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A Bologna il fotografo dei record: mostra e raccolta fondi per l’alluvione

Prima volta in Italia l'artista della fotografia Andreas Gursky: mostra al Mast di Bologna e raccolta fondi per alluvione in Emilia-Romagna

Pubblicato:24-05-2023 16:53
Ultimo aggiornamento:24-05-2023 16:53

Andreas Gursky Bologna Mast
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Per la prima volta in Italia è in mostra il fotografo dei record. A Bologna arriva infatti Andreas Gursky, la cui opera ‘Rhein II’ fu battuta all’asta nel 2011 per oltre 4,3 milioni di dollari. L’immagine sarà in mostra, insieme ad altre 40 realizzazioni, negli spazi della Fondazione Mast a partire da oggi, giovedì 25 maggio, fino al 7 gennaio 2024. L’esposizione è curata dallo stesso fotografo tedesco insieme al direttore artistico Urs Stahel. Con uno sguardo alla Romagna. Da oggi, e fino ad esaurimento, saranno messe in vendita 75 copie del poster della foto ‘Bahrain I’, numerate e firmate da Gursky in persona, a 150 euro l’una. I proventi saranno devoluti alle popolazioni colpite dall’alluvione, attraverso la raccolta fondi attivata dalla Protezione civile regionale.

LE PAROLE DI GURSKY

Il fotografo tedesco, questa mattina in conferenza stampa, dedica un pensiero alla Romagna parlando delle sue opere, in particolare sull’immagine realizzata nel 2021 delle saline di Ibiza. “Oggi ha una connotazione più triste- dice Gursky- non posso non associarla alle immagini dell’alluvione di questi giorni“. La foto, aggiunge Stahel, “ci ricorda quanto avvenuto in Romagna, ma allo stesso tempo anche qual è la qualità dell’acqua e cosa vuol dire la collaborazione tra l’uomo e la natura. In Romagna invece è accaduto l’opposto: dopo la siccità, l’acqua è arrivata a distruggere”.

“UNA SELEZIONE EMOZIONANTE”

La mostra di Gursky comprende 40 immagini: dai suoi primi lavori a quelli più recenti; dalle foto dedicate all’industria moderna a quelle sulle antiche produzioni, come appunto le saline. Gursky è considerato uno dei maggiori artisti contemporanei, il nome è legato soprattutto alle fotografie di grande formato e le sue immagini sono oggi divenute vere e proprie icone, contribuendo allo status della fotografia come forma d’arte. Il lavoro di Gursky “è una forma d’arte”, afferma Stahel, il suo nome “è un marchio”, che rappresenta “la nuova era della fotografia. Una fotografia che entra nelle collezioni di arte moderna”. Quella in mostra a Bologna “è una selezione emozionante- aggiunge il curatore- e in questi spazi le sue immagini risaltano al meglio”.


LE OPERE ESPOSTE

La mostra di Gursky rientra anche nella sesta edizione di Foto/Industria, la Biennale organizzata dal Mast il prossimo autunno. A Bologna sono esposte le maggiori opere del fotografo tedesco. C’è ‘Salerno’, relizzata nel 1990, che rappresenta per Gursky “una cesura. Da quel momento ho iniziato a lavorare in modo diverso”. C’è, come detto, la famosa ‘Rhein II’ del 1999, scattata lungo il corso del fiume Reno in Germania. E c’è ‘Bahrain I’, l’immagine aerea del circuito di Formula I. C’è poi ‘Apple’, che raffigura la sede del colosso dell’informatica a Cupertino, e c’è l’inquientante immagine delle file sconfinate di prodotti in un magazzino Amazon a Phoenix, in Arizona. “Amazon ci accompagna tutti i giorni- spiega Gursky- e volevo restituire questo aspetto. Nell’immagine c’è un’invasività che va di pari passo con il dominio di Amazon“. Gran parte delle opere dell’artista tedesco sono immagini composte in post-produzioni, a partire dalle foto scattate sul momento. Tecnica in cui è considerato un vero maestro. “Ma realizzo anche istantanee- sottolinea Gursky- che hanno la stessa valenza di quelle elaborate”.

(Credits foto: Andreas Gursky, Fondazione Mast)

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