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VIDEO | Sami (Unhcr): “Lista dei paesi sicuri per i migranti va concordata con l’Onu”

L'intervista alla portavoce dell'Alto commissariato del Unhcr, Carlotta Sami, sul Decreto rimpatri sicuri varato dal governo a inizio mese

Pubblicato:24-10-2019 10:06
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:52

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ROMA – “Questa legge in realta’ non velocizzera’ affatto le procedure di rimpatrio. Stila una lista di Paesi sicuri e prevede una procedura accelerata per le persone di quei Paesi e di per se’ una lista di questo tipo non e’ un problema. Lo diventa se non prevede una serie di garanzie per categorie che potrebbero trovarsi in una posizione di vulnerabilita’ e se le persone che provengono da quei Paesi non hanno la possibilita’ di accedere alla richiesta d’asilo in maniera di efficace e tempestiva”. Questa l’opinione della portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), Carlotta Sami, sul Decreto rimpatri sicuri varato dal governo a inizio mese.

Il provvedimento punta a stringere la valutazione delle richieste d’asilo, che secondo il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede passeranno da due anni a quattro mesi, velocizzando le procedure di rimpatrio per chi proviene da Algeria, Tunisia, Albania, Bosnia, Capo Verde, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Montenegro, Senegal, Serbia e Ucraina.

Ma questi Paesi si possono definire davvero “sicuri”?
“Qualsiasi lista deve essere rivista periodicamente” ha risposto Sami all’agenzia Dire, condividendo poi un auspicio: “Ci auguriamo che questo sia fatto insieme all’Unhcr e in modo strutturato e regolari”. Sami e’ intervenuta al dibattito ‘Rifugiati nella rete.
Servizi, sfide e opportunita’ per un sostegno integrato e per una narrazione da protagonisti’, organizzato nella sede romana dell’agenzia Dire insieme ad Arci e Intersos. Nel dibattito sono stati presentati progetti delle due organizzazioni finanziati da Unhcr, volti a rafforzare la rete di servizi e rapporti tra e per i rifugiati sul territorio italiano.


Sul punto Sami ha detto: “L’impegno di Unhcr per l’inclusione e la costituzione di associazioni di rifugiati, che possano assumere in autonomia il ruolo di interlocutori alla pari con le istituzioni nazionali e locali e’ importantissimo e attiene all’aspetto dell’integrazione. I rifugiati trovano qui non solo una prima accoglienza, quindi dargli protezione significa considerarli parte della nostra comunita’ a tutto tondo”.

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