NEWS:

Coopera 2022, Ponti (Onu): “Solo il multilateralismo ci salverà”

L'occasione di riflessione nel corso della conferenza italiana dedicata alle sfide della cooperazione allo sviluppo

Pubblicato:24-06-2022 18:54
Ultimo aggiornamento:24-06-2022 19:41

Ponti (Onu)-min
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Non cercare risposte nazionali o individuali, “sperando che in qualche modo si possa sopravvivere”, ma riaffermare invece un sistema multilaterale, che è il dialogo di tutti, “perché siamo una sola popolazione e abbiamo un solo pianeta”: questo l’appello di Marina Ponti, direttrice globale della Campagna Onu per gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdgs).
L’occasione è un’intervista con l’agenzia Dire a margine di Coopera 2022, conferenza italiana dedicata alle sfide della cooperazione allo sviluppo. Quella di Ponti, di base a Bonn, in Germania, è anche una riflessione sul rischio che la pandemia di Covid-19 prima e poi nuovi conflitti nel mondo, da ultimo in Ucraina, allontanino il raggiungimento dei 17 Obiettivi di sviluppo dell’Agenda 2030, su diritti sociali o parità di genere, lotta ai cambiamenti climatici o contrasto alle povertà.

LEGGI ANCHE: A “Coopera” si parla di sviluppo. Cominciando dalla “P” di pace

Secondo la direttrice, sia la pandemia che i conflitti armati in corso indicano che oggi “serve più cooperazione”Ponti continua: “Con il Covid-19 abbiamo visto che l’unica azione efficace è quella collettiva, cioè quando i Paesi si uniscono e si coordinano; i donatori devono contribuire di più, ci deve essere più solidarietà e dialogo e più attenzione alle soluzioni globali”.

La direttrice della Campagna Onu mette in guarda dalle tentazioni isolazionistiche e di chiusura. “Oggi vediamo che di fronte alle sfide globali, magari per la frustrazione, ci si guardi solo dentro e si trovino risposte nazionali o individuali, in qualche modo sperando che si possa sopravvivere”. Questa scelta finirebbe però solo con l’aggravare i problemi, secondo Ponti: “C’è bisogno di riaffermare un sistema multilaterale, che non è che il dialogo di tutti, perché siamo un’unica popolazione, abbiamo un unico pianeta e se non siamo tutti al sicuro e i nostri diritti essenziali non sono soddisfatti allora nessuno in fondo sarà al sicuro”.

La Campagna dell’Onu, denominata in inglese “Un Sdg Action Campaign”, è un’iniziativa del segretario generale delle Nazioni Unite per ispirare, mobilitare e connettere persone da ogni parte del mondo ad agire in favore degli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

DIOMA (LE RESEAU): “PUNTARE SU UNIVERSITÀ E DIASPORE

“Portare tanti studenti del mondo in Italia significa avere domani degli ambasciatori del ‘made in Italy’ a livello mondiale”: così all’agenzia Dire Adrien Cleophas Dioma, animatore dell’associazione Le Reseau, commentando un passaggio del discorso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la conferenza Coopera 2022.

È stato bello sentire il capo dello Stato parlare del ruolo delle diaspore nella vita quotidiana di questo Paese e nella cooperazione internazionale” la premessa di Dioma. “È chiaro che il migrante e la diaspora sono un ponte naturale tra il Paese dal quale provengono e il Paese di origine, perché portano entrambe le culture: così sono in grado di decodificare e accompagnare alcune relazioni”.
Secondo Dioma, che oltre a guidare Le Reseau è esponente del Consiglio nazionale per la cooperazione allo sviluppo (Cncs), la formazione è un aspetto importante. “Bisogna”, il suo appello, “non solo rafforzare la capacità delle diaspore che vivono in Italia ma anche accompagnare la cooperazione universitaria”.

Secondo Dioma, “portare tanti studenti del mondo in Italia vuol dire avere domani degli ambasciatori del ‘made in Italy’ a livello mondiale e, allo stesso tempo, persone che possono parlare del mondo in Italia”.


MAZZÙ (LUISS): “PROTAGONISTI CON LE DIASPORE

Le diaspore come “scelta strategica”, strumento al servizio dell’Italia e del mondo, sul quale l’università vuole e deve puntare: è la prospettiva suggerita da Marco Mazzù, professore di Digital & Marketing della Luiss Guido Carli, in un’intervista con l’agenzia Dire.
In primo piano, sin dall’apertura dei lavori della prima giornata di Coopera, con l’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, le opportunità della cooperazione internazionale attraverso le università e allo stesso tempo il contributo “prezioso” offerto in Italia dalle comunità di origine straniera.
“La Luiss Guido Carli ha da tempo posto attenzione sul ruolo delle comunità straniere in Italia, perché il loro contributo è prezioso come ponte con i Paesi di origine” sottolinea Mazzù.
“Le diaspore sono strategiche per sviluppare le opportunità di cooperazione universitaria”.
Secondo il professore, “l’ateneo punta alla formazione dei cittadini globali, pronti ad affrontare le sfide del mondo che cambia e a gestire tematiche attuali, dal clima al diritto alla salute alla lotta alla povertà e alla ricerca della pace tra gli Stati”.

Mazzù sottolinea: “L’educazione e la formazione sono alla base dello sviluppo delle nuove generazioni e i progetti di cooperazione dovranno coinvolgere governance multistakeholder e puntare alla partecipazione attiva degli attori e delle parti coinvolte”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it