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Report del Consiglio Grande e Generale di San Marino del 24 maggio – mattina

Di seguito un estratto degli interventi

Pubblicato:24-05-2023 11:05
Ultimo aggiornamento:26-05-2023 11:07

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SAN MARINO – I lavori consiliari in mattinata riprendono dal dibattito in comma Comunicazioni in cui il confronto in maggioranza si accentua, con l’esplicita richiesta a Rete, da parte dei consiglieri del Pdcs in primis, e poi anche degli altri alleati, del ritiro dell’Odg presentato dal movimento che chiede, in particolare, l’impegno di arrivare alla riforma dell’Igr. Alla richiesta si oppone il rifiuto netto al ritiro, ribadito dal consigliere Gian Matteo Zeppa di Rete.

L’Odg dello scorso Consiglio può essere considerato un atto di sfiducia ed è chiaro che non può essere trascurato e per questo la Dc ne chiede il ritiro- manda infatti a dire Manuel Ciavatta, Pdcs- perché se ci sono problemi da approfondire, non lo si fa con un odg presentato in questa maniera, ci si ritrova in maggioranza e si torna in Aula con un Odg su cui si è lavorato insieme”. La replica a stretto giro di Zeppa, Rete: “Caro consigliere Ciavatta, noi non lo ritiriamo l’Odg. Siamo disposti a modificarlo ma non lo ritiriamo”. E ancora:” Sono quei cattivi di Rete allora a voler staccare la spina o qualcun altro che non vuole la stagione delle riforme?, chiede Zeppa all’Aula.
Anche il Sds per le Finanze, Marco Gatti interviene per spiegare che non è un problema di contenuti, “
Un Odg è un atto politico e si chiede il ritiro di un atto politico”. E si spinge anche più in là, invitando a un chiarimento tra alleati: “Se questa maggioranza vuole andare avanti insieme, deve fare un ragionamento corretto, che si basi sulla capacità di avere fiducia, responsabilità e condivisione e mediazione. Così si va avanti compatti, se non ci sono queste condizioni penso sia difficile”.

Il comma comunicazione si chiude, gli Odg presentati nella seduta di ieri da Rf e Ar verranno votati a fine sessione, mentre quello del gruppo misto di opposizione, poiché è assente il Segretario di Stato competente, sarà esaminato nel prossimo Consiglio grande e generale.


Dopo una serie di nomine e sostituzioni, si apre il comma 6, con il riferimento del Segretario di Stato per il Territorio e l’Ambiente Stefano Canti, sulle strategie per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU e la presentazione del documento “Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile”. Il Segretario Canti chiede infine all’Aula di “adottare il documento e definire modalità attuative con un apposito ordine del giorno del Consiglio che mi auguro- chiosa- possa essere approvato all’unanimità delle forze politiche in Aula”.Il dibattito si interrompe a fine seduta e riprenderà nel pomeriggio.

Di seguito un estratto degli interventi odierni.

Comma n. 1. Comunicazioni

Stefano Giulianelli, Pdcs (NDR:intervenuto di ieri)

Le implicazioni connesse alla variazione dei tassi a debito/credito applicati dalle banche sammarinesi su imprese e famiglie non hanno trovato attenzione da parte della politica.

A maggiola BCE ha deciso un ulteriore aumento dei tassi d’interesse di 25 punti base. Cosa succede a San Marino. (…) Nel corso dell’anno 2022 pertanto la raccolta totale è aumentata di 252 milioni mentre gli impieghi netti sono diminuiti di 117 milioni. Se si prova a mettere in correlazione questa dinamica degli impieghi e della raccolta delle banche registrata nel 2022, con il trend dei tassi di interesse in rialzo da oltre 1 anno, non si comprende bene come il sistema bancario sia riuscito a generare utili nei bilanci d’esercizio 2022. L’utile bancario è generato principalmente dalla differenza tra interessi attivi e passivi. Negli ultimi giorni infatti tutte le banche sammarinesi hanno annunciato dei risultati positivi per l’anno 2022. Probabilmente, considerata la massa degli attivi bancari e l’entità della raccolta diretta e indiretta, i tassi di interesse sulla raccolta non hanno recepito alcun adeguamento al rialzo, come fatto invece sugli impieghi. Come noto, gli impieghi delle banche sammarinesi sono rappresentati principalmente da mutui a tasso variabile pertanto, un aumento del tasso euribor produce effetti immediati sul conto economico degli Istituti di Credito.

