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Chef Rubio dice addio a Instagram, Facebook e Whatsapp: “Mi hanno oscurato, me ne vado”

Chef Rubio lascia i tre social network in polemica: "Sono stato colpito dalla censura dello 'shadow ban', mi hanno oscurato dopo le mie posizioni antisioniste"

Pubblicato:24-06-2020 09:44
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:32
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ROMA – Rubio da oggi elimina in via definitiva i suoi account Instagram, Facebook e Whatsapp. Lo annuncia con un lungo messaggio pubblicato sui suoi social network e con un’intervista in anteprima al magazine Wired.it.

Dopo sette anni di intensa attività social, da gennaio 2020 l’account Instagram @rubiochef è stato colpito dallo shadow ban, senza che sia stata inviata alcuna notifica ufficiale all’utente. Si tratta di un blocco discrezionale, una censura che ha confinato il profilo Instagram di Rubio in una zona d’ombra, limitandone l’engagement e quindi la libertà di parola su temi sensibili come la questione palestinese.









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LA SCELTA DI ‘BOICOTTARE’ IG, FACEBOOK E WHATSAPP

Da questo episodio, la decisione di Rubio di boicottare Instagram, Facebook e Whatsapp ‘come gesto plateale per smascherare pubblicamente il sistema di controllo deviato della grande lobby sionista’ e denunciare il fatto che un’azienda tech privata decida, al di sopra delle leggi, cosa si possa comunicare e cosa no. Ad ogni modo, Rubio rimane profondamente legato al suo quasi milione di followers che ringrazia pubblicamente e con cui continuerà a interagire tramite il suo account Twitter @rubio_chef, Telegram e sul sito www.chefrubio.it.

Ecco di seguito il post con cui Rubio spiega la decisione di boicottare i social network di Mark Zuckerberg: “Abbandono Instagram, Facebook e Whatsapp. Ho deciso di cancellare i miei account da tutte le app social gestite da Mark Zuckerberg che – secondo una logica tutta sionista, assieme all’Anti-Defamation League (Adl) – controlla e censura la circolazione di contenuti e informazioni, violando il diritto alla libertà di espressione. Per mesi, senza alcun preavviso o notifica, Instagram ha sottoposto il mio account a una censura soft e subdola. Si chiama ‘Shadow-ban’, un silenziamento discrezionale che mette in una zona d’ombra chi pubblica contenuti ritenuti sensibili, che contravvengono i termini d’uso. Nel mio caso, lo shadow-ban ha riguardato principalmente i post anti-sionisti e contro l’occupazione della Palestina. Tra dicembre 2019 e gennaio 2020, ricevo le prime segnalazioni di followers che non riescono più a vedere i miei post e le mie stories nella timeline. Da gennaio a giugno, nonostante si aggiungano centinaia di nuovi followers ogni giorno, il numero totale di chi segue la mia pagina non supera mai i 740mila, per poi inchiodarsi, ad oggi, a 737mila. Anche le views delle stories da una media di 60k crollano a 5k ogni 24 ore. A marzo segnalo il problema all’assistenza di Instagram Italia e US, da allora la risposta è un disco rotto: ‘Stiamo indagando per risolvere il problema, grazie per la tua pazienza’.

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“TENGO APERTO TWITTER, TELEGRAM E IL SITO”

Fino a che il 12 giugno liquidano il caso spiegando che ‘si tratta di un blocco che elimina followers fake e bot per garantire la sicurezza del mio account’. Cazzate. Una spiegazione che non giustifica il mancato conteggio dei nuovi followers per oltre 6 mesi. Lo shadowban è una censura inaccettabile che viola l’art.21 della nostra Costituzione e l’art.10 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Pertanto da oggi inizia la mia disobbedienza social sulle piattaforme di Mark Zuckerberg. Addio Instagram, Facebook e Whatsapp. Continuerò le mie attività di comunicazione su Twitter, Telegram e sul mio sito www.chefrubio.it. Come sempre rimarrò attivo nei luoghi fisici, nelle piazze, nei raduni dove la libera circolazione di idee garantisce uno scambio democratico e costruttivo, capace di contraddire disinformazione, la propaganda sionista / hasbara , bugie, revisioni storiche e negazionismi, minacce, insulti, provocazioni, e odio. Grazie a tutti coloro che in questi sette anni hanno animato il miei profili e hanno contribuito a renderli grandi e soprattutto utili. Se ci tappano la bocca è perché diciamo scomode verità. Boicottare l’uso di Instagram, Facebook e Whatsapp è per me un gesto plateale che vuole smascherare pubblicamente il sistema di controllo deviato della grande lobby sionista oltre che rifiutare il fatto che un’azienda tech privata decida, al di sopra delle leggi, cosa possiamo dire, leggere e guardare. Tra una settimana, i miei account Instagram, Facebook e Whatsapp saranno disabilitati. Li lascio attivi ancora 7 giorni per riuscire a raggiungere quante più persone possibile con questo messaggio e consentire le operazioni di backup e salvataggio immagini, qualora vi stia particolarmente a cuore qualche foto o post d’archivio. E poi non mi resterà che cliccare su ‘Elimina account'”.

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