ROMA – “Le motivazioni che portano un elettore a votare per il governo regionale sono spesso legate alla dimensione squisitamente territoriale, né possiamo ritenere che tutte le amministrazioni guidate dal centrodestra esprimano un univoco indirizzo sovranista. Ma è certo che il sovranismo in salsa nostrana ha ricevuto un duro colpo con la forte reazione europea, che ha portato all’adozione di un programma di finanziamento che vede l’Italia beneficiaria di risorse pari a 209 miliardi di euro. La pandemia ha infine dimostrato che le chiusure nazionaliste sono velleitarie perché il virus stesso non conosce confini, i sistemi economici sono completamente integrati, e le soluzioni ai problemi possono essere individuate solo in una prospettiva solidale”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in un’intervista alla Stampa.
“Tutti, nessuno escluso, hanno evidenziato la necessità di un progetto riformatore ampio che includa anche la riforma della legge elettorale. Questa esigenza non è venuta meno, anzi. Ora dobbiamo accelerare sull’iter già avviato in Parlamento”.
Se penso al Quirinale? “A me interessa dove sarà l’Italia nel 2023. Penso solo a questo. Non partecipo ad altri giochi, non concorro ad altri incarichi. Se con gli investimenti, le riforme e i progetti che vogliamo mettere in campo riusciremo a gettare le basi per rendere il Paese più veloce, più moderno, più verde, più digitale, se riusciremo a ridurre disuguaglianze e divari territoriali, potrò guardare con soddisfazione al lavoro svolto”.
“Mi sono dichiarato agnostico sul punto. Non accetto veti. Dobbiamo proseguire con un approccio pragmatico e valutare insieme se vi è un fabbisogno di risorse aggiuntive. In caso positivo esamineremo gli strumenti di finanziamento a disposizione, pubblicamente, coinvolgendo il Parlamento”.
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