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Il Pd apre al governo con M5S, Martina: “Disponibili dopo rottura tra Di Maio e Salvini”

ROMA - "Siamo disponibili a valutare il fatto nuovo, se verra' confermato in queste ore, pronunciato dal M5s della fine

Pubblicato:24-04-2018 13:35
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:48
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ROMA – “Siamo disponibili a valutare il fatto nuovo, se verra’ confermato in queste ore, pronunciato dal M5s della fine di qualsiasi tentativo di un accordo tra M5e e Lega e centrodestra”. Cosi’ Maurizio Martina al termine della consultazione con il presidente della Camera Roberto Fico.

Ci impegniamo ad approfondire questo possibile percorso di lavoro comune coinvolgendo in primo luogo i nostri gruppi dirigenti: la nostra direzione nazionale che deve essere eventualmente chiamata a deliberare un percorso nuovo che ci coinvolga”.

“Anche i nostri gruppi dirigenti, la nostra direzione nazionale, il partito democratico tutto deve essere chiamato a valutare” la svolta del M5s che ha rotto con la Lega.


“Abbiamo costruito tutte le nostre valutazioni immediatamente successive al voto 4 marzo, e che hanno impegnato i gruppi dirigenti, su base dello scenario della nostra sconfitta, con l’onere e l’onore dato alle forze politiche che hanno prevalso il 4 marzo. Se le dichiarazioni importanti di Di Maio saranno confermate, allora siamo disponibili a valutare il fatto nuovo”.

Siamo a un potenziale passaggio di fase“. Ora “aspettiamo di avere risposte” dal M5s “su questi temi propedeutici alla nostra iniziativa”.

ASSE RIFERIMENTO ATTORNO A PROGRAMMA PD

“Sul piano programmatico noi abbiamo ribadito al presidente Fico che l’asse di riferimento sta attorno al programma del Pd nei contenuti, nelle proposte e nelle idee”. Lo dice Maurizio Martina, segretario reggente Pd, al termine delle consultazioni con il presidente della Camera Roberto Fico.

Per Martina sono tre “le sfide essenziali, cruciali”. Un’Italia che e’ “chiamata a scegliere e a contribuire alla nuova stagione europeista oppure se ripiegare verso un rischio sovranista”.

Poi politiche del lavoro e dello sviluppo che tengano conto degli equilibri della finanza pubblica. E, infine, dice ancora Martina e’ per “noi fondamentale ribadire la centralita’ del rinnovamento della democrazia rappresentativa a dispetto di una deriva plebiscitaria”.

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