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Fontana incontra Metsola a Bruxelles: “Se passa la direttiva Ue sulla qualità dell’aria la Lombardia chiude”

Il Pd replica: "Terrorismo psicologico per non cambiare radicalmente le sue politiche"

Pubblicato:24-05-2023 16:07
Ultimo aggiornamento:24-05-2023 16:10
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Fontana incontra Metsola
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MILANO – “Qualora passasse la direttiva europea sulla qualità dell’aria, la Lombardia rischierebbe di chiudere. E con lei gran parte dell’economia italiana. Infatti, il Pil della Lombardia rappresenta il 22% di quello dell’intero Paese. Questo tema coinvolge anche Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna, che condividono la nostra posizione”. Lo ha detto il presidente della Regione, Attilio Fontana, nella sede del Parlamento Europeo, a Bruxelles dove ha incontrato la presidente Roberta Metsola, illustrando prima agli eurodeputati italiani e poi alla stampa, la proposta della Lombardia in tema di emissioni atmosferiche. “La normativa Ue- ha evidenziato Fontana- pone un obiettivo di valore legale per noi irrealistico. Per raggiungerlo dovremmo ricorrere a una drastica riduzione delle nostre attività. Pensate soltanto che bisognerebbe ‘eliminare’ il 75% delle attività produttive e impedire la circolazione dei 3/4 dei veicoli che oggi circolano”.

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Fontana con gli assessori Guido Guidesi (Sviluppo Economico) e Giorgio Maione (Ambiente e Clima) e il sottosegretario con delega alle Relazioni Internazionali ed Europee, Raffaele Cattaneo ha presentato il ‘Manifesto della Lombardia a sostegno delle politiche per la qualità dell’aria in Europa’, e oltre a Metsola ha visto l’ambasciatrice d’Italia a Bruxelles Federica Favi e il rappresentante permanente presso l’UE, ambasciatore Vincenzo Celeste.

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La tesi del governatore trova le ferma opposizione del Pd. “Fontana fa terrorismo psicologico sulle misure europee perché vuole una scusa per non cambiare radicalmente le sue politiche in materia di qualità dell’aria e inquinamento”, dice il capogruppo al Pirellonje Pierfrancesco Majorino. Politiche, quelle regionali, che producono effetti inesistenti. Sinceramente non capisco cos’altro debba accadere per dimostrare che occorre cambiare decisamente rotta. Un conto è intervenire per ragionare su qualche miglioramento dei provvedimenti e delle scelte che l’Europa nei mesi adotterà, anche a partire dalle preoccupazioni dei settori produttivi che non vanno mai lasciati soli, tutt’altro è raccontare bufale come quelle secondo cui ‘l’Europa chiuderebbe la Pianura Padana’”.

La capodelegazione del Pd in commissione ambiente del Consiglio regionale Miriam Cominelli entra nel merito del piano regionale di sviluppo sostenibile (Prss) per sottolineare che “si evince dalla tabella presentata nel PRSS che il target di concentrazione di PM10 arriverà a 25 microgrammi/m3 in coerenza con le nuove proposte europee, mentre nulla ci sembra di vedere riguardo alle emissioni di PM 2,5 e di NO2”. “Avremmo voluto una Lombardia coraggiosa nel chiedere contro l’inquinamento atmosferico più risorse in Europa invece di sanzioni. Ci ritroviamo, invece, con una Lombardia che non ha nessuna intenzione di mantenere le scadenze previste dal Parlamento europeo e che cerca di avere una dilazione dei tempi”.

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