NEWS:

Voghera, il candidato sindaco del centrodestra di Bologna: “Non porterò mai una pistola”

Dopo l'investitura da parte di Lega, Fdi e Fi presentata oggi la candidatura in piazza del Nettuno di Fabio Battistini

Pubblicato:24-07-2021 17:01
Ultimo aggiornamento:24-07-2021 19:03

Fabio_Battistini
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BOLOGNA – Dopo l’investitura da parte di Lega, Fdi e Fi arrivata lunedì, parte da piazza del Nettuno la corsa di Fabio Battistini come candidato sindaco di Bologna del centrodestra: è lì che oggi è stata presentata la candidatura dell’imprenditore, che rimarca la sua matrice civica ma può contare sul sostegno dei tre partiti maggiori già citati a cui si aggiungono Udc, Popolo della famiglia, Cambiamo-Coraggio Italia, Buona destra e Noi con l’Italia. “Uniti ce la possiamo fare”, suona la carica Battistini.

La candidatura a sindaco rappresenta “un percorso, un’avventura e un sogno”, dice l’imprenditore, presentandosi ai bolognesi come “persona normale e libera“. Di fronte c’è Palazzo D’Accursio e Battistini lo prende “come simbolo e segnale di questa città: un palazzo bello, pieno di storia, ricco, ben arredato, con mobili importanti e affreschi ma con le finestre chiuse, con un po’ di polvere e un’aria stantia”. Bene, esorta i suoi Battistini, “l’idea è di aprire le finestre e cambiare aria”, portando “un passo nuovo” nell’amministrazione cittadina. L’obiettivo è far nascere “una Bologna che sappia decidere liberamente, senza condizionamenti da stanze di potere più o meno occulte”, aggiunge Battistini stuzzicando ancora una volta il centrosinistra unito attorno al nome di Matteo Lepore. Da quel fronte intanto il segretario del Pd, Luigi Tosiani, ha ribattuto alle frecciate di Battistini rivendicando il successo delle primarie e sottolineando che la scelta di Battistini, al contrario, è il risultato emerso dal travaglio del centrodestra ormai a ridosso del voto.

Quella di Tosiani “può essere una fotografia”, concede Battistini: “La scelta è arrivata a ridosso, ma non sposta il percorso del sottoscritto che è partito sette mesi fa, quindi il mio percorso non ha subito rallentamenti nè oggi subisce un’accelerazione”.
Tra i temi amministrativi, Battistini in sostanza si sofferma solo sul Passante. “Non voglio ridurre tutta la campagna elettorale a questo, ma è emblematico di una Giunta che in affanno mette le toppe a progetto già vecchio”, afferma l’aspirante primo cittadino, evocando il sindaco sotto il cui mandato fu progettata la tangenziale: “Non ho difficoltà a dire che l’ultimo amministratore di questa città che ha avuto visione è stato Giuseppe Dozza”. Nessun tributo dunque a Giorgio Guazzaloca, finora unico primo cittadino non di sinistra sotto le Due torri. Al nome del sindaco-bandiera del Pci, tra gli alleati che affiancano Battistini c’è chi timidamente annuisce e chi sbarra gli occhi, ma il candidato tira dritto: Dozza “ha visto qualcosa nei decenni avanti”, ma a questo punto l’asse tangenziale-autostrada e il suo potenziamento rappresentano “un progetto che fisiologicamente non è più sostenibile”.


Del resto, “non ci sono più i comunisti di una volta. Oggi abbiamo i nipotini in sedicesimi”, insiste Battistini: “Abbiamo figli e nipoti d’allevamento di una struttura partitica che non li rende né liberi né, probabilmente, capaci”. A fine conferenza stampa, foto di gruppo con gli esponenti dei partiti e poi davanti all’ingresso del Comune. “Ma non porterà sfiga?”, tentenna Battistini. Ma è solo un attimo, poi si mette in posa e punta il dito verso il Palazzo.

BATTISTINI SUL CASO DI VOGHERA

“Io in tasca ho le chiavi di casa, non ho una pistola e mai l’avrò”, risponde Battistini a una domanda sul caso di Voghera dove il 39enne Youns El Boussetaoui è stato ucciso da un colpo esploso dall’assessore leghista Massimo Adriatici.

Visto che tra i partiti che sostengono Battistini c’è anche la Lega, che ne pensa l’aspirante sindaco di quanto accaduto nella città lombarda? “Faccio fatica- afferma Battistini- a legare l’idea di una Lega che mi accompagna a Bologna con l’episodio, non vedo nessun tipo di contatto. Vi posso dire che io in tasca ho le chiavi di casa, non ho una pistola e mai l’avrò. Poi, per carità…”.

BATTISTINI: “VICE DONNA? MIA MOGLIE HA DETTO NO”

Fabio Battistini, candidato sindaco del centrodestra a Bologna, in caso di vittoria sceglierà una vice donna? “Mia moglie ha detto che non è disponibile, quindi vediamo di trovare validissimi sostituti”, è la risposta dell’imprenditore civico, che oggi ha presentato la propria candidatura in piazza Nettuno insieme ai partiti della coalizione.

A proposito di tematiche di genere, che ne pensa Battistini del ddl Zan? “Tutti questi temi che rappresentano un tema etico e personale sono pericolosissimi”, afferma l’aspirante sindaco. “Sono sensibilità che per un amministratore sono delicate”, aggiunge Battistini, ma “comprendo le emozioni e lo spirito di chi è a favore della legge Zan”. Poi però “posso dire, da laureato in Giurisprudenza, che è un testo di legge fatto male nella misura in cui ad esempio lascia ai giudici un margine di discrezionalità“. Inoltre, “sono d’accordo con gli amici che mi accompagnano (gli alleati di centrodestra, ndr) quando dicono che comunque in questo Paese i diritti sono abbastanza tutelati. Qui mi fermo- dice Battistini- perché se entriamo in una sensibilità personale e in certe forme di emarginazione io non mi sento di chiudere la porta a queste istanze”. Tornando al ruolo di vice e alla Giunta, Battistini giura che per ora tutto è a “zero”, perché “adesso le energie mi servono per cose più importanti, visto che abbiamo poco tempo”. Invece è pronta “per due terzi” la lista civica, senza simboli, che Battistini schiererà insieme a quelle dei partiti: si chiamerà “Bologna ci piace”, conferma il candidato. Sui manifesti portati oggi in piazza, intanto, c’è lo slogan “Bologna un passo avanti”. Sarà quello della campagna? “Vediamo”, risponde Battistini, ribadendo di essere sempre affezionato al suo “Dai mò”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it