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‘Futuro anteriore’, evento Roche dedicato ad innovazione/ VIDEO

De Cicco: "Grazie a farmaci ogni giorno si guadagnano sei ore vita"

Pubblicato:24-05-2017 16:25
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:15

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ROMA – Cos’è l’innovazione? Quali sono le sfide che ci attendono per il futuro? Queste alcune domande a cui rappresentanti delle istituzioni, del settore della salute, della ricerca e della cultura hanno cercato di dare una risposta nel corso dell’evento promosso da Roche ‘Futuro Anteriore’, che si è svolto ieri sera a Roma presso il Chiostro del Bramante.

De Cicco: “Investire in ricerca e sviluppo per  individuare soluzioni tempestive ed efficaci”

‘E’ necessario riflettere sulle sfide presenti e future dell’innovazione- ha detto Maurizio De Cicco, presidente e ad di Roche- La nostra conoscenza è guidata dal cambiamento e dalla voglia di innovare. Investire in ricerca e sviluppo, oltre a configurarsi come una scelta coraggiosa, ci permette di individuare soluzioni tempestive ed efficaci per offrire una più alta qualità della vita alle persone. Potremo arrivare davvero a vivere un futuro migliore se avremo creduto nell’innovazione continua’.


‘Futuro anteriore’, ha proseguito De Cicco, è di fatto “uno sguardo verso il futuro ma pensando al presente, è un modo diverso di guardare quella che è la realtà, sapendo che questa già da oggi può essere profondamente diversa. Oggi per esempio abbiamo già tra le mani una nuova tecnologia che ci consentirà di curare una patologia che fino a ieri spaventava, cioè i tumori“.

Investire in ricerca però è una scelta coraggiosa. Ma cosa serve per avere un futuro migliore? “Certamente tanta fortuna, perché la ricerca è il cuore dell’innovazione– ha risposto all’agenzia Dire l’ad di Roche- se non c’è ricerca non c’è innovazione. Purtroppo la ricerca non porta sempre ai risultati sperati e l’importante è far tesoro degli errori per migliorarsi continuamente e non mollare mai“. Ha aggiunto De Cicco: “Parto da un dato di fatto: oggi grazie anche alla qualità di vita, alla prevenzione e anche al contributo dei farmaci, mediamente ogni giorno si guadagnano sei ore di vita. Le aspettative di vita di un bambino che nasce oggi sfiora addirittura i cento anni e questo è un dato straordinario. Bisogna pensare però che non sarà importante solo la vita, ma anche la qualità di vita“.


Vella: “Vendita on line dei farmaci è pericolosa”

Secondo i dati pubblicati nell’edizione 2016 dell’Ue Industrial R&D Investment Scoreboard (ricerca europea che monitora i trend aziendali in ricerca e sviluppo) tra i settori più attivi c’è intanto quello farmaceutico, per il quale gli investimenti in R&S sono aumentati in un anno del 9,8%.”Si può fare sempre di più- ha commentato Stefano Vella, presidente di Aifa– ma questi risultati sono già molto significativi. È vero che la farmaceutica negli ultimi mesi e anni ha fatto un salto straordinario legato all’innovazione, che però è venuta dalla ricerca di base: la scoperta di alcuni meccanismi di patologia, anche semplicemente di patogenesi delle malattie, ha permesso di mettere a punto dei farmaci innovativi, penso ai biologici, qualcosa di straordinario. Quindi penso che si possa fare di più, ma è già tantissimo quello che si è fatto: siamo di fronte ad una piccola rivoluzione del farmaco in senso lato”.

Interpellato dall’agenzia Dire sulla questione dei farmaci online, Vella ha poi risposto: “Purtroppo è un fenomeno che esiste ed è esistito, per esempio per l‘Epatite C, cosa che adesso dovrebbe in un certo senso finire, perché i prezzi sono calati anche grazie anche al lavoro fatto dall’Aifa e perché c’è disponibilità per tutti, si sono aperti i criteri di accesso. Quindi dico che la vendita online dei farmaci online è pericolosa perché uno non sa sempre cosa acquista ed è un ‘fai da te’ che può far male. È qualcosa che esiste nel mondo e in Italia è ancora un fenomeno limitato, però va strettamente controllato”.


