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di Giusy Mercadante e Marco Sacchetti
MILANO – Tentativo di rivolta al carcere minorile Beccaria di Milano. Nel pomeriggio un incendio è scoppiato al secondo piano dell’istituto di pena. Sul posto sono intervenuti sette mezzi del Comando dei Vigili del fuoco di Milano per spegnere le fiamme innescate dall’incendio di alcuni materassi. Due minorenni dopo aver respirato i fumi prodotti dalla combustione sono finiti osservazione da parte del 118 ma le condizioni non sono preoccupanti.
I Vigili del fuoco specificano che gli intossicati dell’incendio all’istituto penale minorile Beccaria di Milano “sono complessivamente cinque e per la precisione due detenuti, due agenti penitenziari e un medico. Si stanno valutando sul posto le condizioni”.
I sindacati di polizia penitenziaria chiedono una revisione profonda delle modalità di detenzione. “Avevamo detto che era un errore l’innalzamento dell’età dei presenti nelle carceri minorili: oggi, infatti, possono starvi anche donne e uomini di 25 anni. Una decisione politica che da subito definimmo incomprensibile”, dice il Segretario Generale del Sappe Donato Capece, che giudica la condotta dei detenuti che hanno fomentato i disordini “irresponsabile e gravissima. Da quando sono stati assegnati detenuti adulti, per effetto della legge 11 agosto 2014, n.117, infatti, questi maggiorenni si comportano con il personale di Polizia e con alcuni minorenni ristretti con prepotenza e arroganza, caratterizzando negativamente la quotidianità penitenziaria. E la loro ascendenza criminale condiziona tanti giovani, che li vedono quasi come dei miti”.
Il segretario generale del S.PP. Aldo Di Giacomo sottolinea che “alla fine del 2024 la permanenza media nei 17 istituti per minori è di 597 giovani di cui 26 sono ragazze. Il 70% dei ragazzi entra per custodia cautelare, con una permanenza media di poco superiore ai 100 giorni; il 79,3% degli ingressi in carcere si è avuto per custodia cautelare. Ben oltre la metà degli ingressi rimanenti è avvenuta per esecuzione pena dalla libertà. Dopo il decreto Caivano i detenuti sono aumentati in modo esponenziale. Serve una differenziazione dei reclusi per età e serve un programma personalizzato per ogni singolo detenuto giovane, con differenti linee di condotta nei suoi confronti. Sui detenuti giovani bisogna investire per evitare che non diventino carcerati abituali. Non si perda altro tempo e si assumano interventi urgenti mettendo mano alla riorganizzazione degli istituti per minori”.
Da Fratelli d’Italia Romano La Russa, assessore regionale alla Sicurezza, si chiede “a cosa serva a questi ragazzi una pena che dovrebbe essere rieducativa se all’interno della struttura continuano a comportarsi da delinquenti. Probabilmente va rivisto l’intero sistema educativo all’interno del carcere perché ci troviamo spesso davanti a minorenni stranieri non accompagnati che una volta usciti torneranno a delinquere”.
Secco anche il giudizio del deputato Riccardo De Corato. “Lo scorso 11 luglio, con alcuni componenti della Commissione Parlamentare Antimafia di cui faccio parte, abbiamo visitato il Carcere minorile Beccaria visto appunto il susseguirsi di incendi, evasioni, proteste e disagi di varia natura. In quella occasione, abbiamo potuto constatare che i 62 detenuti di allora vivevano in condizioni decorose e, addirittura, usufruivano di una piscina nei mesi più caldi dell’anno, quale era appunto luglio. In quell’Istituto i ragazzi sono per la maggior parte stranieri, di cui una buona parte ‘Maranza’ e numerosi trapper/rapper per questo vengono a crearsi tali spiacevoli circostanze”.
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