Scorrendo le notizie presenti sul sito di banca centrale non è presente alcuna nota o informativa in merito all’aumento dei tassi di interesse che si è registrato a partire da Marzo 2022 (più del 2% su base annua). Il bollettino informativo trimestrale di Banca Centrale non riporta dati utili sulla redditività delle Banche. Nell’ultimo Rapporto sulla stabilità finanziaria, Banca d’Italia ha invece confermato che grazie al miglioramento del margine di interesse, la redditività delle banche è stata elevata nel 2022 e lo sarà anche nel 2023. La questione è stata affrontata anche dal Ministro Giorgetti alla Camera il 27 aprile scorso, il quale ha precisato che il miglioramento della redditività è stato determinato da un rapido adeguamento alle decisioni di politica monetaria della Bce con riguardo agli interessi sul credito erogato alla clientela, che non sta trovando un altrettanto solerte adeguamento degli interessi riconosciuti alla clientela sulla raccolta. “Una dinamica, questa, che il Governo italiano non può trascurare e che non trascurerà». Sarebbe allo studio una tassazione straordinaria. Come dire: le banche realizzano extraprofitti anche a scapito della clientela, lo Stato ne approfitta per tassarle, ma sono i clienti delle banche che ne sopportano l’onere sotto forma di minori interessi sui depositi e/o di maggiori costi sui rapporti bancari. Con questo mio intervento non voglio puntare il dito contro l’autorità di vigilanza o il ceto bancario, ma sensibilizzare le istituzioni e gli enti preposti sulla problematica dell’aumento dei tassi di interesse che gravano su famiglie e imprese. Mi auguro che venga presto intrapresa un’adeguata azione correttiva per evitare le distorsioni del mercato e che rallentano la crescita ordinata del nostro tessuto economico.

Emanuele Santi, Rete
Anche io a nome mio movimento vorrei esprimere vicinanza alla popolazione della Romagna colpita dall’alluvione. Ieri in comma Comunicazioni il leit-motiv è stato ‘se vi siano le condizioni per proseguire la legislatura o no’. Noi come Rete abbiamo espresso in modo chiaro la volontà di proseguire questa legislatura, però con pieno compimento del programma di governo. Questa è la strada maestra. Noi come maggioranza ci siamo posti degli obiettivi, riforme da completare e atti necessari da portare avanti: Accordo Ue, Riforma Igr, cartolarizzazione sostenibilità del debito e messa in sicurezza dei conti. Noi su questi temi ci siamo sempre stati e chiedo all’Aula se invece le cose siano cambiate. Il movimento Rete si è presa la responsabilità di formare un governo in modo ‘innaturale’, con forze politiche agli antipodi, ma ci siamo messi al tavolo discutendo, anche scontrandosi, ma facendo le cose insieme, e lo abbiamo fatto per senso di responsabilità dei cittadini che rappresentiamo. Ci siamo presi la responsabilità di risollevare Cassa di risparmio, di mettere mano alla riforma pensioni, abbiamo preso la responsabilità di mettere a posto la liquidità dello Stato, dove tutte le risorse erano state depauperate e ce le siamo prese ben consci che noi in questi dissesti non avevamo alcuna responsabilità. Ma ci siamo rimboccati le maniche e credo in questi 3 anni e mezzo, a differenza di quanto detto ieri dall’opposizione, quello che abbiamo fatto sia molto importante. Per noi le condizioni non sono cambiate, in questi anni non abbiamo mai pensato al consenso. E siamo stati criticati che nel nostro Odg non c’è nessun intervento di revisione di costi e privilegi nella Pa? Allora mettiamoceli e lo scriviamo. Penso questo non sia il momento di pensare ancora oggi a quello che è scomodo, al consenso. Oggi bisogna ancora fare a completamento del programma di governo. E non vuole dire che non abbiamo fatto niente, ma bisogna completare alcune cose: la riforma Igr è la riforma principale per mettere in equilibrio il bilancio dello Stato e abbiamo il dovere di farla. Noi ci siamo.
Luca Boschi, Libera
Il Paese non si può permettere di passare un anno e mezzo facendo ordinaria amministrazione, se no, questo anno e mezzo servirà solo per operazioni clientelari, ma il Paese non se lo può più permettere. Partiamo dal punto politico forte dell’odg di Rete- che è un documento forte e noi lo abbiamo bollato come ‘atto di sfiducia’- e da Rete lo minimizzano, ma il segretario Dc a SmRtv lo ha riconosciuto come tale. E anche lui ha detto che non sa se ci sono le condizioni politiche per portare l’Igr in Aula. La riforma del fisco non è banale, è un punto nodale che ci farà capire se da qui a un anno e mezzo farete le cose che servono al paese o l’ordinaria amministrazione. Ma Non solo Rete è in una posizione scomoda. Mi rivolgo a Domani Motus Libero, al gruppo consiliare: noi sono 4 anni che vediamo un atteggiamento del partito che dice di portare diversi progetti di legge che vengono poi puntualmente cassati dal resto della maggioranza. E’ stato cassato l’articolo 1 di un importante pdl del Segretario Righi, ci sono state diverse umiliazioni, avete saltato la Reggenza da uno o più turni. C’è un disagio che spesso avete voi stessi segnalato. E pensare di avere risultati diversi con gli stessi atteggiamenti e alleati è da pazzi. Possibile che non vi rendete conto che nel ruolo marginale che avete e con un alleato che non ha favorito le vostre proposto, come la Dc, non otterrete nulla? Io se fossi un elettore di Motus qualche domanda la farei, se no, andate dritti in Alleanza riformista o addirittura nella Dc. Io spero che da questo Consiglio usciamo con idee più chiare se tutti i ‘se’ che avete detto troveranno risposta, la scelta di una ordinaria amministrazione da qui alle elezioni è scelta sciagurata.
Manuel Ciavatta, Pdcs
La situazione politica porta a centrare l’attenzione sulle prospettive di questa legislatura che ha suo termine naturale tra circa un anno e mezzo. La Dc ha sempre avuto in questa legislatura un atteggiamento di assoluta responsabilità verso i cittadini, verso il Paese e verso sia i propri alleati in maggioranza e anche verso le opposizioni, Ed è questo il nostro atteggiamento. Ci siamo trovati a lavorare in un contesto difficile, con il Covid, la guerra in Ucraina, una serie di problematiche che hanno rallentato la serie di riforme che erano nel programma di governo. Sicuramente Rete ha fatto più fatica di altri a fare certe scelte, ha dovuto rivedere certe posizioni pregresse e ne ho riconosciuto il merito, perché non è facile farlo. Ed è grazie a questo che la maggioranza ha potuto lavorare e andare avanti. E’ evidente che la situazione attuale si è complicata.

