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Camping River, Corte Europea: “Sgombero sospeso fino al 27 luglio”

La Corte europea per i diritti dell’uomo ha ordinato al Governo italiano di non procedere

Pubblicato:24-07-2018 07:29
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:24
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ROMA – La Corte europea per i diritti dell’uomo, attraverso l’adozione di una misura d’emergenza, ha ordinato al Governo italiano di non procedere allo sgombero dell’insediamento del camping River, previsto oggi a Roma a seguito della notifica agli abitanti dell’ordinanza 122 del 13 luglio firmata dalla sindaca Virginia Raggi. La decisione della Corte e’ giunta in seguito al ricorso portato avanti da tre abitanti del campo supportati dall’Associazione 21 luglio.

La Corte “ha deciso nell’interesse della parti e del corretto svolgimento del procedimento dinnanzi ad essa, di indicare al governo italiano, a norma dell’articolo 39 di sospendere lo sgombero previsto fino a venerdi’ 27 luglio 2018” e, nell’attesa, ha chiesto al governo italiano di indicare nelle prossime ore le misure alloggiative previste per i richiedenti, la data prevista per lo sgombero esecutivo e qualsiasi sviluppo significativo dello sgombero del camping River.

21 LUGLIO: “DA UE CONFERMA FALLIMENTO PIANO RAGGI”

Quella di oggi “è una vittoria pratica ma soprattutto politica. Questa risposta della Corte europea di Strasburgo dice che il Piano rom della giunta Raggi e nello specifico il Camping river, sta violando i diritti umani. Inizia oggi un contenzioso e vedremo dove ci porterà”. È quanto dichiara all’agenzia Dire, il presidente dell’associazione 21 luglio, Carlo Stasolla che oggi si recherà in Campidoglio per consegnare alla segreteria della sindaca Raggi la risposta della corte di Strasburgo e le centinaia di firme raccolte per chiedere la sospensione dello sgombero.


“Ora Roma Capitale- ha aggiunto Stasolla- dovrà spiegare alla Corte in poche ore, visto che la scadenza è domani alle 12, quale sarà la soluzione abitativa per queste persone”.

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