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Il Mar Ligure e il Golfo di Taranto più caldi di 5 gradi sopra la media

I dati del CMCC- Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici. Nel maggio 2003 condizioni simili a quelle attuali, poi eventi più gravi e devastanti

Pubblicato:24-06-2022 15:56
Ultimo aggiornamento:24-06-2022 15:57

calore marino
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ROMA – “Le attuali temperature nel Mar Ligure e nel Golfo di Taranto sono più elevate del solito, con livelli di quasi 5 gradi sopra la media”. Lo segnala Il CMCC- Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, gestore il Mediterranean Forecasting System (MedFS), che produce previsioni per i prossimi 10 giorni e una ricostruzione del passato recente, entrambe disponibili gratuitamente sul Copernicus Marine Service. Negli ultimi due mesi, l’analisi MedFS è riuscita a catturare con precisione l’insorgenza, la persistenza e il decadimento delle attuali condizioni estreme della temperatura superficiale.
Le ondate di calore marino si verificano quando le temperature oceaniche superano una soglia estrema per più di 5 giorni consecutivi.

NEL 2003 CONDIZIONI SIMILI A QUELLE ATTUALI

Nell’ultimo mese, due anticicloni hanno portato aria bollente dall’Africa subtropicale al Mar Mediterraneo. Le recenti osservazioni satellitari della temperatura superficiale del mare fornite dal Copernicus Marine Service, “confermano l’effetto sorprendente che quest’aria calda ha avuto sul mare”. Ad esempio, “il Mar Ligure ha sperimentato condizioni di ondata di calore marino per 3 settimane prima che queste decadessero e si ripresentassero a metà giugno”. L’ondata di calore ha interessato “il Golfo di Taranto più tardi ma con maggiore intensità, raggiungendo quasi 5 gradi sopra la media”. Nel maggio 2003, le condizioni erano simili a quelle attuali. A luglio e agosto “sono seguiti gli eventi più gravi, duraturi ed ecologicamente devastanti mai registrati- ricorda CMCC- da allora, il numero, la durata e l’intensità delle mareggiate hanno continuato ad aumentare in tutto il Mediterraneo”. Il monitoraggio e la previsione delle ondate di calore marino diventeranno fondamentali per valutare ed evitare danni agli ecosistemi e ad attività economiche cruciali come la pesca e l’acquacoltura, ricorda il CMCC. Prodotta martedì 21 giugno, la previsione realizzata per la fine di giugno prevede che l’ondata di calore marino (MHW) “persisterà debolmente nel Mar Ligure ma continuerà a intensificarsi nel Golfo di Taranto”. L’ondata di calore marino “coprirà ancora la maggior parte del bacino occidentale, ma continuerà a diffondersi nel Mar Adriatico e nel Mar Ionio”.


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