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A Firenze un maxi murale da 240 mq per Davide Astori

L'artista Giulio Rosk ha ritratto il calciatore scomparso il 4 marzo 2018. L'opera realizzata sulla facciata di un palazzo delle case popolari di via Canova è stato promosso da Cure2Children

Pubblicato:24-05-2021 16:07
Ultimo aggiornamento:24-05-2021 16:15
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MURALE_ASTORI
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FIRENZE – “Ogni bambino ha il diritto di giocare la sua partita”. È la frase che chiude il maxi murale che Firenze dedica a Davide Astori, voluto e promosso dalla fondazione Cure2Children. Sorridente, la maglia viola indosso, la fascia da capitano al braccio, il suo numero, il 13. Così l’artista Giulio Rosk ha ritratto il calciatore scomparso il 4 marzo 2018, prima del match contro l’Udinese. Una facciata di un palazzo di case popolari in via Canova, in un quartiere popolare come all’Isolotto, perché “il suo ricordo non rimanga in un campo da calcio ma tra le persone”, spiega l’artista all’inaugurazione dell’opera.

Duecentoquaranta metri quadrati di parete colorata pieni d’affetto per quel sorriso. Che ha inciso, lasciando una traccia di sé, tanto che arriva anche mister Stefano Pioli (che allenava Astori in quell’anno tragico). Dopo aver trascinato il suo Milan in Champions League vincendo ieri sera a Bergamo contro l’Atalanta, è qui a omaggiare ‘il suo 13’. C’è l’ex capitano viola, Manuel Pasqual, e quello che in città viene chiamato affettuosamente il ‘sindaco’, Borja Valero: “Non c’è bisogno di dire tante parole, basta vedere la gente che c’è qui oggi per ricordarlo e questo credo sia la cosa più bella”.

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Sotto il murale arriva anche la famiglia di Astori, i genitori Anna e Renato, e i fratelli, Bruno e Marco. “Quello che la città sta dimostrando è qualcosa che va oltre lo sport. Quando una cosa è fatta con il cuore tutto diventa speciale, quindi noi ringraziamo e ringrazieremo sempre Firenze per l’affetto dimostrato alla nostra famiglia e a Davide in particolare. Vedere Pioli che, dopo la partita di ieri sera, è qui significa che mio fratello ha fatto qualcosa di grande nella sua carriera e nella sua vita”, dice Bruno a nome della famiglia.

Sul piccolo palco salgono anche le istituzioni locali, come il presidente della Regione, Eugenio Giani, e il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo. Poi è la volta del sindaco Dario Nardella: “Stiamo facendo tanti murales nel quartiere, è una forma di arte, ed è anche un modo per lasciare per sempre un segno, come quello che ha lasciato Davide e che noi non cancelleremo mai. Oggi non celebriamo soltanto il calciatore, ma soprattutto un grande uomo”.

Parla anche il club manager della Fiorentina, Giancarlo Antognoni, l’unico dieci di Firenze, che si sofferma sulla diatriba della fascia da capitano, quella dedicata a Davide Astori ma che non potrà essere più indossata. Per questo assicura: “La società è al lavoro per cercare di inserire in modo permanente da qualche altra parte della maglia il ricordo di Astori”. “‘Occorre far capire quello che Cure2Children fa’. Sono queste sono le prime parole che Davide ha pronunciato in pubblico l’11 febbraio del 2018, soltanto pochi giorni dopo, precisamente il 4 marzo, se ne andava improvvisamente lasciandoci tutti attoniti.
Può sembrare una frase di circostanza, ma Davide aveva perfettamente capito, da subito, l’importanza di far conoscere la missione di Cure2Children e il suo messaggio universale di speranza e di fede nell’umanità. Chiunque vorrà onorare la memoria di Davide, lo può fare sostenendo e stando al fianco dei bambini di Cure2Children”, dichiara la presidente della fondazione, Cristina Cianchi. Proprio Cure2Children ha firmato il progetto attraverso una campagna di crowdfunding dedicata, partita lo scorso 30 marzo. L’obiettivo di 30.000 euro è stato superato, ma la raccolta fondi resterà aperta fino al 31 maggio.

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