L’Odg dello scorso Consiglio può essere considerato un atto di sfiducia ed è chiaro che non può essere trascurato e per questo la Dc ne chiede il ritiro, perché se ci sono problemi da approfondire, non lo si fa con un odg presentato in questa maniera, ci si ritrova in maggioranza e si torna in Aula con un Odg su cui si è lavorato insieme.

Ci sono le condizioni politiche per andare avanti? Tutti gli alleati sono concordi e nessuno vuole che questo governo smetta di lavorare e di andare avanti, ci sono obiettivi che riguardano il consolidamento dell’assetto del Paese e uno di questi, senz’altro, è l’accordo di associazione.
Vorrei tranquillizzare la cittadinanza: questo governo e questa maggioranza andranno avanti e lo farà, mi auguro, sicuramente fino al prossimo anno, non vorremmo mai lasciare il Paese in una situazione di instabilità.
D’altra parte, molti consiglieri hanno aperto con la solidarietà agli amici e persone della Romagna. E’ evidente che è l’ennesima cosa che ha toccato in maniera straordinaria il territorio circostante e avrà conseguenze anche sul nostro territorio. E’ bellissimo che tante persone da San Marino siano scese ad aiutare e anche questo ci dà l’idea di un tessuto che dialoga, non solo a livello istituzionale. In questo momento parlare di questioni politiche come il Prg lo trovo sconveniente
Giuseppe Maria Morganti, Libera
I nodi vanno sciolti e le soluzioni trovate. Da un lato c’è chi chiede di intervenire con determinazione. Dall’altro lato ascoltiamo la Dc che dice che tutti i problemi sono risolti: il pareggio di bilancio c’è. Però lo si ha per i debiti contratti e infatti Rete parla di squilibrio strutturale dei conti pubblici che va affrontato attraverso l’implementazione delle entrate. L’occhio alle spese del resto non c’è mai stato in questa legislatura, vedi le consulenze e le assunzioni fatte nel pubblico. Se non si vuole mettere mano al taglio alle spese, allora si deve guardare alle entrate. Con lo sviluppo. In questo momento l’economia tira, le entrate sono aumentate, ma non sono sufficienti a sanare il disavanzo dello Stato. Che fare quindi? Rete dice in modo chiaro che bisogna parlare di riforma tributaria. E farlo a fine legislatura per la maggioranza è deleterio perché significa far pagare più tasse ai cittadini. Si deve intervenire scontentando i cittadini ed è un elemento di grande responsabilità e fa onore a Rete assumere questa posizione. Ma come fate a pensare che la Dc possa trovarsi d’accordo? I nodi non possono essere sciolti, traiamo le conclusioni. Crisi di governo? Mi sembra che ci siamo molto, ma molto vicini.
Carlotta Andruccioli, Dml
Prima di entrare in discorsi politici vorrei unirmi alle espressioni di cordoglio e vicinanza ai nostri amici romagnoli che hanno vissuto momenti drammatici e tuttora vivono un forte disagio. E’ sotto gli occhi di tutti l’esempio di forza e il perseverante ottimismo del popolo romagnolo e anche l’esempio di solidarietà dato dai nostri cittadini che va sottolineato con gratitudine.

