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Ragazza violentata a Reggio Emilia, Salvini: “Arrestato richiedente asilo”. E’ ucraino

E' arrivato in Italia nel 2016 dal Brennero: è incensurato e lavorava 'a chiamata' in un'azienda di imballaggi

Pubblicato:24-07-2018 11:11
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:24
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violenza donna
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ROMA – “Ragazza violentata domenica a Reggio Emilia, arrestato un richiedente asilo ucraino di 26 anni. Complimenti alla Polizia di Stato. Per la sinistra la nostra linea sarebbe ‘troppo dura’. Sbagliato, inaspriremo leggi troppo deboli: via dall’Italia i clandestini delinquenti, via ogni forma di protezione a chi si macchia di questi reati schifosi!”. Lo scrive su facebook Matteo Salvini, ministro dell’Interno.

STUPRO, FERMATO 26ENNE UCRAINO: ATTENDEVA LO STATUS DI RIFUGIATO

E’ finita questa mattina alle 7, davanti ai cancelli dell’azienda dove lavorava saltuariamente, la caccia al presunto autore dello stupro di una 24enne avvenuto domenica sera a Reggio Emilia. Gli uomini della squadra Mobile della Questura reggiana, dopo 36 ore di indagini ininterrotte, hanno fermato il 26enne Myroslav Prayzner, richiedente asilo di nazionalità ucraina, che ora si trova nel carcere del capoluogo emiliano in attesa della convalida del fermo prevista entro giovedì.

L’uomo, titolare di un regolare permesso di soggiorno in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato, è arrivato in Italia nel 2016 dal Brennero e risultava incensurato. Era dedito all’alcol e viveva in parte da amici e parenti, in parte in strada, spiegano dalla Questura.


A portare alla sua identificazione sono stati diversi elementi raccolti dagli investigatori, a cominciare dalla descrizione della vittima “che è stata straordinaria, molto forte e fredda e ha fornito numerosi particolari molto precisi come raramente ci è capitato nella nostra attività”, dice il questore di Reggio Emilia Antonio Sbordone.

In particolare la ragazza ha descritto con puntualità gli indumenti indossati dall’aggressore- tra cui una maglietta rossa- e il fatto che avesse una ferita non rimarginata sulla fronte (come emerso in seguito si era recato lo scorso 18 luglio all’ospedale di Reggio Emilia per medicarla, dove aveva fornito le sue generalità, ndr).

La “svolta” nelle indagini, però, è arrivata anche grazie alla scoperta del “covo” del fermato, in un’area verde isolata non lontana dal luogo dove è accaduta la violenza, nella zona del campo da baseball della città. Qui i poliziotti “dopo aver battuto palmo a palmo tutto il quartiere”, hanno trovato una tenda e un giaciglio, oltre ad una borsa con alcuni indumenti corrispondenti a quelli descritti dalla vittima. Tra questi anche una maglietta con il logo di una ditta di imballaggi della zona, i cui titolari sono stati interpellati dai poliziotti ed hanno contribuito ad accertare l’identità del 26enne, dipendente “a chiamata” dell’azienda.

Lunedì sera, appostati nei pressi del rifugio dell’ucraino, i poliziotti lo avevano visto muoversi lì attorno. Ma quando si sono fatti avanti per identificarlo, lui è scappato dileguandosi. Questa mattina però, ad attenderlo all’ingresso del posto di lavoro, ha trovato la Polizia.

“Quanto è successo a questa ragazza brutalmente violentata- dice il questore Sbordone- è un fatto molto grave. Possiamo solo augurarci con tutto il cuore che da oggi per tutta la sua vita quello che le è capitato le sia lieve. I nostri sentimenti per il fermo non possono essere di gioia o entusiasmo ma devo esprimere soddisfazione per la professionalità, la passione e lo spirito di sacrificio con cui gli uomini della squadra Mobile hanno affrontato questa brutta vicenda”.

Quella che “raccontiamo- aggiunge il capo della Mobile reggiana Guglielmo Battisti- è la cronaca di una corsa nelle indagini concluse in brevissimo tempo. Lo avevamo promesso alla ragazza perché se lo merita e ci siamo riusciti”. Il fermato si è chiuso fino ad oggi nel silenzio. La vittima è ancora in ospedale.

IL SINDACO DI REGGIO EMILIA: SIA ESPULSO

Espulsione immediata” per il richiedente asilo ucraino fortemente indiziato di aver stuprato, domenica sera, una ragazza di 24 anni a Reggio Emilia. La chiede “qualora sussistessero i presupposti di legge” il sindaco della città emiliana Luca Vecchi del Pd.

“Nel ribadire i sentimenti di vicinanza e di solidarietà alla vittima, il Comune nell’auspicare la massima severità di giudizio verso questa condotta odiosa ha dato mandato al proprio ufficio legale di valutare l’opportunità di costituirsi parte civile”, fa sapere inoltre il sindaco.

“Il reato di stupro- dice da parte sua il segretario provinciale del Pd di Reggio Emilia Andrea Costa- è tra i più spregevoli e va punito con pene esemplari e senza sconti”. Dunque “bene ha fatto il Comune di Reggio a costituirsi parte civile in questa brutta vicenda facendo sentire la vicinanza di tutta la comunità alla vittima e alla sua famiglia. Ci uniamo a quell’abbraccio ideale sapendo che il trauma sarà difficile da superare e per questo è importate che questa giovane donna, al pari di ogni vittima di violenza, non sia lasciata sola”.

Per Vanna Iori, senatrice reggiana del Pd “lo stupro è un reato gravissimo che va punito nella maniera più decisa possibile”. Anche la parlamentare esprime quindi “tutta la mia vicinanza alla giovane donna oggetto di questa inaudita violenza e alla sua famiglia che dovrà sostenerla e accompagnarla nel drammatico percorso che la aspetta”.

Le donne, conclude Iori, “devono essere tutelate contro ogni forma di violenza e sostenute nel corso del processo attraverso la gratuità dell’assistenza legale”.

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