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25 aprile, a Roma è scontro tra Comunità Ebraica e Anpi: salta la manifestazione unitaria

La Comunità Ebraica diserta la manifestazione unitaria del 25 aprile per la presenza di associazioni filo-palestinesi

Pubblicato:24-04-2018 11:26
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:48
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ROMA – La Comunità Ebraica di Roma diserta la manifestazione unitaria dell’Anpi per il 25 aprile e comunica che “si recherà alle ore 9.30 alle Fosse Ardeatine e successivamente alle ore 10 a Via Tasso per un momento pubblico di raccoglimento per ricordare la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo”.

La decisione della Comunità Ebraica è motivata dalla presenza di associazioni filo palestinesi al corteo dei partigiani. Nonostante gli stessi organizzatori, infatti, avessero richiesto ai gruppi organizzati pro Palestina di non scendere in piazza con i propri simboli per garantire l’unità dei gruppi partigiani, compresa la Brigata Ebraica, la comunità palestinese di Roma- storicamente presente al corteo del 25 aprile- ha lanciato un invito a sfilare con kefiah e bandiere “nella speranza che anche il popolo palestinese possa avere un giorno il suo 25 aprile“.

Dura la reazione della Comunità Ebraica, che ha chiesto all’Anpi di mettere fuori dal corteo “simboli estranei alla storia della resistenza al nazifascismo”. La risposta dell’Associazione dei Partigiani, che ha ribadito un invito al rispetto reciproco, è stata giudicata insufficiente e la manifestazione unitaria, per la quale si erano spesi in prima persona la sindaca Raggi e il vicesindaco Bergamo, è naufragata.


IL COMUNICATO DELLA COMUNITA’ EBRAICA

“L’Anpi, nonostante gli accordi, non ha voluto prendere una posizione ufficiale e definitiva in merito a presenze organizzate di associazioni palestinesi e filopalestinesi con simboli estranei allo spirito del 25 aprile. Non basta una nota ambigua in cui si invitano tutti a partecipare, perché in questa giornata bisogna portare rispetto alla Storia e ai suoi protagonisti. L’equidistanza tra i simboli di chi combatteva con i nazisti e quelli della Brigata Ebraica è inaccettabile e antistorica e se l’Anpi non ha la forza e la volontà di delegittimare la presenza di questi gruppi viene meno il senso di una manifestazione unitaria. Siamo grati alla Sindaca di Roma Virginia Raggi per l’impegno profuso in questi mesi nel tentativo di favorire un corteo unitario in occasione di questa Festa e ci rammarichiamo che, nonostante l’impegno dell’amministrazione, non sia stato possibile tornare a corteo unitario, ma purtroppo non ci sono le condizioni.

IL COMUNICATO DELL’ANPI ROMA

“Siamo sinceramente sorpresi per la possibile rinuncia all’unità faticosamente costruita per il corteo del 25 aprile, con la Sindaca e la comunità ebraica romana, con l’Ucei e, nelle riunioni cittadine, con tutti i partiti, i sindacati, le associazioni e coloro che hanno voluto con noi realizzare questo importante obiettivo generale, perseguito tenacemente con i nostri appelli e con gli appelli unitari e con le note congiunte, con le riunioni in Campidoglio e all’Anpi nazionale. Obiettivo unitario necessario per permettere di porre all’attenzione generale le sorti di un paese che più si allontanerà dai valori della Resistenza e della Guerra di Liberazione, più si ostinerà nell’impedire la piena attuazione del dettato costituzionale e più preparerà ai propri figli un futuro ancor più difficile e complicato. Abbiamo molto lavorato e lavoriamo continuamente per questo obiettivo, con la maturata sicurezza, che continuiamo a rafforzare con il nostro impegno, che tutti i partecipanti al corteo accoglieranno con il dovuto rispetto i simboli di tutte le formazioni combattenti e partigiane, a settanta anni dalla entrata in vigore della Costituzione e ad ottanta anni dalla promulgazione delle leggi razziali”.

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