
AMATRICE (Rieti) – Un incessante via vai di ambulanze. Il rumore delle pale degli elicoterri di soccorso che portano i feriti gravi a Roma. E un centro storico letteralmente sbriciolato in polvere, edifici crollati, villette accartocciate. Si presenta così Amatrice, che insieme ad Accumoli, è il Comune più colpito dal terremoto che questa notte alle 3.36 ha devastato alcune zone del Lazio, delle Marche e dell’Umbria con una scossa del sesto grado della scala Richter.
Le operazioni di soccorso vanno ormai avanti da diverse ore ma la situazione è drammatica.
Nell’ultima mezz’ora dalle macerie sono stati estratti solo cadaveri se si esclude un anziano uscito sulle sue gambe da una casa rimasta sbilenca.
La piccola città è immersa nel silenzio e gli unici rumori che si sentono sono quelli dei calcinacci rimossi dai soccorritori che scavano a mani nude tra le macerie oltre al pianto di chi cerca i propri cari.
I cadaveri, una quindicina secondo un responsabile della Guardia di Finanza, sono stati portati tutti in un cortile all’inizio di via Amatrice, ridotta un cumulo di macerie. Sulle strade si alternano uomini della Protezione civile, vigili del fuoco, Carabinieri, Polizia, Gdf e tanti volontari arrivati da Roma e da tutto il resto del Lazio per scavare con le sole mani. Si temono nuovi crolli in caso di nuova scossa o a causa di una fuga di gas, il cui odore è persistente in tutto quello che un tempo era il centro storico di Amatrice.
dal nostro inviato Emiliano Pretto
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