull’uso di strumenti informatici da parte dei ragazzi, sia per prevenire fatti lesivi nei confronti di terzi, sia per evitare ripercussioni giuridiche come conseguenza dei comportamenti dei propri figli.

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