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Il 30 giugno al via la Summer School dell’agenzia Dire: primo incontro su fake news in sanità

Più di 100 gli studenti iscritti. Secondo incontro sul futuro della didattica

Pubblicato:24-06-2020 10:54
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:33

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ROMA –  La summer school organizzata dall’agenzia Dire e diregiovani.it prendera’ il via il 30 giugno con un incontro online sull’importanza dell’informazione di qualita’ nell’esperienza della crisi sanitaria. Interverranno Fabio Mazzeo, esperto di comunicazione sanitaria, e Chiara Organtini, portavoce del viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri. Il tema dell’emergenza sanitaria e di come e’ stata trattata dai media occupera’ un posto centrale nella discussione: “L’esperienza del Covid ci ha insegnato, con una rappresentazione plastica, che le notizie vanno sempre ricercate su fonti autorevoli- ha dichiarato Mazzeo- C’e’ stata una grande confusione, una grande disinformazione accanto all’informazione sul Covid e sono sicuro che questo i ragazzi lo abbiano gia’ capito”.

Ecco perche’ l’auspicio e’ che “questo appuntamento possa essere l’ennesima circostanza in cui si parla di questa esperienza del Covid come una grande opportunita’ per ripensare noi stessi. Ripensare alla societa’ in cui viviamo, ripensare a come vogliamo veramente gestire il nostro tempo, quali sono le persone imprescindibili, le letture che vogliamo fare, quali sono i film che ci piacciono e qual e’ la vita che vorremmo”.

Qual e’ l’identikit tipo dell’utente che crede alla fake news? “E’ una questione di velocita’ di pensiero e quindi, come sempre, di cultura. Chi e’ gretto a 50 anni- ha sottolineato Mazzeo- e’ sicuramente piu’ propenso a credere alla fake news di un 15enne evoluto e curioso. E’ soltanto la cultura che genera capacita’ di formarsi al meglio, la cultura e’ scelta, se io sono colto ho anche la capacita’ di scegliere, ecco perche’ studiare e’ importante”. L’altra grande lezione che dobbiamo imparare “e’ che bisogna fidarsi della scienza– ha continuato- La scienza e’ fatica, non prevede scorciatoie, non vuole alibi e questo e’ un messaggio importante per i giovani. Se uno studia, se uno si accultura, non sara’ mai vittima della disinformazione, non sara’ mai vittima delle mistificazioni altrui”.


Da cosa dipende il successo delle fake news in ambito sanitario? “Il problema e’ complesso, ma la spiegazione e’ semplice. I temi della sanita’ toccano due nervi molto scoperti: la paura e i soldi. Quando lavoravo come ufficio stampa al ministero credo di aver affrontato le due idiozie diffuse piu’ imponenti che siano state messe in giro negli ultimi 30 anni. Una era sul piano vaccinale e l’altra era il metodo Stamina di Vannoni. I vaccini come strumento di arricchimento per le lobby e’ una idiozia perche’ c’e’ un calcolo stabilito in modo preciso che ogni 10 euro spesi in vaccini il sistema sanitario nazionale ne risparmia circa 300 e non sappiamo quante vite umane salviamo perche’ il calcolo e’ diventato troppo imponente. Poi ci sono certe teorie talmente strampalate che diventa difficile anche smontarle, tipo quella che vede i vaccini come strumento di controllo di massa”.

“Anche Stamina- ha proseguito- fu una vicenda complicata perche’ di fatto era una poltiglia senza alcun effetto. Loro davano una non soluzione e i genitori preferivano al nulla confidare in questa speranza. Il caso Stamina- ha concluso- per quei ragazzi che sognano di fare i giornalisti, e’ un caso di scuola perche’ e’ stato pompato da alcuni media”.

IL FUTURO DELLA DIDATTICA ALLA SUMMER SCHOOL DELLA DIRE

La scuola che si riaprira’ a settembre sara’ uguale a quella che si e’ chiusa a marzo? Cosa rimarra’ della didattica a distanza e della digitalizzazione quando riprenderanno le lezioni in presenza? I tanti interrogativi sulla scuola del futuro saranno al centro della seconda giornata della Summer school. Mercoledi’ 1 luglio, a partire dalle 11, in diretta sui canali social di diregiovani, si confronteranno insieme Pierfrancesco Paolicelli (Piersoft), Open Data Manager ed esperto di Coding; Olga Cirillo, docente del liceo ‘Flacco’ di Portici (Napoli) e cultrice di letteratura latina presso l’universita’ ‘Federico II’ di Napoli e Carlo Mazzone, professore di informatica e finalista del Global Teacher Prize 2020 della Varkey Foundation.

“La scuola deve formare il cittadino del presente e del futuro, e per essere cittadini attivi oggi le competenze digitali sono necessarie. Non e’ un concetto che ha a che fare solo con la didattica ma con lo sviluppo del pensiero critico- commenta l’esperto di digitalizzazione Pierfrancesco Paolicelli- oggi la scuola e’ ancora molto didascalica, si ferma sulla pagina del libro e non aiuta a capire il senso delle cose. La scuola del futuro non puo’ essere piu’ questa. I ragazzi devono farsi domande e il digitale, se lo si governa senza esserne vittime, puo’ aiutare in questo”. Per sviluppare queste competenze, Piersoft immagina quindi una scuola del futuro che ospiti confronti in classe, dibattiti e didattica capovolta. Per Carlo Mazzone, invece, la ricetta e’ puntare sulle competenze e sull’imprenditorialita’ degli istituti.

“La scuola deve essere un asse portante della societa’, deve preparare alle competenze ed essere aperta e inclusiva”, spiega il professore dell’istituto ‘Lucarelli’ di Benevento, che ha portato l’informatica tra i banchi della sua scuola, facendo diventare la programmazione un gioco creativo. La proposta di Olga Cirillo, invece, e’ una scuola che assomigli sempre piu’ al modello universitario, con programmi concentrati in pochi mesi dell’anno e metodi di verifica che non prevedano bocciature ma la ripetizione di moduli specifici. “I ragazzi di oggi hanno abilita’ che noi non abbiamo, imparano in fretta cose che percepiamo come complesse, ma fanno fatica a studiare. Quindi se il problema non sono i ragazzi, deve essere necessariamente il metodo“, commenta la docente. E a commentare e progettare la nuova scuola del futuro, ci saranno ovviamente i giovani protagonisti della Summer School, pronti a intervenire con domande e proposte sulla didattica del domani.

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