ROMA – Dopo una campagna elettorale ‘disordinata’ e animata da svariate polemiche da una parte e dall’altra, l’Italia è arrivata alla vigilia del 25 settembre, il giorno in cui i cittadini andranno a votare per l’elezione del nuovo governo. Oggi, come di consueto, è il giorno del silenzio elettorale, in cui nessuno degli esponenti politici può fare dichiarazioni o essere intervistato dai media. Ma c’è chi non lo ha rispettato. Ovvero la Lega (sul suo profilo Instagram) e il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida: in entrambi i casi, si è trattato di un intervento per commentare la presenza di una bandiera con la falce e il martello ieri sera alla manifestazione di chiusura della campagna elettorale del Pd in piazza del Popolo.
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In mattinata, la Lega ha postato su Instagram una foto in cui si vedeva la bandiera con la falce e martello sventolare accanto a quella del Pd, e el post ha scritto: “Il Pd ha aperto questa campagna elettorale con un suo alto dirigente che grida per strada ‘in ginocchio, vi ammazzo, vi sparo’, è proseguita con le candidature di odiatori di Israele, si è caratterizzata per il fango, le falsità, la voglia di nuove tasse e più sbarchi, la scelta di evitare il confronto con la Lega. Ieri Letta ha chiuso con un flop in Piazza del Popolo davanti a una bandiera dell’Unione sovietica. Il vessillo comunista è finalmente una piccola grande verità: ricorda a tutti qual è stato l’unico partito ad aver incassato dei rubli insanguinati, altro che ingerenze russe nel 2022. Domani decideranno gli italiani. #credo nella Lega”.
Sullo stesso tema, qualche ora dopo, è intervenuto anche il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida: “Bandiere rosse con la falce e martello nella piazza del Popolo di Letta, autorizzate dai vertici del Partito democratico per ammissione degli stessi militanti che le sventolano festanti. Il coordinatore regionale del Pd Astorre, smentisca di aver autorizzato a portare in piazza i simboli di una dittatura cruenta e sanguinaria che ha prodotto milioni di morti nel mondo”.
Domani le urne apriranno alle 7 e resteranno aperte fino alle 23. Durante la giornata arriveranno i dati dell’affuenza (e uno degli spettri maggiori per la giornata di domani è proprio l’astensione) e poi dalle 23 in poi, inizieranno a uscire exit poll e proiezioni messi a punto dai principali istituti di sondaggi.
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