Si è parlato anche di innovazione come sviluppo a ‘Futuro anteriore’. Concetto ancora più vero in ambito oncologico sia diagnostico sia terapeutico: i progressi fatti nello studio del genoma, infatti, hanno permesso di capire come le neoplasie siano diverse tra loro e si sviluppino in seguito a differenti mutazioni del Dna. E grazie ad una nuova metodica introdotta da Foundation Medicine, è possibile associare la metodica di Next Generation Sequencing, a una reportistica fatta da un team multidisciplinare, così da definire un percorso terapeutico personalizzato alle necessità del singolo paziente.

Ricciardi: “Vera sfida è rappresentata dall’accesso alle nuove terapie”

“Solo quest’anno si sono registrati nel mondo circa 14 milioni di casi di cancro in più rispetto all’anno precedente– ha commentato Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità- Una cifra destinata a crescere insieme a quella per le nuove tecnologie per contrastare il tumore. La vera sfida è rappresentata dall’accesso alle nuove terapie che, per esempio, neanche in Europa è ancora garantito a sufficienza. Una sfida complessa che si può affrontare solo con strategie di sanità pubblica basate innanzitutto su una rigorosa valutazione d’uso delle tecnologie sanitarie insieme a un altrettanto rigorosa valutazione dell’appropriatezza d’uso basata sull’evidenza scientifica“.

Andrea Mandelli: “Dobbiamo avere il coraggio di cambiare questo Paese

Ad intervenire alla serata evento Roche anche Andrea Mandelli, vicepresidente della Commissione Bilancio del Senato e presidente della Fofi: “Cosa c’è da fare subito per farmaci e innovazione? Il Paese sicuramente sta vivendo un momento particolare- ha detto- Subito secondo me bisogna cercare di pensare che i giovani vanno incentivati a cambiare il modello del loro futuro, agevolandoli nella burocrazia e favorendoli nel percorso di studi, che spesso può essere lungo e poco competitivo rispetto ai loro coetanei che in altre nazioni arrivano al traguardo della laurea prima”.

Nello stesso tempo, sempre secondo il senatore Mandelli, bisogna cercare “di aiutare davvero i giovani ad entrare nel mondo dell’imprenditoria, cercando di diminuire le tasse per chi comincia a lavorare con spirito innovativo. Il mondo sta cambiando e se noi vogliamo pensare a loro dobbiamo pensarlo in una maniera diversa. Noi negli anni Sessanta pensavamo che la cosa migliore fosse intraprendere una piccola attività e avere una libertà personale imprenditoriale, ora invece mi sembra che i ragazzi abbiano dei modelli diversi, vogliono un lavoro non fisso, saltuario, e cercano degli obiettivi che noi non avevamo. Il Paese sicuramente davanti a sé ha una sfida assoluta: cercare di sburocratizzarsi, dare una mano a fare impresa e, soprattutto, cercare di capire davvero che il nostro futuro, come lo abbiamo visto noi, non può essere quello che pensiamo noi per i nostri giovani”.

Secondo il vicepresidente della Commissione Bilancio del Senato, abbiamo ricette molto semplici “ma il Paese si sta incartando su se stesso, eppure l’Italia potrebbe fare molto. Sono convinto che il Paese ha delle risorse straordinarie e una grande capacità di reagire nei momenti di confusione. Ci stiamo facendo del male: io vedo alcuni provvedimenti di legge che sono difficoltosi da interpretare, che affastellano norme su norme, che complicano invece di semplificare. Ecco- ha concluso- noi dobbiamo avere il coraggio di cambiare questo Paese“.

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