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Tra Conte e Salvini volano i coltelli ma dentro il M5S cresce fronda anti-governo

L'editoriale di Nico Perrone per DireOggi

Pubblicato:24-09-2019 15:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:44

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Guerra aperta tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il leader della Lega, Matteo Salvini. Al centro, l’accordo raggiunto dal Governo italiano per la gestione dei migranti, cavallo di battaglia del Carroccio, che deve dimostrare ad ogni costo che l’Italia ormai è di nuovo preda degli sbarchi. Da parte sua Conte sta dimostrando che il dialogo, l’accordo con gli altri Paesi europei alla fine paga, che l’Italia è tornata a dire la sua.

Salvini attacca a testa bassa e il premier gli risponde a muso duro. Sullo sfondo, la scadenza delle elezioni in Umbria tra un mese. Lì Salvini si gioca una partita fondamentale, se dovesse perdere per lui sarebbero guai perché sarebbe la dimostrazione che la sua scalata si può arrestare e che anche il Capitano ha esaurito la spinta. Per questo Salvini deve alzare sempre di più la posta, prendersela con il capo dello Stato, col presidente del Consiglio e con Di Maio con lo scopo di galvanizzare il suo popolo e portare dalla sua più elettori.

Dentro il M5S, intanto, cresce la fronda contro l’alleanza col Pd. Una fonte rivela alla Dire che dai territori si stanno levando molte voci critiche. Che nel movimento c’è una fronda che spera in una sconfitta in Umbria e, magari, in Emilia-Romagna, per dare un colpo a Di Maio e buttare nel cestino l’accordo col Pd. Perché, questa è la spiegazione, per quelli che stanno a contatto con la gente nei comuni è sempre più difficile giustificare l’accordo con gli ‘odiati’ Dem. «In questo modo – dicono – il Pd affosserà il movimento».


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