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Federer tra lacrime e abbracci, a Londra il lungo addio del re

Si chiude l'era di Roger Federer: tante lacrime a Londra (anche per Nadal), mentre il pubblico in piedi applaude e canta 'Viva la Vida' dei Coldplay

Pubblicato:24-09-2022 15:02
Ultimo aggiornamento:24-09-2022 15:02

federer tennis
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ROMA – Ci sono i sorrisi ma le lacrime sono molte di più. Finisce ufficialmente – tra i singhiozzi e il pianto inarrestabile – l’era di Roger Federer. Il campione svizzero ha dato a notte fonda l’addio al tennis con una festa emozionante che ha trasformato la Laver Cup nella celebrazione della sua carriera, ripercorsa e vissuta fino all’ultimo punto con i rivali (e gli amici), gli ultimi e quelli di sempre: da Djokovic a Murray, da Tsitsipas a Ruud, fino a Berrettini. Rafa Nadal lo ha voluto in campo con sè, per il doppio tra Europa e Resto del mondo con cui lo svizzero ha giocato gli ultimi colpi regalando spettacolo ed emozioni, come se non fossero passati mesi e mesi (ben 14) dal suo match più recente. Peccato per la sconfitta, arrivata per mano degli statunitensi Sock e Tiafoe – 6-4, 6-7(2), 9-11 – dopo aver accarezzato il feticcio dell’ultima vittoria con tanto di match point sfumato. E aver regalato un altro – l’ennesimo – coro di meraviglia quando il suo dritto si è infilato chissà come in un buco di pochi centimetri tra il paletto e la rete. La magia che sopravvive al tempo che passa.

Dopo il punto del game over è scattato il lungo addio, tra le lacrime e gli abbracci a bordocampo, con il pubblico della 02 Arena di Londra in piedi ad applaudirlo sulle note di ‘Viva la Vida’ dei Coldplay. Piange Federer ma tra gli inconsolabili c’è anche Nadal, occhi rossi e gonfi, incapace di sorridere. Lui, Roger, ci prova: “È stata una giornata fantastica, sono felice di essere qui”, dice con difficoltà, fermandosi spesso, incalzato dalle domande di Jim Courier che poco prima lo aveva rassicurato su quello che verrà adesso, a palline ferme: “Ti prometto che sarà bellissimo”.

Ma lo svizzero non ci pensa, la mente è rimasta ancora in campo. “Mi sono goduto tutti i gesti un’ultima volta, fin da quando mi sono allacciato le scarpe negli spogliatoi“. Addirittura allontana lo spettro dei guai fisici. “Temevo di stirarmi, ero davvero stressato e preoccupato, ma sono arrivato alla fine e la partita è stata stupenda. E’ stato fantastico avere al mio fianco Rafa e tutte le leggende che sono arrivate qui per me. Non volevo sentirmi solo oggi, per questo ho scelto di dire addio in una competizione a squadre”.


Quindi i ringraziamenti alla famiglia, con la presenza costante della moglie Mirka al suo fianco. C’è un lungo abbraccio anche con lei e con i figli, le due coppie di gemelli pure in lacrime a celebrare il campione ma soprattutto il papà. “È merito di Mirka se sono qui, avrebbe potuto fermarmi tempo fa”, dice ormai trasfigurato dall’emozione, mentre intorno a lui si raccolgono anche i genitori, Robert e Lynette. C’è la musica, ci sono i video con i momenti della sua carriera, c’è una serata che sembra non voler finire più e anzi si rigenera, di abbraccio in abbraccio, gesti ripetuti e malinconia da scansare un po’ più in là. Ma il lungo addio del Re è ormai già storia.

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