Francesco e l’ultimo viaggio, con l’eterno mistero Orlandi

"Emanuela è in cielo" rivelò Papa Bergoglio al fratello Pietro: ma tante domande restano senza risposte

Pubblicato:24-04-2025 10:27
Ultimo aggiornamento:24-04-2025 10:27

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ROMA – Il più lontano nel tempo, tra i predecessori di Papa Francesco che hanno scelto di essere sepolti a Santa Maria Maggiore a Roma, è stato Papa Pio V, 1566-1572. Venne sepolto il 9 gennaio 1588. Dopo di lui a Santa Maria Maggiore sono stati sepolti Sisto V (pontificato dal 1585 al 1590), Clemente XIII (1758-1769), Paolo V (1605-1621) e Clemente IX (1667-1669).
Francesco, nel testamento datato 29 giugno 2022, ha chiesto che il suo ultimo viaggio “terreno” si concludesse proprio in questo “antichissimo santuario Mariano dove mi recavo per la preghiera all’inizio e al termine di ogni Viaggio Apostolico”. Una scelta che ha fatto discutere, ma che conferma la linea di un uomo protagonista di un pontificato di rottura: sarà il primo Pontefice dopo oltre un secolo a scegliere di essere sepolto fuori da San Pietro. L’ultimo fu Leone XIII, che fu sepolto a San Giovanni in Laterano a Roma nel 1903.

IL NO COMMENT DI PIETRO ORLANDI SULLA MORTE DI PAPA FRANCESCO

Tantissime le reazioni alla morte del Pontefice, tra queste ha colpito quella di Pietro Orlandi, da quasi mezzo secolo alla ricerca di risposte sul destino della sorella Emanuela, scomparsa il 22 giugno 1983, dopo le lezioni di musica presso l’Accademia di Musica ‘Tommaso Ludovico da Victoria’, che aveva sede nel Palazzo di Sant’Apollinare, nell’omonima piazza a poca distanza da Palazzo Madama. “Il mio pensiero è lo stesso di ieri, di oggi e lo stesso sarà anche domani”, si è limitato a scrivere sui social perché il suo pensiero era, è e sarà sempre legato alla verità da scoprire sulla sorella Emanuela.
Dopo Giovanni Paolo II, è sotto il suo pontificato che la 15enne cittadina vaticana scompare, e dopo Benedetto XVI, è Papa Francesco il terzo Pontefice dal quale la famiglia Orlandi avrebbe voluto risposte che non sono però arrivate e da qui è arrivata la scelta di Pietro di “non rilasciare commenti” dopo la notizia della morte di Bergoglio. Che pure una mezza risposta, all’inizio del suo pontificato, era il 2013, l’aveva data proprio al fratello, nell’unico contatto avuto, in pubblico, affermando: Emanuela “è in cielo”.

LA ‘PISTA’ CHE PORTA A SANTA MARIA MAGGIORE

Sulla giovane sono state fatte tante ipotesi, più o meno credibili, e tante ricostruzioni riconducono proprio ad una possibile sepoltura della ragazza. Si era parlato del cimitero teutonico all’interno del Vaticano (l’analisi dei resti confermò che non erano di Emanuela); della sepoltura sotto Castel Sant’Angelo, in un cunicolo, su segnalazione di un ex Carabiniere (ma erano di animali); sotto il pavimento della sede della Nunziatura apostolica a Roma, in via Po (anche qui, i resti trovati non portarono chiaramente a nulla). Infine anche Santa Maria Maggiore, proprio la Basilica in cui sarà sepolto Papa Francesco ‘custodirebbe’ quantomeno dei segreti legati legati alla Orlandi. Si tratterebbe di una cassa che non sarebbe più raggiungibile nei sotterranei e su cui resterebbe il mistero.

LA TOMBA DI RENATINO DE PEDIS TRA PAPI, CARDINALI E MARTIRI

E a proposito di sepolture in luoghi sacri e di misteri una che ha fatto parecchio discutere è stata quella di Enrico De Pedis, ‘Renatino’, presso la Basilica di Sant’Apollinare, a due passi dalla scuola di musica di Emanuela. ‘Renatino’. Dove riposano Papi, cardinali e martiri cristiani.
Proprio lì, c’era infatti la tomba di Renatino, uno dei capi più potenti della banda della Magliana, assassinato il 2 febbraio 1990, “un benefattore” secondo il rettore della basilica, monsignor Piero Vergari.
Esattamente 35 anni fa, era il 24 aprile del 1990 De Pedis fu tumulato nella Basilica dopo il nulla osta concesso dall’allora Vicario generale della diocesi di Roma e presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), il cardinale Ugo Poletti. La notizia della sepoltura uscì una prima volta già nel 1995, divenne anche oggetto di una interrogazione parlamentare nel 1997, ma tutto finì nel dimenticatoio. Fino al 2005, quando alla trasmissione di Raitre Chi l’ha visto? arrivò una chiamata che ricordava la presenza di De Pedis in Basilica: il corpo fu traslato e poi cremato.

LA ‘VERITÀ” DI ER CRISPINO

Proprio all’ex boss della Banda della Magliana è legata una delle ipotesi più accreditate sul mistero Orlandi, sempre con il Vaticano coinvolto. A confermarlo Maurizio Abbatino, ‘Er Crispino’ della Banda, collaboratore di giustizia. Nel libro intervista ‘La verità del Freddo’ è riportata la verità di Crispino su quanto ha vissuto nella sua carriera criminale, direttamente o da spettatore. Nel capitolo dedicato alla vicenda di Emanuela Orlandi racconta, tra le altre cose, ‘perché De Pedis avrebbe dovuto prenderla’: “Per i soldi che aveva dato a personaggi del Vaticano. Soldi finiti nelle casse dello Ior”, la banca di Stato del Vaticano. Soldi “mai restituiti. E non c’erano solo i miliardi dei Testaccini- continua Abbatino- ma pure i soldi della mafia. L’omicidio di Michele Sindona e quello di Roberto Calvi sono legati al sequestro Orlandi. Se non si risolve il primo, non si arriverà mai alla verità sul presunto suicidio di Calvi e sulla scomparsa della ragazza”. A conferma della versione di Abbatino anche la versione di un altro ex membro della Banda della Magliana, della quale è venuta a conoscenza l’agenzia Dire, che fa ancora riferimento ai presunti fondi finiti allo Ior.
Tante versioni, tanti dubbi: di sicuro in mezzo a tutti i misteri resta una famiglia che aspetta e chiede la verità.

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