Tornando ai discorsi politici, parto con lo ‘slogan delle poltrone’, che mi fa sempre sorridere. Penso siano discorsi un po’ troppo populisti e non del tutti centrati. Abbiamo avuto il mandato preciso a governare e penso i fatti possano parlare, al di là delle narrazioni di qualcuno. I numeri possono parlare e non dipendono dalla fortuna ma dalle politiche messe in campo. L’export è aumentato, i numeri delle società e dell’occupazione sono aumentati. I fatti possono parlare, al di là delle narrazioni. Mi chiedo se vi sia interesse ai progetti e alle risposte.

Ieri ricorreva l’anniversario della strage di Capaci e della morte del Giudice Falcone. La lotta per la legalità è questione di giustizia sociale, di educazione delle giovani generazioni, ma anche questione di moralità dei rappresentanti delle istituzioni e di tutti i cittadini. E’ una questione di concretezza, di azione, non di parole. E’ una appello che faccio mio, un appello affinché dalle parole si passi ai fatti in questa Aula.
Pasquale Valentini, Pdcs
Sento che sono in molti in questo Consiglio a chiedere chiarezza. L’Eelemento di chiarezza è fondamentale e dovrebbe aiutare anche noi, dobbiamo far capire in maniera chiara quali sono i problemi che ci uniscono e quali ci dividono e non possiamo raccontare ‘cose strane’, ma reali su cui i cittadini possono o meno riconoscersi. C’è bisogno di ciò in questa fase. Non possiamo prendere decisioni su un terreno confuso, sulla base di dicerie quotidiane- c’è crisi di governo, non c’è..,- questo non consentirà a noi di dare risposte reali.
Lo dico per me e per il mio partito perché sono il primo a non capire su cosa stimo litigando o su cosa stiamo in stallo, perché non lo diciamo, o non lo diciamo chiaramente e poi i cittadini lo interpretano come ‘ sono i soliti giochini della politica’, da cui sempre più si allontanano. Si deve stare davanti ai problemi, non alle dicerie.
Alessandro Mancini, Npr
Prima di entrare nelle dinamiche della maggioranza, vorrei analizzare quello che è arrivato, tra ieri e oggi, da parte delle forze di opposizione. Se è vero che in maggioranza c’è confusione- e nessuno lo smentisce- è altrettanto vero che tra le forze di opposizione ce ne sia tanta altra di confusione. Siamo passati dagli Odg di Rg che dettano i tempi, alle pagelle di ieri di alcuni consiglieri di Libera, Segreteria per Segreteria, dimenticando quello che avevano fatto loro prima, e ancora, agli interventi di questa mattina, mi riferisco a quello di Boschi, che ho visto moto preoccupato su cosa farà Rete o Motus, di come la vede la Dc…segno è che riconoscono ancora una maggioranza e un governo in grado di governare. Ma mi sarei aspettato qualcosa di più dalle opposizioni. Ma come possono, se prevale per loro sempre il Paese del ‘no’? Stranamente non abbiamo parlato in questa sede del Tiro a Volo, del Des, altri ‘no’ secchi, a prescindere, dell’opposizione. E pi il ‘no’ al debito pubblico: ma i siete chiesti perché siamo stati costretti a ricorrere al debito pubblico? Cosa ci avevate lasciato?

Poi c’ è un dibattito fisiologico in maggioranza, questo governo ha varcato i 4 anni, c’è preoccupazione di recuperare il tempo inevitabilmente perso per eventi straordinari che non hanno permesso di andare in profondità sul programma di governo. Ora c’è necessità di recuperare tempo e concludere la legislatura con dei risultati. Che siano legislativi, di riforme, ma devono essere risultati che mettono benzina nel motore che ancora non riesce a girare perfettamente. Le tante cose buone fatte sono sotto gli occhi di tutti, ma è il momento di parlare di quello che si può e deve fare, da qui a fine legislatura. Di sicuro non credo che i problemi si possano risolvere a colpi di Ordini del giorno. Gli Odg hanno senso a inizio legislatura, quando si affrontano determinati argomenti, ma non hanno senso quando si costruisce un’agenda di governo. Per queste ragioni ci troviamo d’accordo con l’intervento di Ciavatta del Pdcs che chiede di ritirare gli Odg di Rete. Il collega Santi ha parlato più volte di responsabilità e responsabilità è anche questo. Dimostrare che si possono raggiungere obiettivi con dialogo e concertazione e non con gli strumenti apposti dal suo movimento. Se si dovesse avviare un fine legislatura di ordinaria amministrazione, credo non servirebbe a nessuno, né al paese né alle forze politiche. Bisognerebbe ragionare su altre soluzioni. Si può andare avanti? Sicuramente sì, perché non si ritorni a certe logiche della scorsa legislatura, quanto avvenuto non è stato ancora scongiurato. Ed è l’impegno che dobbiamo portare avanti-

