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Osa Palermo: “Cure e sostegno alle famiglie dei pazienti”

ROMA - "A volte mi fermo a pensare che il nostro lavoro sia il piu' bello in assoluto tra tutti

Pubblicato:24-05-2018 13:22
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:55

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ROMA – “A volte mi fermo a pensare che il nostro lavoro sia il piu’ bello in assoluto tra tutti quelli esistenti. Il nostro compito non e’ solo quello di guarire le ferite o mobilizzare un arto, ma portare sollievo e un po’ di felicita’ dentro le case dei nostri assistiti”. A raccontare le emozioni della sua vita professionale e’ Elena Matranga, coordinatrice Osa della sede di Palermo dal 2006. “E quando quel tenero e timido sorriso lo intravedi sulla bocca di un bambino, allora proprio in quel piccolo istante capisci che non c’e’ lavoro piu’ bello di questo- prosegue Matranga- Angelo, lo chiamero’ cosi’, e’ un nostro piccolo assistito che oggi ha 12 anni e noi lo seguiamo da quando ne aveva 3”. Formalmente il Pai (Piano di Assistenza Individuale) prevede un’assistenza infermieristica due o piu’ volte al giorno per cinque volte la settimana per cateterismo estemporaneo e quattro volte a settimana di fisioterapia in paziente affetto fin dalla nascita con diagnosi di spina bifida. “Dopo tutti questi anni, oltre a svolgere le attivita’ indicate nel PAI, noi di Osa- prosegue la coordinatrice di Palermo- abbiamo instaurato un legame autentico con il nostro piccolo assistito. Quando conobbi suo padre, vidi un uomo con addosso un fardello grande come una casa, diviso tra la disperazione per la disabilita’ di un figlio e la delusione di avere a che fare con una burocrazia che rendeva difficile, quasi impossibile, la sua vita. Lo rassicurai e parlai personalmente con il CAD per la pratica del piccolo Angelo, tranquillizzando sia la ASP sia il papa’ che per OSA non sarebbe stato per niente difficile assistere il bambino, ma che potevamo dare un po’ di tranquillita’ a quella famiglia che di tranquillo non aveva niente”. E cosi’ “ci impegnammo tutti, colleghi di Centrale, infermieri e fisioterapisti per donargli un po’ di serenita’. Questo dovrebbe insegnare a tutti che la buona Sanita’ non e’ quanto si spende, ma investire il denaro in servizi utili per il cittadino, chiunque esso sia”, conclude Matranga.

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