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Covid, Bce: “Ritiro prematuro misure di sostegno indebolirebbe ripresa, Next Generation Eu cruciale”

Secondo la Bce è necessario "continuare a fornire sostegno essenziale e tempestivo alle imprese e alle famiglie maggiormente esposte alla pandemia"

Pubblicato:24-06-2021 10:29
Ultimo aggiornamento:24-06-2021 19:21

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ROMA – “Un orientamento ambizioso e coordinato delle politiche di bilancio resta cruciale, poiché il ritiro prematuro delle misure di sostegno rischierebbe di indebolire la ripresa e amplificare gli effetti negativi di più lungo periodo”. Lo afferma la Bce nel bollettino economico.

“Le politiche di bilancio nazionali- aggiunge la Bce- dovrebbero pertanto continuare a fornire sostegno essenziale e tempestivo alle imprese e alle famiglie maggiormente esposte alla pandemia in corso e alle misure di contenimento associate. Allo stesso tempo, gli interventi di bilancio dovrebbero rimanere temporanei e anticiclici, assicurando altresì che siano sufficientemente mirati da rimediare efficacemente alle vulnerabilità e di sostenere una rapida ripresa dell’economia dell’area dell’euro”

“Dopo la contrazione nel primo trimestre dell’anno, l’economia dell’area dell’euro sta gradualmente ripartendo con il migliorare della situazione connessa alla pandemia di coronavirus (COVID-19) e i significativi progressi delle campagne di vaccinazione. I dati più recenti- spiega la Bce- segnalano un rimbalzo dell’attività nel settore dei servizi e il perdurante dinamismo nella produzione manifatturiera. Ci si attende che l’attività economica acceleri nella seconda metà di quest’anno di pari passo con le ulteriori revoche delle misure di contenimento”.


“Come misura complementare agli interventi di bilancio nazionali, ci si attende che lo strumento Next Generation EU svolga un ruolo chiave, contribuendo a una ripresa più rapida, solida e uniforme. Esso dovrebbe aumentare la capacità di tenuta economica e il potenziale di crescita degli Stati membri dell’UE- spiega la Bce-, soprattutto se le risorse saranno destinate a una spesa pubblica produttiva e saranno accompagnate da politiche strutturali volte a migliorare la produttività. Secondo le proiezioni macroeconomiche di giugno, tra il 2021 e il 2023 la combinazione di sovvenzioni e prestiti connessi con Next Generation EU dovrebbe fornire uno stimolo aggiuntivo pari a circa lo 0,5 per cento del PIL all’anno“.

CRESCITA PIL MONDIALE AL 6,2% NEL 2021, 4,2% NEL 2022 E 3,7% NEL 2023

“Le proiezioni macroeconomiche formulate a giugno 2021 dagli esperti dell’Eurosistema suggeriscono che la ripresa dell’attività economica mondiale è continuata al volgere dell’anno nonostante l’intensificarsi della pandemia con le economie emergenti che sono divenute l’epicentro dei nuovi contagi a livello mondiale”, spiega la Bce. La crescita del PIL mondiale in termini reali (esclusa l’area dell’euro) dovrebbe aumentare del 6,2 per cento quest’anno, per poi rallentare al 4,2 e al 3,7 per cento, rispettivamente, nel 2022 e nel 2023

PIL, IN EUROZONA +4,6% NEL 2021, +4,7% NEL 2022 E 2,1% NEL 2023

Le proiezioni macroeconomiche di giugno 2021 formulate dagli esperti dell’Eurosistema per l’area dell’euro, indicano una crescita annua del PIL in termini reali pari al 4,6 per cento nel 2021, al 4,7 nel 2022 e al 2,1 nel 2023. Lo afferma la Bce nel bollettino economico.

Rispetto all’esercizio dello scorso marzo condotto dagli esperti della Bce, le prospettive per l’attività economica sono state riviste al rialzo per il 2021 e il 2022, mentre restano invariate per il 2023. Nel complesso, i rischi per le prospettive di crescita nell’area dell’euro sono sostanzialmente bilanciati. Da un lato, una ripresa ancora più forte potrebbe fondarsi sulle prospettive più favorevoli per la domanda mondiale e su una riduzione del risparmio delle famiglie più rapida del previsto dopo la revoca delle restrizioni sociali e legate ai viaggi. Dall’altro lato, la pandemia in corso, con il diffondersi delle varianti del virus, e le sue implicazioni per le condizioni economiche e finanziarie continuano a rappresentare una fonte di rischi al ribasso.

INFLAZIONE, IN EUROZONA +1,9% NEL 2021, +1,5% NEL 2022 E +1,4% NEL 2023

Le proiezioni macroeconomiche di giugno 2021 formulate dagli esperti dell’Eurosistema per l’area dell’euro, indicano un tasso annuo di inflazione dell’1,9 per cento nel 2021, dell’1,5 per cento nel 2022 e dell’1,4 per cento nel 2023. Rispetto all’esercizio condotto a marzo 2021 dagli esperti della Bce, le prospettive di inflazione sono state corrette al rialzo per il 2021 e il 2022, in ampia misura per effetto di fattori temporanei e dei più elevati prezzi dei beni energetici. Cosi’ la Bce nel bollettino economico.

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