Matteo Zeppa, Rete
E’ stato citato molte volte l’intervento di Boeri che ritengo pari all’irresponsabilità dei complottisti, coloro che utilizzando disgrazie civiche, che davano colpe alle scie chimiche di aerei che sorvolavano la zona alluvionata, quando si trattava dell’aereo del Giro di Italia, o che sostenevano che la diga di Ridracoli è stata aperta per far esondare i fiumi… Questo è lo stesso tenore dell’intervento di Boeri, animato sicuramente da qualcuno.
Si è sentita molto la parola ‘responsabilità’ in questo Consiglio e si deve dare una narrazione a quello che sta accadendo. Ci sono giornalisti o pseudo giornalisti che parlando di correnti di Rete. Tutti parlano di quello che vuole fare Rete e Rete l’ha detto chiaramente, vuole andare avanti se ci sono le condizioni. Poi ci sono le narrazioni dell’Odg fatto per far saltare il governo. Quale è stato il punto di svolta di questa maggioranza, con tutto quello che ha fatto, affrontando la pandemia e una crisi internazionale- e ha fatto un sacco di cose ed è insindacabile? Il punto di svolta è stato il Des, un progetto che non era ben visto neanche dai colleghi della Dc stessa- E ci si impunta che noi eravamo contro il Des. Dove si vuole velocizzare e rendere legge un Pdl calzato su una persona, u Pdl in una realtà fuori dai canoni sammarinesi, allora lì la velocizzazione c’è. Nel momento in cui veniamo qui di sabato a fare una sessione straordinaria per il rinnovo del debito, allora Rete è irresponsabile.
Caro consigliere Ciavatta, noi non lo ritiriamo l’Odg. Siamo disposti a modificarlo ma non lo ritiriamo. Abbiamo fatto la riforma della Giustizia, della pensioni, del mercato del lavoro, rinnoviamo il debito e non facciamo la riforma Igr? E’ previsto dal programma di governo. Il Sds Gatti dice che è un attacco personale e che non ci sono le condizioni. Le condizioni ci sono. Sono quei cattivi di Rete allora a voler staccare la spina o qualcun altro che non vuole la stagione delle riforme?
Tutti abbiamo avuto difficoltà. Di cosa stiamo parlando? Rinnovare le paure del recente passato? Le paure si affrontano nel momento in cui si porta avanti una riforma prevista dal programma di governo, che anche il Fmi ha scritto come necessaria per accompagnare le altre riforme. E allora qui si conduce una battaglia che non mi piace. C’è una riunione a cui Rete non è invitata per ‘fare la conta’. Quell’Odg è un indirizzo politico all’interno di un contesto di riforme che tutti abbiamo sposato e le riforme sono impopolari. Se c’è volontà di chiudere il ciclo delle riforme siamo disponibili, se no, responsabilmente, ci assumeremo le nostre responsabilità. E non si deve mettere sulla bilancia la paura di quello che c’è stato.
Aida Maria Adele Selva, Pdcs
Anche io mi associo al cordoglio per le vittime delle alluvioni e alla solidarietà delle popolazioni colpite in Emilia Romagna e Marche. Io ringrazio il Santo, siamo stati quasi miracolati nel nostro territorio.
Il mio intervento viene solo per precisare alcune cose e non vuole essere provocatorio. Concordo con alcune cose dette dal consigliere Zeppa, sul fatto che non bisogna avere paura, e noi non l’abbiamo avuta. Abbiamo condiviso tanti passaggi e bisogna però aggiungere alcune cose. L’Odg- non entro nel merito se devono ritirarlo o meno, ognuno deve assumersi le sue responsabilità- ma non era stato concordato, è stata una sorpresa per l’altra parte della maggioranza. E non devo difendere il Segretario Gatti. E la gente lo deve sapere che non era stato concordato. Non è influente sulle valutazioni dei cittadini. E se c’è responsabilità e rispetto si parla prima, se no, si sopportano le conseguenze.
Gloria Arcangeloni, Rete
L’Odg ripropone quanto già scritto nel programma di governo, i malumori ci sarebbero per il fatto che non era stato concordato? Ma al suo interno vi sono solo punti già previsti e concordati nel programma di governo , la riforma Igr in primis. Come ha detto il consigliere Valentini, ora serve chiarezza. Non penso che la cittadinanza si ponga il problema se l’Odg sia stato condiviso o meno, ma si pone il problema di come ripagheremo il debito. La riforma Igr è indispensabile. Se abbiamo fatto un debito che è necessario servono azioni per ripagarlo.
Paola Barbara Gozi, Pdcs
Molto perplessa e amareggiata del comportamento che stiamo avendo in questo momento, c’è molta confusione, scompiglio, poca chiarezza e ciò sta portando instabilità al Paese. E’ questo che vogliamo? Siamo sicuri che con questo metodo facciamo bene al Paese? Io credo di no. Occorre chiarezza politica, stabilità nel portare avanti la legislatura, ma se non c’è nitidezza e verità tutto è perso. L’Odg è stato portato in aula ‘a ciel sereno’, cosa diciamo alla popolazione? Mi vergogno, ritiriamo l’Odg e avviamo piuttosto un confronto serio.
Teodoro Lonfernini, Sds per il Lavoro
Non sono convinto del tutto che ciò che stiamo portando come dibattito sia utile al Paese e ai cittadini. E sarebbe comprensibile se i cittadini ci dicessero che non hanno capito nulla di quello che si sta discutendo. I cittadini di cosa avevano bisogno quando siamo partiti in questa legislatura? Sicurezza, stabilità, lavoro, gestione della quotidianità e soprattutto di una politica non sprovveduta, come è stata invece nella precedente esperienza di legislatura. E’ oggettivo non c’è bisogno di offendersi. Noi abbiamo cercato di dare stabilità, lavoro, di riposizionare il Paese a livello internazionale a tutti i livelli e quella strada è stata ben imboccata. L’odg è stato dichiarato legittimamente da un gruppo di maggioranza e lo dovremo trattare, noi come partito di maggioranza relativa ne chiediamo il ritiro perché sappiamo che possiamo trattarlo diversamente, ma se deve diventare una strumentalizzazione, tanto vale che ce lo chiariamo prima di venire in Aula. E lo chiede il partito di maggioranza relativa. E’ stucchevole ascoltare in queste ore anche questi piccoli tentativi che vengono dall’opposizione che dice che ‘Rete è stata brava, la Dc comanda tutti’…la Dc non sta facendo questo, ma sta tenendo i piedi dentro le responsabilità. Noi vogliamo continuare a portare avanti un lavoro fondamentale per la messa in sicurezza definitiva del nostro paese. Se chi è della maggioranza fin dall’inizio ha intenzione di farlo con noi fino alla fine bene, altrimenti il governo potrà andare avanti secondo le dinamiche della legislatura e le leggi.

