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I parenti delle vittime del Ponte Morandi presentano una legge per le “vittime di incuria”

La presidente del comitato, Egle Possetti, spiega che la proposta mira ad "istituire la figura delle vittime di incuria, come ad esempio esistono le vittime del terrorismo"

Pubblicato:24-05-2021 12:12
Ultimo aggiornamento:24-05-2021 17:08

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GENOVA – Dopo averlo presentato al capo di gabinetto del presidente del Consiglio, Mario Draghi, e alle commissioni Ambiente e Trasporti della Camera, il Comitato ricordo vittime ponte Morandi illustra i contenuti del progetto di legge “Norme a favore delle vittime dell’incuria nella gestione dei beni strumentali all’erogazione dei servizi pubblici e di interesse economico generale” ai parlamentari liguri. “Lunedì 7 giugno lo presenteremo anche ai parlamentari piemontesispiega la presidente del comitato, Egle Possetti– perché sono le due regioni che hanno avuto più defunti dalla nostra tragedia”.

Stamattina, all’auditorium di Palazzo Rosso, a Genova, erano presenti i deputati Luca Pastorino (Leu), Manuela Gagliardi (Cambiamo!), Roberto Bagnasco e Roberto Cassinelli (Forza Italia), Roberto Traversi (M5s), Flavio Di Muro (Lega), Marco Rizzone (Misto) e i senatori Elena Botto (Ms5) e Mattia Crucioli (Misto). In sala anche il governatore ligure, Giovanni Toti, e l’assessore comunale Matteo Campora, delegato dal sindaco Marco Bucci, ancora in convalescenza a casa. “La nostra proposta- riassume Possetti- vuole istituire la figura delle vittime dell’incuria, come ad esempio esistono le vittime del terrorismo. Per noi è estremamente importante la ratio di questa proposta: lo Stato deve tutelare i cittadini e questa legge dovrebbe fare in modo che lo Stato lo riconosca”. La portavoce dei familiari delle 43 vittime precisa che “la nostra è una bozza, curata dall’avvocato Raffaele Caruso: sono stati ripresi gli aspetti economici di provvedimenti similari. Ci sono richieste anche di benefici per i figli delle vittime, ma per noi la cosa fondamentale è che è un provvedimento che varrà per il futuro, per tutte le tragedie causate dall’incuria. Abbiamo cercato di non pensare a noi nello specifico, ma di fare un impianto più generale”.

“Le vittime dell’incuria nella gestione di beni e servizi di interesse economico generale- spiega Raffaele Caruso, legale del comitato ed estensore del progetto di legge- verrebbero equiparate alle vittime del terrorismo e della mafia. Lo Stato, indipendentemente da chi sono i responsabili e prescindendo dai tempi lunghi processuali, interverrebbe quasi immediatamente con una serie di sussidi economici, previdenziali e di sostegno rispetto anche a necessità psicologiche, sanitarie e occupazionali”.


Diverse le strade che potrebbero portare alla legge: un disegno di iniziativa governativa, una proposta di legge dei parlamentari liguri o, ancora, una proposta di legge dei componenti delle commissioni Trasporti e Ambiente della Camera, ipotesi peraltro già ventilata. Più difficile un decreto da parte del governo perché non ci sono i caratteri dell’urgenza. “Ci sono diverse strade- conclude l’avvocato- ma per il comitato è importante la trasversalità politica perché è un provvedimento che non ha bandiera: come questi fatti tendono a unire la collettività attorno a chi ha subito un evento tragico, così ci auguriamo che tutta la rappresentanza parlamentare si riconosca in un provvedimento di questo tipo”.

RIMBORSO DI 200.000 EURO AI PARENTI O 2.000 PER OGNI PUNTO DI INVALIDITÀ

Un rimborso una tantum da 200.000 euro ai parenti delle vittime di una tragedia causata dall’incuria nella gestione dei beni pubblici o 2.000 euro per ogni punto percentuale di invalidità per chi rimane ferito. E, ancora, un vitalizio mensile da 258,23 euro al mese per i familiari delle vittime o da 1.033 per gli invalidi con una percentuale non inferiore al 25%. Sono i benefici economici riconosciuti dalla legge 302 del 20 ottobre 1990 a favore delle vittime del dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata che il Comitato ricordo vittime di Ponte Morandi vorrebbe estendere anche alle vittime di “eventi dannosi conseguenti a carenze, vizi, difetti, omissioni nella progettazione, costruzione, gestione, manutenzione, vigilanza, controllo, funzionamento, regolazione di edifici e strutture di qualunque tipo al cui interno e nel cui ambito vengano erogati servizi di carattere pubblico, nonché di infrastrutture e di servizi soggetti alla competenza dell’Autorità di regolazione dei trasporti”.

Il progetto di legge è stato presentato questa mattina a Genova ai parlamentari liguri ed era già stato illustrato al capo di gabinetto del presidente del Consiglio nonché ai componenti delle commissioni Ambiente e Trasporti della Camera. C’è, poi, una serie di agevolazioni non strettamente economiche: dalla precedenza di assunzione in enti pubblici all’esenzione dai ticket sanitari per ogni tipo di prestazione sanitaria conseguente agli eventi coperti dalla legge, dalla previsione di borse di studio scolastiche e universitarie all’assistenza psicologica a carico dello Stato. Il testo del provvedimento predisposto dal legale del comitato, Raffaele Caruso, prevede che i benefici economici erogati agli aventi diritto non siano qualificati come risarcimento di danno morale, che viene rimesso integralmente alla dinamica giudiziaria.

