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Diario di un bassista tra (i) Mille – Giorno 3

CESENA- Cesare "Mac" Petricich è il chitarrista dei Negrita.

Pubblicato:24-07-2016 11:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 08:55

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negritaCESENA- Cesare “Mac” Petricich è il chitarrista dei Negrita. Da giovedì è in prima fila nel blocco dei chitarristi a provare con tutti i Mille. In tanti sono piacevolmente sorpresi. “Ma ragazzi, ci mancherebbe- dice Mac- è una cosa unica, non potevo perdermela”. E intanto alterna chiacchiere su chitarre ed effetti a fiumi di selfie. Tanto di cappello. I suoi colleghi vip invece non si sono ancora visti. Solo a sera arriva Saturnino e subito scatta l’ignoranza di gruppo. Ma andiamo con ordine.

Sabato 23 luglio, ore 15, Cesena. Come direbbe il maestro Marco Sabiu, che ormai è un idolo incontrastato, “la novità di oggi sono le tastiere, che vi stanno spaccando un po’ il culo. Quindi abituatevi”. In effetti, sono solo 30 ma fanno una bella rumba. Chi però si guadagna vere ovazioni dei Mille sono i violini (molti bimbi) e soprattutto le cornamuse. Quando entrano nello stadio, sembra di essere catapultati all’improvviso nella Scozia medievale e ti aspetti di vedere da un momento all’altro William Wallace che corre e urla sul campo del Manuzzi roteando la spada. Ah, quasi dimenticavo: menzione d’onore al suonatore di cornamusa che si presenta con la maglietta dei Metallica. Un eroe.

È la vigilia del concerto, quindi il maestro ha deciso di farci sudare. Ma dallo staff ci hanno proibito di pubblicare qualunque cosa per non rovinare la sorpresa, quindi non vi dirò nulla, altrimenti mi cacciano. Se siete curiosi, venite a vedere i Mille. Non ve ne pentirete. Un’emozione unica. Vi voglio allora parlare di Federico, batterista, che a 11 anni ha già più cartola (come si dice a Bologna) di molti Mille messi assieme. Del resto, qualcuno si fa ancora accompagnare dai genitori, anche se gli 11 anni li ha scavallati da un bel po’. Soprattutto, Federico è ancora un cinno (sempre in bolognese) ma ha già nel curriculum entrambi i Rockin’1000: l’anno scorso e quest’anno. Che invidia. Lo vedo in prima fila, seduto alla batteria col suo cappellino giallo, e mi avvicino. “Scusa, ma tu c’eri anche l’anno scorso vero?”. “Sì, sì”, risponde con un sorriso. “Cavolo, sei davvero un grande. Bravo!”. “Grazie”, altro sorriso. Timido, ma gran cartola.


satuPrima delle prove generali col buio (ragazzi che figata!), ci fanno uscire dal campo e ci sediamo in curva a mangiare. A tenere cariche le truppe ci pensa un ragazzo dalla folta barba rossiccia, subito ribattezzato Gunnarson, che fa riprodurre ai Mille il battimani degli islandesi agli Europei. “Sognavo di farlo”, se la ride. Spettacolo puro. Poi a un certo punto arriva Saturnino. Apriti cielo. Viene accolto dagli applausi, si abbraccia con Pestricich, saluta Ballo (ebbene sì, c’è anche il bassista di Cesare Cremonini) e si concede alle foto di rito. Vicino a me c’è Beppe, bassista e Principe dell’Ignoranza, che ha deciso che Saturnino sarà la sua prossima vittima. Anche un po’ per vendicarsi del fatto che si è presentato solo all’ultimo. Prima in coro lo chiamiamo: “Saturnino, vieni in curva dai bassisti”. Poi, come si avvicina, Beppe comincia lo show. “Oh, è arrivato Mario Biondi”, urla. Risata generale e poi parte il coro: “Mario, Mario”. Io non so se Saturnino se n’è reso conto (era distratto a stringere mani e fare foto), ma se ha capito non ha fatto una piega. Grande self control.

Il problema è che sugli spalti in mezzo ai bassisti non ci è mai salito. E quindi se la montagna non va da Maometto, Maometto va alla montagna. “Raga, andiamo a farci una foto di gruppo con Saturnino”. Bum. La curva si svuota in un secondo e Saturnino si ritrova travolto da gente che urla, fa le corna e si mette in posa per la foto. Lui sfodera il sorriso delle grandi occasioni, e via. Poche volte mi sono ribaltato così dal ridere. Dopo un po’, non pago, Beppe torna all’assalto. “Raga, altra foto di gruppo”. Questa però volta seduti sugli spalti. “Scusa Saturnino, una foto?”. “Certo!”. “No no, ce la fai tu a noi?”. L’apoteosi dell’ignoranza, a cui Saturnino non può che soccombere scattando ‘sta benedetta foto. Eh sì, Rockin’1000 è anche questo.satubassisti

Di Andrea Sangermano, giornalista professionista (e rocker m/)

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