Marco Gatti, Segretario di Stato per le Finanze
Mi associo alle espressioni di vicinanza di tutti nei conforti dei territori vicini. I danni che famiglie e imprese avranno sono significativi. La Romagna è una terra forte e lo sappiamo, ma da soli è difficile, come abbiamo sempre dimostrato, questi territori potranno contare su vicinanza e operatività di cittadini e istituzioni sammarinesi.

Sul dibattito politico: mi associo che serve chiarezza. Il governo ha senso di essere governo nel momento in cui è operativo e può fare le cose ed per farle è certo di contare su una maggioranza. La maggioranza deve essere tale. Un Odg è un atto politico e si chiede il ritiro di un atto politico, non è un problema di contenuti. Se questa maggioranza vuole andare avanti insieme, deve fare un ragionamento corretto, che si basi sulla capacità di avere fiducia, responsabilità e condivisione e mediazione. Così si va avanti compatti, se non ci sono queste condizioni penso sia difficile.

Comma 6. Riferimento del Segretario di Stato per il Territorio e l’Ambiente sulle Strategie per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU ai sensi dell’articolo 23, comma 3, della Legge n.223/2020 e successivo dibattito

Documento “Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile reperibile al link:

https://www.consigliograndeegenerale.sm/on-line/home/lavori-consiliari/dettagli-delle-convocazioni/scheda17180985.html

Stefano Canti, Sds al Territorio

(…)Con la presentazione del documento allegato “Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile” non ho la pretesa di presentarvi un documento completo, ma un primo e determinante passo in avanti per attuare strategie concrete in grado di cogliere le opportunità che l’Agenda 2030 Onu offre per migliorare le condizioni di vita attuali e future dei sammarinesi e a livello globale. Sui vari obiettivi di sviluppo sostenibile ci stiamo già impegnando con attività concrete: il bosco dell’Onu a Valdragone o il bosco che verrà alla Ciarulla e con prossime attività al via. Le schede del documento serviranno per definire un Piano strategico pluriennale del Paese in grado di fornire una visione comune che avvii un percorso strutturale di riforme, in grado di affrontare questioni ambientali, economiche e sociali per porre le basi su un futuro sostenibile della Repubblica di San Marino. Il presente documento ‘Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile’ è costituito da una serie di azioni, progetti, idee e proposte per stimolare la crescita economica, condividendola con la tutela ambiente e la protezione e promozione delle tutela sociale . Rappresenta la messa a sistema a livello nazionale dell’Agenda 2030 Onu. Il documento sottoposto, interdisciplinare e multisettoriale, è frutto del massimo coinvolgimento. Gli obiettivi sono dettati dalla politica e si auspica ampiamente condivisi all’unanimità da tutte le forze politiche. Perché gli obiettivi saranno raggiungibili nel medio-lungo periodo e dovranno essere riconfermati dai governi che si avvicenderanno.