Proposta una retroattività al primo gennaio 2000: per quanto riguarda gli arretrati, è previsto un anticipo a carico del bilancio dello Stato del 2021 pari al 55% e un saldo del restante 45% a carico del bilancio 2022. Per capire quali sono gli eventi causati dall’incuria nella gestione dei beni pubblici, la norma rimanda all’Autorità di regolazione dei trasporti. I beneficiari, invece, vengono messi nero su bianco: il coniuge, i genitori, i figli, nonché fratelli o sorelle delle vittime; le persone, anche non parenti né affini né legati da rapporto di coniugio, conviventi a carico del deceduto nei tre anni precedenti il decesso e i conviventi more uxorio; chiunque subisca un’invalidità permanente per effetto di lesioni riportate in conseguenza degli eventi coperti dalla legge. Escluso chiunque abbia concorso alla produzione degli eventi tragici o abbia commesso reati connessi.

L’iniziativa di legge in esame– si legge nella relazione illustrativa- è proposta con l’intento di trasformare la tragedia che ha colpito 43 innocenti e l’intera città di Genova in un’opportunità per lo Stato di rendersi capace di riconoscere il dolore di chi ha subito questa tragedia e di stare al loro fianco. L’approvazione della proposta rappresenterebbe un modo con cui rendere il dolore della tragedia generativo di un’occasione di crescita per l’intera comunità”.

TOTI: “NESSUNA CIFRA PUÒ RISARCIRE MA BENE LO STIMOLO ALLE CAMERE”

Credo che nessuna cifra possa risarcire i familiari delle vittime di Ponte Morandi, ma penso anche che un gesto di attenzione da parte del Parlamento possa essere un risarcimento a loro e a tutto il Paese, come a dire che queste cose non debbono accadere in una grande nazione come l’Italia”. Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, stamattina a Genova a margine della presentazione del progetto di legge “Norme a favore delle vittime dell’incuria nella gestione dei beni strumentali all’erogazione dei servizi pubblici e di interesse economico generale”, curata dal Comitato vittime Ponte Morandi.

“Oggi vale ancora di più dopo la tragedia di Stresa di ieri– aggiunge il governatore, quando altre persone hanno perso la vita in una domenica che doveva essere di festa e di esplorazione delle bellezze del nostro Paese, ma si è trasformata in una tragedia”. Per Toti, “sono cose che si ripetono con una consuetudine a cui non dobbiamo abituarci e credo che questo progetto di legge mandato in Parlamento possa stimolare il legislatore”.

PARENTI DELLE VITTIME DEL PONTE MORANDI: LA TRAGEDIA DELLA FUNIVIA NON È UN CASO

Penso che la tragedia di ieri non sia un caso, come la nostra. Per noi è stato un altro momento drammatico, ci ha riproposto immediatamente tutti i nostri ricordi”. Così Egle Possetti, presidente del Comitato familiari vittime di Ponte Morandi, commenta la tragedia della funivia del Mottarone, a margine della presentazione ai parlamentari liguri del progetto di legge a favore delle vittime dell’incuria nella gestione dei beni strumentali per l’erogazione di servizi pubblici e di interesse economico generale.

“Non sono un tecnico e ieri non ho neanche seguito perché era troppo difficile stare a guardare il telegiornale- prosegue Possetti- comunque, sono altre famiglie che hanno avuto un gravissimo lutto, tra l’altro in un Paese che si propone come meta turistica non è sicuramente bel biglietto da vista”.

POSSETTI: “SE RESTA LA CONCESSIONE AD ASPI È COME SE NULLA FOSSE AVVENUTO”

Se questi (Aspi, ndr) continuano a gestire le autostrade, è come se nulla fosse avvenuto: questo principio è inaccettabile. Parliamo di elementi che devono essere di tutela del Paese. Per noi è una spina nel fianco, è inaccettabile che tre anni dopo una tragedia del genere siamo ancora a parlare di questo e di fondi statali che dovrebbero essere dati a questa società. Stiamo cercando di fare di tutto perché questo non avvenga. Siamo granelli di sabbia, ma ci dobbiamo provare”. Così Egle Possetti, presidente del Comitato familiari vittime di Ponte Morandi, stamattina a Genova, ribandendo la richiesta di revoca della concessione autostradale ad Aspi, a margine della presentazione ai parlamentari liguri del progetto di legge a favore delle vittime dell’incuria nella gestione dei beni strumentali per l’erogazione di servizi pubblici e di interesse economico generale.

“C’è una concessione che è stata blindata da vent’anni da governi di tutti i colori- prosegue- questa cosa oggi non ha alcun senso. Non c’è più la fiducia. Questa concessione dovrebbe essere chiusa. Poi, anche da un punto di vista finanziario, ci sono degli elementi che fanno sì che la trattativa con Cdp non sia così conveniente rispetto a un’eventuale revoca: quindi, chi sa deve agire”.

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