Nella giornata di ieri, nella Segreteria per il Territorio, si è tenuto l’incontro del Tavolo per lo sviluppo sostenibile che ha condiviso il percorso che porterà entro la fine dell’anno all’aggiornamento del documento di Strategia nazionale ed entro il 2026 alla presentazione del secondo Documento nazionale volontario. Il gruppo di lavoro per svolgere l’81^ sessione del Comitato foreste Unece sta già lavorando all’organizzazione di tale evento, che si terrà a San Marino nel prossimo novembre, un’occasione importante di confronto sui temi della sostenibilità che l’Onum insieme alla Fao sta portando avanti a livello mondiale e la Repubblica di San Marino sarà impegnata in primo piano.
Con la redazione di questo documento la Repubblica di San Marino ha l’occasione di costruire insieme per il paese un progetto per lo sviluppo futuro con una visione di insieme. Compito della politica oggi è quello di adottare il documento e definire modalità attuative con un apposito Odg del Consiglio che mi auguro possa essere approvato all’unanimità delle forze politiche in Aula.
Filippo Tamagnini, Pdcs
Quanto letto dal Sds Territorio dobbiamo considerarlo come una sorta di sfida. È important eche quest’Aula possa fare sua la relazione del Segretario e che con un Odg riconosca questo approccio e gli dia le gambe nei settori tecnici. Se guardate al prossimo primo obiettivo per San Marino che è l’associazione alla Comunità europea, sarò un tassello importante di questo ingresso, perché tutto il resto dell’Europa già ragiona in questi termini.
Marica Montemaggi, Libera
Come non condividere questa relazione? Ci sono progetti che vanno incontro agli obiettivi dell’Agenda 2030, rimane però la controversa questione del rischio che resti una bella dichiarazione di intenti. Siamo nel 2023 e il 2030 è già domani per mettere in piedi progetti di tale portata. Effettivamente, di questi progetti, cosa possiamo davvero stringere e toccare con mano oggi e nell’arco di questa legislatura, se andrà avanti? C’è molto poi del progetto di Boeri, su cui anche ieri si è intervenuti per squalificarlo . E’ un libro dei sogni, mi chiedo anche da quali risorse si potrà attingere per finanziare tali progetti.
Sara Conti, Rf
Manca la paternità scientifica degli enti e figure professionali che hanno redatto le schede, condizione per la loro validazione. Tra gli aspetti più significativi di questo periodo che ci separa al 2030 è la parola fondamentale della nostra sopravvivenza, la “sostenibilità”. Non c’è una parola a riguardo sull’uso del nostro territorio già fortemente antropizzato in questa relazione. Inesatte e al limite delle calunnie sono le dichiarazioni sul Prg dello studio Boeri che ho ascoltato, si può anche dissentire, ma ci sono proposte, studi…
Michele Muratori, Libera
Abbiamo preso l’impegno di implementare tutto quello che va nella direzione di ridurre i consumi, ma ancora non abbiamo fatto un salto di qualità. Tant’è che negli edifici pubblici, nessuno ha ancora un pannello fotovoltaico sopra. Per un paese piccolo come il nostro, poter ambire ad essere il primo Paese a raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 sarebbe un bel biglietto da visita da portare per il mondo. Tutti i problemi li dobbiamo arginare e dovrebbe essere una priorità del prossimo governo che si insedierà, prima cosa sul tavolo deve essere il discutere in modo organico questo problema, e non con interventi spot.
Gerardo Giovagnoli, Npr
Il tema in oggetto pare essere andato in secondo piano a livello internazionale, rispetto l’emergenza della guerra e dei temi geopolitici. Noi possiamo agire ben poco sulle dinamiche internazionali, ma possiamo pensare a cosa fare noi, con il nostro territorio. La vera sovranità noi la esercitiamo sul nostro territorio. Per parlare di sovranità, collegandola all’agenda Onu 2030, si dovrebbero raggiungere nel 2030 obiettivi a livello internazionale e noi dovremmo esserne parte e sono obiettivo che hanno a che fare con la vivibilità di un territorio, con lo star meglio, e dovremo trovare il modo di far funzionare la sovranità su acqua energia e rifiuti, se li troviamo internamente e non abbiamo bisogno di rivolgerci all’esterno, è un beneficio economico ed ambientale. Sul vivere meglio: è su questo bisogna puntare di più perché mi pare che la sensibilità su questi temi non ci sia a sufficienza e bisognerebbe prevedere interventi che hanno a che fare con infrastrutture e scelte energetiche per rendersi indipendenti e riaffermare una sovranità di cui si parla spesso a vanvera. Non è vero che su piano elettrico e idrico non si può fare niente, Ed è ora di metterlo in agenda.
Oscar Mina, Pdcs
L’impegno che la nostra Repubblica ha assunto a livello internazionale per contribuire a uno sviluppo più sostenibile deve tener conto degli obiettivi dell’Agenda 2030 che si devono tradurre in azioni specifiche e possa offrire condizioni di vita dei cittadini migliori. Per San Marino l’adesione agli obiettivi sostenibili dell’agenda Onu- 17 obiettivi e 169 target da raggiungere entro il 2030- è un traguardo conseguibile per arrivare a questa sostenibilità. Su questo fronte San Marino si è posta l’obiettivo di redigere un piano interventi. Mi auguro il Piano di strategia nazionale che richiama l’Agenda 2030 sia costituito da una serie di progetti in grado di conciliare crescita economica con la tutela ambientale. Segretario bene ha fatto e farà a mantenere questo impegno.
Giuseppe Maria Morganti, Libera
E’ una tematica che investe il futuro nostro e delle nostre generazioni. Di fronte al Sds Canti e al governo si era tracciata un’autostrada per conseguire gran parte degli obiettivi indicati in questo volume e che indica come San Marino voglia perseguire gli obiettivi dell’Agenda 2030 ed era la strada del Piano Regolatore. Chiedeva dei sacrifici in modo che le perone capissero che non si può perseguire sulla cementificazione, ma è necessario intraprendere percorsi più razionali di salvaguardia della natura. E il Prg era fondato su questi concetti, chiaro si potevano toccare interessi particolari. Ma con un pizzico di capacità progettuale si poteva benissimo arrivare a definire modifiche sostanziali, come possono essere permute, compensazioni urbanistiche contrattate…
Nicola Renzi, Rf
Ringraziamo chi ha lavorato per produrre il materiale consegnato, però Segretario non possiamo crederle. Tutti cercano di individuare dietrologie e tattiche politiche, ma noi come Rf ci limitiamo a valutare quanto fatto dai Segretari di Stato in questi anni. Per noi, è una bocciatura senza appello per lei, Segretario. Sulla viabilità: grazie alla collaborazione di Azienda e Università avevamo individuato un metodo che ci invidiano i comuni fuori di qui. Lei ha preso quel progetto e lo ha buttato nel bidone ingaggiando un braccio di ferro con l’università e i suoi professori che hanno tolto il disturbo. E così il “Progetto strade” è stato messo da parte. Acqua: in questi 4 anni non ho visto nulla fatto per cercare altre modalità di accumulo e fruibilità dell’acqua. Verde pubblico: lei nella passata legislatura era campione delle proteste del verde ai lati delle strade e oggi siamo ai minimi storici con i cittadini che postano continuamente foto di queste situazioni di degrado. La Rottaneve: lei ha smantellato ciò che di buono era stato fatto in precedenza e tutti si ricordano i disagi delle più recenti nevicate. I rifiuti sono stati il suo fiore all’occhiello migliore, sono stati tolti i cassonetti verdi e sostituiti con i cassonetti neri. Ci farà poi sapere quanto ha speso. Idea ottima direi. Poi la gestione muscolare e le epurazioni nelle aziende..Vergognoso. Poi, l’ultima pietra miliare, dopo aver ingaggiato un duello con l’ex direttore dell’Azienda, un altro duello con un professore dell’università, per non dire il Rettore, e non ultimo ha pensato di incrociare la spada con l’Archistar Boeri. Noi non ci possiamo permettere come Paese una gestione così sciagurata e approssimativa. La nostra valutazione sul suo operato non può che essere totalmente negativa. Manuel Ciavatta, Pdcs
Dopo l’intervento che mi ha preceduto non posso che iniziare dicendo che se Renzi, con gli stessi criteri con cui valuta l’operato del Segretario, Canti avesse valutato l’operato del suo precedente governo, mi domando quale sarebbe l’esito. Ma non aggiungo altro. Speravo in un dibattito che si concentrasse su una strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile. Se qualcuno è riuscito a scaricare dal sito, è un tomo con 270 pagine e con una serie di interventi sul territorio che possono essere anche dei Desiderata, ma a fianco hanno un preventivo di spesa. E oltre ad affrontare le questioni del territorio, affronta anche altre questioni. Parliamo di un bacino imbrifero, impianti..ci sono interventi concreti che si possono fare e ci sarebbe piaciuto capire se, almeno come ‘desiderata’, quello che c’è qua dentro fosse condivisibile da una più ampia maggioranza dell’Aula.

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